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The Shrink Next Door 1×03 – The TreatmentTEMPO DI LETTURA 4 min

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The Shrink Next door 1x03 recensioneÉ una serie particolare The Shrink Next Door.
Il nuovo show di AppleTV+ si è presentato come una dark comedy dai contorni psicologici ma, come sottolineato nella recensione del pilot, ad una prima occhiata si fatica davvero ad inquadrarla. Il mix composto da una storia reale malsana e quegli elementi ironici portati avanti in maniera egregia dal duo Ferrell – Rudd, le donano una classificazione ibrida con giudizi contraddittori.
Considerato ciò, la particolarità di The Shrink Next Door sta tutta nella conoscenza di base della storia. Potrà sembrare strano, ma per apprezzare davvero questo percorso narrativo è necessario essere aperti agli spoiler. Spoiler non inerenti la narrazione della serie, bensì riguardo la vera storia dietro il personaggio di Isaac “Ike” Herschkopf. Come già specificato nelle scorse recensioni, infatti, The Shrink Next Door è basato sull’omonimo podcast che racconta l’abuso e la manipolazione psicologica del Dr. Herschkopf sui suoi pazienti con lo scopo finale di un profitto economico.
Venuti a conoscenza di questi elementi, è dunque più facile riuscire ad inquadrare meglio i personaggi, a comprendere sin dai primi minuti frasi e gesti subliminali e, di conseguenza, ad apprezzare maggiormente la storia nel suo complesso.

IKE VS PHYLLIS


“You’re a nice guy, and you’re a good therapist. And I don’t have your brains, or your education, or your qualifications. But I do have good instincts, and I don’t trust you, Dr. Herschkopf. So you be careful. Because I will be watching you.”

A differenza dei due precedenti episodi, “The Treatment” si propone narrativamente più completo. Caratterizzato da un minutaggio decisamente maggiore (circa 50 minuti), dopo due puntate di presentazione dei personaggi, quest’ultima inizia ad inoltrarsi in maniera più convinta nella trama. Aspetto ulteriore che favorisce al meglio lo scorrere dei minuti, poi, è sicuramente l’ingresso attivo nelle dinamiche tra Ike e Marty di Phyllis.
Già in “The Ceremony” si era avuto un assaggio della lotta a distanza tra Phyllis e il dottor Herschkopf, con quest’ultimo subito intenzionato a mettere fratello e sorella contro. In quest’occasione, vi è invece l’inserimento più attivo del personaggio, interpretato da Kathryn Hahn, con Ike che cambia anche strategia provando a trasformare il “nemico” in “amico”. Inutile dire che la manipolazione dello psichiatra in questo caso non ha effetto, tuttavia l’episodio risente in maniera estremamente positiva dell’interazione tra i due personaggi. Kathryn Hahn e Paul Rudd mettono in scena un confronto perfetto che fa risaltare tutte le caratteristiche peculiari di entrambi, rendendo ancora più viva questa lotta ormai a tre.

IKE & MARTY


Ike: “You know Marty, I think I have a new understanding of what your problem is. You’re rich. You have been given everything. […] When people smell wealth, they become animals. Your money might have protected you as a child, but it’s now made you a target as an adult. And the truth is, people take advantage of you. And you let them. Phyllis did it. Deborah too.” 
Marty: “But what can I do about it?” 
Ike: “You don’t have to do anything about it, because I’m going to look after you. I am going to take care of everything.” 

Ma la manipolazione di Phyllis non andata a buon fine non risulta comunque una battaglia persa per il Dr. Herschkopf. Anzi, proprio grazie a questa guerra aperta con la sorella, il lavaggio del cervello di Marty procede ancora più spedito.
Dopo tre episodi, il profilo dello psichiatra inizia a delinearsi chiaramente. Manipolatore e psicologicamente abusivo anche nei confronti della moglie, Ike mostra un’ossessione verso figure “importanti”, come personaggi famosi, con la chiara necessità di risultare al centro dell’attenzione. Una ricerca di successo che va di pari passo con la ricchezza e che, sul finale di episodio, gli viene servita su un piatto d’argento.
Da questo punto di vista, le scene finali di “The Treatment” vengono presentate in maniera eccellente. Il parallelismo tra la reazione di Marty (frenetica e preoccupata) e quella di Isaac (estremamente calcolatrice) rende palese l’intento dello psichiatra e regala, finalmente, un senso della storia a chiunque non avesse ancora capito dove The Shrink Next Door voglia andare a parare.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Il trio di attori protagonisti sempre eccellenti
  • Il duo Marty/Ferrell – Ike/Rudd funziona benissimo insieme
  • La scoperta della ricchezza di Marty che spinge la storia in avanti 
  • Scena finale ben proposta con il parallelismo tra le reazioni di Marty e Ike
  • Seppur in questo episodio non ha pesato eccessivamente, il prodotto non sembra adatto ad un minutaggio sui 50 minuti

 

Con il terzo episodio, The Shrink Next Door regala finalmente un quadro più completo della storia e del percorso dei personaggi. Una serie che rimane piacevole da guardare ma che ottiene un bel plus grazie all’estrema bravura dei suoi protagonisti che insieme funzionano in maniera eccellente.

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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.

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