Twin Peaks 3×15 – The Return, Part 15TEMPO DI LETTURA 12 min

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A poche settimane dalla conclusione di questo studiato ritorno, Twin Peaks si concede una puntata di raccordo e temporeggiante, utile a tirare le fila sia di sottotrame recenti (Bad Cooper e Philippe Jeffries), sia datate (Ed e Norma). Cercando quindi di procedere con una parvenza di ordine, cerchiamo di valutare cosa è avvenuto durante l’episodio e quali ripercussioni determinati avvenimenti potrebbero avere per gli ultimi episodi mancanti.

 

Nadine-Ed-Norma
Il primo scorcio di puntata si concede una piccola e breve fermata relativamente una delle sottotrame soap forse più di lunga data della serie: il triangolo amoroso tra gli infelici Ed e Norma e la scorbutica Nadine. Quest’ultima, anche grazie agli interventi radioamatoriali del dottor Jacoby, sembra essere in una certa misura rinsavita e quindi conscia dei propri errori passati e del suo fare egoistico decide di liberare (figurativamente) Ed da qualsiasi obbligo nei suoi confronti, spingendolo verso Norma. Dei possibili sviluppi in tal senso erano già stati paventati nella scorsa puntata quando la telecamera cercava ripetutamente gli sguardi tristi e mentalmente lontani proprio di Ed e Norma.
Il sottofondo musicale (I’ve Been Loving You Too Long di Otis Redding) rappresenta la perfetta cornice per la scena (forse di commiato dallo spettatore) per una delle coppie di personaggi secondari forse più apprezzate all’interno dello show.
Da sottolineare, comunque, come anche in questa scena Lynch decida di giocare con lo spettatore, cercando di mandargli messaggi contrastanti ed opposti rispetto a quelli che vorrebbe ricevere, concedendogli solo nel finale la “grazia”. A fare da controcampo nella scena c’è Shelly che per l’occasione riveste il ruolo di spettatore sul campo, immedesimando il ruolo della maggior parte delle persone che erano impegnate nella visione dell’episodio.
Ed:Marry me.”
Norma:Of course I will.

 

Bad Cooper-Phillip Jeffries
La parte più corposa, non per minutaggio ma per eventi mostrati, è rappresentata dall’incontro tra Bad Cooper e “the long lost” Phillip Jeffries. Il personaggio interpretato da David Bowie ricompare nell’opera di Lynch sotto particolari sembianze: quelle di una teiera. Di Jeffries si era già riscontrata la presenza nella 3×02, quando Bad Cooper decide di fare la propria telefonata per mettersi in contatto con lui. Tuttavia, in quella scena la persona che riceve la telefonata non sembrava essere Jeffries, proprio per questo il doppelganger era rimasto confuso e non totalmente convinto di aver parlato con la persona giusta. Per ritrovare il perduto agente dell’FBI, Bad Cooper si reca in uno dei luoghi soprannaturali che già aveva fatto la propria comparsa: il convenience store. Qui, anche se per l’esattezza andrebbe sottolineato che il luogo si trova “above the convenience store“, Bad Cooper incontra i woodsman e successivamente Jeffries. I tre woodsman con i quali interagisce hanno sembianze e movenze familiari. Il secondo, per la precisione, sembra essere l’unione dei due woodsman che appaiono nel meeting a cui prese parte proprio Jeffries: l’essere che armeggiava con la corrente elettrica e quello che sbatteva il proprio bastone a terra in maniera ritmica.
Va fatta qui menzione di una delle vecchie teorie relativamente proprio a questo woodsman, constatando anche l’importanza in questa stagione della Log Lady: secondo questa teoria l’uomo sarebbe proprio il marito del personaggio della scomparsa Catherine E. Coulson. Le poche nozioni che sappiamo, riguardanti il marito, collimano con la descrizione pur essendo prettamente generali: era un boscaiolo che è morto in un incendio ed il suo spirito, apparentemente, sarebbe intrappolato nel ceppo che la donna porta sempre con sé.

Log Lady: “Mio marito faceva il taglialegna. Ha incontrato il diavolo. Il fuoco è il diavolo celato come un codardo nel fumo.” (1×06 – I Sogni di Cooper)

Passando oltre questi particolari, il dialogo tra Jeffries e Cooper porta a due conclusioni.
  • Come mai Jeffries non si rende conto della reale natura di Cooper? Tuttavia è possibile che, accorgendosi dell’essenza da badguy del personaggio, Jeffries cerchi di tendere una trappola a Cooper mandandolo in un determinato posto e questo porta alla seconda conclusione.
  • I numeri che ottiene Cooper altro non sono che le coordinate geografiche, mostrate parzialmente, che l’FBI ha già ottenuto in precedenza e che Diane ha scoperto portare a Twin Peaks (3×11).
Una terza questione, tuttavia, viene lasciata in sospeso facendo parte del fulcro centrale della mitologia di Twin Peaks: l’identità di Judy.

