“The good Dale is in the Lodge, and he can’t leave.”
Nella sua prima parte, l’episodio regala a piene mani elementi utili per capire non solo il mistero attuale, ma anche cosa sia successo ai personaggi più amati dagli spettatori negli ultimi 25 anni.
Innanzitutto, i fogli ritrovati da Hawk nei bagni, grazie ai suggerimenti della Signora Ceppo e alla sua “eredità indiana”, sono tre delle quattro famose pagine perdute del diario di Laura Palmer. Quello vero, non quello dove scriveva cose tranquille casomai qualcuno l’avesse trovato. Ne manca ancora una, ma fa sempre in tempo a saltar fuori. Si spiega come è avvenuto l’incontro, nella Loggia Nera, fra la sfortunata ragazza e Cooper, anche se all’epoca non si conoscevano, un incontro quindi fuori dal tempo e dallo spazio che ora viene preso e sfruttato per la sua straniante veridicità. Da esse si evince anche la sorte del personaggio di Annie, interpretato da Heather Graham nella vecchia serie.
Si giustifica poi, in modo elegante, l’assenza in questo revival di Michael Ontkean: lo sceriffo Harry S. Truman è molto malato e si sta curando.
Non meno gradita è una prima rivelazione sulla sorte di Audrey Horne. Nella vecchia serie, la si era lasciata incatenata per protesta al cancello di una banca, dove poi era avvenuta un’esplosione. Ora si viene a scoprire che successivamente finì in coma ma comunque si rimane in attesa di rivedere Sherilyn Fenn, presente nelle foto promozionali (con un viso molto rovinato).
Non vengono trascurate neanche le indagini in corso: si rivede il corpo, ritrovato in un letto sotto una testa non sua, nelle prime puntate di questa nuova serie. Pare sia legato alla scomparsa del maggiore Garland Briggs.
Nella seconda parte dell’episodio ritorna Diane, anche se in realtà fa la sua prima vera apparizione. Chi scrive lo confessa: l’aveva sempre considerata una sorta di amica immaginaria dell’agente Cooper, avrebbe forse preferito non vederla mai, lasciandola nella galleria degli esseri mitologici. Il suo inserimento, però, si rivela efficace, perché dà emozione alle scene in carcere e Laura Dern tinge di un sottofondo ironico i momenti in cui le sue battute usano i vaffa come punteggiatura.
Non è l’unica donna a farsi valere in questa puntata: Naomi Watts è sempre battagliera come moglie di Dougie e viene anche introdotto il personaggio di una collaboratrice di Ben Horne, alle prese con un marito malato, interpretata da Ashley Judd. Vedremo se tornerà in futuro o sarà un cameo concluso qui, come quello di Richard Chamberlain, ad esempio.
Kyle MacLachlan, dal canto suo, procede con classe nell’ardua operazione di gestire il suo doppio ruolo. In versione “invasato da Bob” offre una performance degna di Hannibal Lecter ed evade dal carcere, ricattando il direttore. In versione Dougie, invece, abbandona per qualche istante l’aria timida e spaesata di chi non è nel proprio corpo e sconfigge in poche mosse il nano assassino. Questo sembra un primo spiraglio da cui possono tornare antichi ricordi e lascia ben sperare per un pieno recupero della sua vera personalità.
Tra l’altro, proprio nella scena della lotta contro il nano assassino si vede forse l’unica concessione della puntata alle divagazioni tipiche di David Lynch, frutto dell’inconscio: compare qui l’albero “evoluzione del braccio”. L’altra potrebbe essere la lunga scena in cui viene semplicemente inquadrato un uomo che spazza il pavimento di un locale. Quest’ultima, però, giunge sul finale ed ha quasi un effetto riposante, lasciando allo spettatore qualche momento per rielaborare le molte informazioni accumulatesi nel giro di un’oretta scarsa.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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The Return, Part 6 3×06 | 0.27 milioni – 0.1 rating |
The Return, Part 7 3×07 | 0.29 milioni – 0.1 rating |
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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).