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The Haunting Of Hill House 1×01 – Steven Sees A GhostTEMPO DI LETTURA 4 min

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“No live organism can continue to exist sanely under conditions of absolute reality. Even larks and katydids are supposed by some to dream. Hill House, not sane, stood by itself against its hills holding darkness within. It had stood so for a hundred years, before my family moved in and might stand a hundred more. Within, walls stood upright, bricks met neatly, floors were firm. Silence lay steadily against the wood and stone of Hill House. And whatever walked there… walked alone.”

Netflix decide di puntare nuovamente sul genere horror, aggiungendo al suo catalogo The Haunting Of Hill House (Hill House per la versione italiana), una serie tv basata sul romanzo del 1959 “L’incubo di Hill House”, scritto da Shirley Jackson e contenente elementi horror, paranormali, tipici di una ghost story.
Il creatore dello show è Mike Flanagan, regista avvezzo al genere, avendo diretto anche “Ouija – L’origine del male”; mentre il cast può contare su nomi più o meno noti al piccolo schermo, come Michiel Huisman (Game Of Thrones), Carla Cugino (Wayward Pines) ed Elizabeth Reaser (Grey’s AnatomyThe Good Wife), quest’ultima già compagna di lavoro di Flanagan proprio sul sequel di Ouija.
Si potrebbe pensare che in un panorama cinematografico e televisivo oramai saturo di horror, soprattutto quelli inerenti esperienze sovrannaturali e possessioni demoniache (da Amityville Horror, a Paranormal Activity, passando per il The Conjuring Universe), un telefilm interamente basato su una casa infestata da fantasmi non sia proprio la genialata del momento. Questo pilot, invece, fuga qualsiasi dubbio alzando subito l’asticella, introducendo la trama principale e i personaggi senza, però, mettere troppa carne al fuoco in un giusto equilibrio tra racconto e mistero.
Il soggetto di The Haunting Of Hill House potrebbe sembrare, infatti, banale e poco creativo, ma già dal primo episodio lo show ingrana la quinta e conquista il pubblico, complici una fotografia impeccabile e tecniche di ripresa che immergono lo spettatore direttamente nell’incubo.
Nel 1992, la famiglia Crain, composta da Olivia, Hugh e i loro cinque figli (Steven, Shirley, Theodora, Luke e Nellie) si trasferisce, momentaneamente, a Hill House, per seguire i lavori di ristrutturazione e rivendere, così, la proprietà. La casa, però, non sarà l’angolo del focolare che tutti si aspettano, ma diventerà un vero e proprio parassita che infesterà la mente di tutti i protagonisti, in particolar modo di Olivia.
Fin dai primi minuti, la storyline assume due dimensioni temporali: il passato (then) e il presente (now). Queste due dimensioni si alterneranno per tutta la durata dell’episodio, smorzando la pesantezza del ritmo narrativo e creando un unico puzzle al quale verranno aggiunti, puntata dopo puntata, piccoli tasselli per completare il quadro d’insieme. Gli avvenimenti del 1992 hanno, dunque, accompagnato e influenzato le vite di tutti i personaggi della serie, i quali devono ogni giorno lottare contro i demoni del proprio passato. I fantasmi di Hill House non sono solo mere presenze paranormali, ma diventano un tutt’uno con ogni protagonista, così da non renderli mai liberi di ricercare una parvenza di normalità. Steven, il maggiore, si guadagna da vivere scrivendo racconti horror basati sulla sua esperienza e su quella di altri, senza però crederci davvero; Shirley ha un’impresa di pompe funebri ed è una maniaca del controllo; Theo alza un muro con qualsiasi persona voglia avvicinarsi a lei; Luke è un tossico sempre in cerca di disintossicarsi e Nellie vive in una spirale di incubi e depressione. Ciò che unisce i cinque fratelli, oltre al legame di sangue, sono i giorni trascorsi a Hill House, in un incubo che ancora sembra non essere finito e che ritorna preponderante nelle loro vite, grazie al brillante cliffhanger finale.

“Where’s Mom?”
“I thought I saw her upstairs!”
“That’s not Mom.”

Il fulcro dell’episodio e di tutta la serie, è capire cosa sia accaduto durante l’ultima notte a Hill House, conclusasi con la morte di Olivia e il successivo allontanamento dei figli dal padre, reo di non aver mai voluto raccontare nessun dettaglio di quella sera, se non un imperterrito “It was the house”. L’esistenza dei protagonisti non sarà più la stessa da quella notte e la casa continuerà a corrodere le loro vite dall’interno, come un vero e proprio organismo vivente che si ciba di emozioni e felicità.
Tante sono le domande che frullano nella mente dello spettatore dopo la visione di “Steven Sees A Ghost”, tanti sono i misteri e i puntini da unire, ma Mike Flanagan fa in modo che non ci sia tempo di indugiare troppo, dato che The Haunting Of Hill House è la serie tv perfetta per un estremo binge watching. Chi è con noi?

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Fotografia e regia impeccabili
  • Alternanza del passato e del presente
  • Gli attori sembrano aver fatto proprie le debolezze e le caratteristiche dei personaggi che interpretano
  • Alcuni jump scares riusciti
  • Cliffhanger finale
  • Nulla

 

The Haunting Of Hill House parte con il botto, sfornando un episodio praticamente perfetto che riesce a fare breccia nella mente dello spettatore, coinvolgendolo nel suo incubo e nel suo vortice di misteri.

 

Steven Sees A Ghost 1×01 ND milioni – ND rating

 

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Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.

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