Bad Cooper: “Who is Judy?”
Phillip Jeffries: “You’ve already met Judy.”
Bad Cooper: “What do you mean, I’ve met Judy?”

Di Judy viene fatta menzione per la prima volta nel film “Twin Peaks: Fire Walk with Me” (1992) proprio da Jeffries, ritornato dopo una assenza dal bureau di circa due anni. Ma chi o cosa è esattamente Judy?
Dal film si evince sia una persona, dato che a Buenos Aires, durante la sua ricerca, Jeffries riceve un messaggio proprio da una signorina di nome Judy. Non certamente un caso. Ma chi esattamente sia non è ancora chiaro. Qualche considerazione in merito, però, è possibile farla.
Prima di tutto “Judy” potrebbe benissimo rappresentare una “carica” e non un nome di persona vero e proprio: qui carica è intesa come rassomiglianza di nomi quali The Arm, The Man from Another Place e così via. In tal caso si tratterebbe di una carica metaforica ricoperta da una determinata persona che Cooper, quello vero se si assume che Jeffries non abbia avuto lungimiranza nel riconoscere Bad Cooper, ha precedentemente incontrato nelle sue indagini. Vanno poi soppesate due altre questioni: la prima è quella delle coordinate che condurrebbero a Judy e che riportano a Twin Peaks, restringendo di fatto il cerchio; la seconda è relativa all’evocativa puntata 3×08 dove la figura di Laura Palmer ci viene mostrata come una sorta di antitesi di BOB ed in generale dell’Essenza del Male. Le somme si tireranno ovviamente più avanti, ma questo potrebbe essere un punto di partenza percorribile e da non escludere.
Tenendo presente “Judy”, però, è facile portare alla mente l’attrice Judy Garland per due precisi motivi: il primo è ovviamente il fatto che Garland si ricollega al maggiore Briggs, personaggio apparso solamente in fase onirica durante questa stagione; il secondo motivo è che il ruolo a cui è solitamente ricollegata l’attrice è quello di Dorothy in “The Wizard Of Oz” (1939), una giovane ragazza che tramite un tornado approda in un mondo fiabesco ben lontano da casa. Curioso come il colore predominante del romanzo (il verde) sia il colore predominante all’interno del convenience store: basti far tornare alla mente il tavolo formica e l’ovale ad esso mancante con cui è stato assemblato l’anello da poco ricomparso nella serie tv.

Mike: “Noi viviamo tra la gente, tu lo chiameresti un negozio conveniente. Noi ci viviamo sopra, proprio così com’è, come lo vedi tu. Anch’io sono stato toccato dall’essere infernale. Un tatuaggio sulla spalla sinistra. Ah, ma il giorno che vidi il volto di Dio, divenni un altro, e mi staccai da solo il braccio intero. Il mio nome è Mike e il suo è Bob.” (1×03 – Lo Zen, Oppure L’Abilità Di Catturare Un Killer)

Mike“We lived among the people. I think you say, convenience store. We lived above it. I mean it like it is like it sounds. I too have been touched by the devilish one. Tattoo on the left shoulder… Oh, but when I saw the face of God, I was changed. I took the entire arm off. My name is Mike. His name is Bob.” (1×03 – Zen, Or The Skill To Catch A Killer)

Relativamente il convenience store si potrebbe fare un’ulteriore riflessione. Dal monologo di Mike sopra riportato, sappiamo che questi demoni/esseri vivono al di sopra di un “negozio conveniente”, solitamente interpretato come il pianeta Terra dal momento che sembrano cibarsi della paura, del terrore e dell’odio che questo mondo genera. Ma realmente, la sua prima rappresentazione scenica è stata mostrata in Fire Walk With Me, durante la scena narrata con la voce fuori campo proprio da Jeffries che raccontava dei meeting di queste persone. D’altra parte, l’essenza demoniaca è solitamente vista dalle religioni come un qualcosa che vive in una sorta di limbo. Un limbo sospeso tra Paradiso, luogo da cui sono stati scacciati, ed il Pianeta Terra.

