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The Mandalorian 1×06 – Chapter 6: The PrisonerTEMPO DI LETTURA 4 min

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La sensazione è che lo show di casa Disney si sia preso una pausa in attesa del gran finale, regalando agli spettatori un ottimo episodio filler, perfetto sotto ogni punto di vista ma poco utile per l’avanzamento della trama orizzontale.
A causa dei problemi sorti con la Gilda, Mando è costretto a cercare vie alternative per ottenere un ingaggio e guadagnarsi da vivere, tanto che si rivolge al suo vecchio amico Ran, interpretato da Mark Boone Junior, l’indimenticabile Bobby Elvis di Sons of Anarchy.
Ranzar Malk affida a Mando un incarico per nulla facile: assaltare una nave prigione  della Nuova Repubblica, controllata da soli droidi per liberare un prigioniero, Qin il fratello di Xi’an, da cui deriva il titolo della puntata. Gli altri quattro membri del team d’assalto sono Mayfeld, un ex tiratore scelto imperiale, la Twi’lek Xi’an, una criminale che ha avuto dei trascorsi, sia lavorativi che sentimentali, con Mando, un droide di nome Zero e un Devaroniano di nome Burg.
Già dai componenti di questa squadra emerge prepotentemente l‘attenzione ai dettagli degli autori e i numerosi easter eggs presenti all’interno di questo sesto appuntamento:

 

  • la battuta del mandaloriano fatta a Mayfeld per il suo ruolo di ex tiratore scelto imperiale è un richiamo evidente all’annosa questione, dibattuta da sempre, sulla pessima mira degli stormtrooper, tanto che quest’ultimo è costretto a specificare il diverso ruolo ricoperto in passato;
  • Un devaroniano, come Burg, era già apparso in “Episodio IV”;
  • L’assassina Xi’an, interpretata da Natalia Tena , attrice conosciuta principalmente per i ruoli di Ninfadora Tonks di Harry Potter e di Osha in Game of Thrones, appartiene alla razza Twi’lek, già visti ne “Il Ritorno dello Jedi”;
  • Mayfeld cita durante la puntata un Gungan, la famosa razza a cui appartiene Jar Jar Binks;
  • La presenza del doppiatore Matt Lanter, famoso per aver doppiato Anakin Skywalker nella serie animata “The Clone Wars”, nei panni di un ufficiale della Nuova Repubblica presente sulla nave-prigione.
La regia di  Rick Famuyiwa è ottima, con una cura per i dettagli molto alta e un ritmo narrativo incalzante, sorretto da una colonna sonora sempre all’altezza e un gioco di luci peculiari che rendono le scene action veramente degne di nota.
Nel momento in cui Mando viene tradito dai suoi compagni, la coralità della puntata che aveva contrassegnato i primi 20 minuti della storia viene meno e negli ultimi 20 minuti si assiste a una lotta furiosa tra il mandaloriano e gli altri componenti del team, ovviamente sconfitti.
Alla fine della puntata Mando riporta Qin alla stazione spaziale di Malk e conscio delle vere intenzioni di quest’ultimo lascia a Qin il radiofaro, così che gli Ala-X della Nuova Repubblica possano rintracciarli e distruggerli. E’ curioso notare che i tre piloti apparsi nel finale di puntata sono rispettivamente  Dave Filoni, Rick Famuyiwa e Deborah Chow, registi, sceneggiatori e creatori della serie, con Famuyiwa che è anche il regista di questo sesto appuntamento.
Una delle qualità indiscusse della serie di casa Disney è essere riusciti a riproporre un universo narrativo già noto ai più, rimanendo tuttavia molto lontani dalle tematiche dei film principali, utilizzando quindi la splendida ambientazione ma in un contesto narrativo completamente nuovo.
Il ridotto screentime dedicato a Baby Yoda, fiore all’occhiello dello show che ha catturato l’attenzione degli spettatori e geniale mossa di marketing che frutterà alla Disney milioni di dollari, è senza dubbio una scelta oculata da parte di Filoni e Favreau, che hanno deciso di non abusare delle immense potenzialità del character: è interessante che il piccolo abbia cercato di usare la Forza contro il droide, segno di come le sue capacità stiano evolvendo ma senza fretta.
L’autoconclusività dei diversi episodi, seppur rende la visione sicuramente interessante, ha però il difetto di sacrificare almeno per ora il filone narrativo principale che, con il passare delle puntate, è stato accantonato, ma che sicuramente verrà ripreso nella parte finale di questo primo ciclo stagionale.
La puntata, di preziosa fattura, non raggiunge i livelli dei primi 3 episodi, che al momento rappresentano senza dubbio l’apice di questa prima stagione,  seguendo la natura filler del quinto episodio, ma la speranza è che in attesa del gran finale gli autori si concentrino di nuovo sullo sviluppo della trama principale.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La cura per i dettagli e l’ottima regia
  • I numerosi easter eggs
  • Il gioco di luci all’interno della  nave – prigione
  • Le splendide scene d’azione
  • Baby Yoda utilizzato poco ma bene
  • Una puntata filler, seppur ottima, non è il massimo a soli 2 episodi dal termine della stagione

 

The Mandalorian conferma tutti i suoi punti di forza, sia nel comparto tecnico che nel versante narrativo. Tuttavia, la natura prettamente filler della puntata impedisce a “The Prisoner” di aggiudicarsi il massimo dei voti, per 40 minuti comunque ottimi che ottengono una valutazione leggermente inferiore ma sempre molto alta.

 

Chapter 5: The Gunslinger 1×05 ND milioni – ND rating
Chapter 6: The Prisoner 1×06 ND milioni – ND rating

 

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Venera due antiche divinità: Sergio Leone e Gian Maria Volontè.
Lostiano intransigente, zerocalcariano, il suo spirito guida è un mix tra Alessandro Barbero e Franco Battiato.

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