Steven-James&Freddie-Chantal&Hutch
Relativamente a Steven, il violento (ex)fidanzato di Betty (la figlia di Bobby e Shelly) c’è poco da dire, nonostante il minutaggio non sia di per sé basso. Tuttavia sono i silenzi a far da padrone ed il momento clou, ossia quando si sente la detonazione dello sparo, avviene off-screen, fatta eccezione per il rumore. Il tutto lascia quindi momentaneamente sospeso cosa effettivamente sia avvenuto a Steven stesso.
Il ruolo di James in questo return sembra essere diventato quello di spalla, dal momento che lo spettatore sa, dai discorsi della scorsa puntata, dell’incarico che Freddie One-Punch Man sembra essere predestinato a portare a termine. Non può quindi essere una coincidenza che sia lui, sia Naido si ritrovino nelle carceri di Twin Peaks: l’importanza della donna è stata ripetuta da Andy all’uscita dalla Loggia Bianca (?), ma era anche presumibile dato il suo apporto fondamentale, nella Mauve Zone, per la fuga di Cooper dalla Loggia Nera (o dall’anticamera della stessa).
Per quanto concerne Chantal e Hutch, i due personaggi sembrano ricoprire il ruolo di ripulitori di trame considerato che sembrano impegnati a potare qualsiasi ramo secco rimasto attaccato all’albero di Twin Peaks. Rami che ormai hanno superato il proprio momento di utilità e la cui assenza non mancherà affatto nella fitta trama che la serie preannuncia di presentare agli occhi degli spettatori con le tre ultime parti ancora da mandare in onda.

Dougie Jones
La scena riguardante Dougie Jones ed un suo possibile ritorno ad uno stato normale (di cui al momento non si ha certezza) era già stata paventata in una ipotesi che collegava i numeri 3 e 15 durante la scena con Naido (nella 3×03), proprio quando Cooper lascia la Loggia e prende il ruolo di Dougie Jones. Il fattore scatenante che sembra aver riacceso qualcosa nel profondo di Cooper è una scena tratta da “Sunset Boulevard” (1950) nella quale viene fatta menzione di un certo Gordon Cole (è proprio da questo film, uno dei suoi preferiti, che Lynch ha deciso di prendere il nome per il suo personaggio). Successivamente, nell’aria si sente il rumore delle tanto famose scariche elettriche, altro elemento molto caro a Lynch quasi quanto il fuoco. Proprio questo rumore, solitamente, compare nelle scene in cui avviene un determinato scambio o passaggio. Per non allontanarsi troppo, basti pensare a come Bad Cooper venga fatto uscire dal convenience store in questa stessa puntata. Cosa esattamente c’è da attendersi dalla trama di Dougie, in questo preciso momento, non è chiaro: potrebbe essere stato richiamato nella loggia per vari motivi, oppure aver riottenuto quella parte mancante e senziente della propria coscienza che durante il passaggio era rimasta bloccata nell’etere. Trattandosi di Lynch, fare teorie è sempre un azzardo data la capacità del regista di piegare qualsiasi scena e/o personaggio alla propria volontà ed ai propri personali e mistici giochi.

Audrey
Nei minuti conclusivi ricompaiono anche Audrey e Charlie, ancora bloccati a casa (anche se presumibilmente è Audrey la persona bloccata all’interno di questo loop) ed ancora occupati a litigare sommariamente sul nulla, senza recarsi alla Roadhouse.
Sulla salute e sulla sua odierna posizione si è molto parlato, ma determinati fatti rimangono detti ed ormai assodati.

  • Il dottor Hayward parlando di Audrey afferma che “she was in a coma“, al passato.
  • Anche Richard, mentre parla con Bad Cooper afferma che la foto “belonged” a sua madre, anche in questo caso un verbo al passato. Alla domanda successiva, relativamente a chi fosse sua madre, Richard sembra quasi bloccarsi, quasi colpito da un fulmine di ricordi, prima di rispondere.
Unitamente a ciò si ha anche in questa puntata la dimostrazione che Audrey sia bloccata all’interno di casa sua (o della struttura in generale). Ma dove esattamente è questa struttura? Questa rappresenta la domanda a cui Lynch (forse) darà risposta negli episodi conclusivi. Tuttavia si può cercare di riflettere su determinati fattori. Il primo, di vecchia data, è l’asserzione di Hawk che afferma come il legno sia ricco di spiriti in esso intrappolati. Il secondo fattore è la sottotrama riguardante Benjamin Horne ed il fastidioso rumore al Great Northern, al momento senza una precisa collocazione all’interno della trama generale di questa stagione di Twin Peaks. Il terzo fattore è, assumendo come vero il fatto che Audrey sia bloccata in una determinata struttura di non chiara locazione, il suo essere informata relativamente a discorsi, pettegolezzi e chiacchiere espressamente presentati al tavolo della Roadhouse che fa da protagonista nei soliti cinque minuti conclusivi di puntata prima della canzone che chiude l’episodio. Unendo questi fattori cosa si ottiene? Si potrebbe supporre che Audrey sia rimasta intrappolata nel legno (Josie style?), proprio per questo non può andarsene e sempre per questo sarebbe informata su così tanti discorsi presentati allo spettatore in un solo preciso luogo.



Log Lady
Nonostante la ricchezza di elementi che vanno ad impreziosire la già fitta trama, la puntata rappresenta il commiato per uno dei personaggi forse più fondamentale di questa stagione ed in generale uno dei simboli di Twin Peaks: la signora Margaret Lanterman (The Log Lady) prefigura la propria morte informando Hawk e regalando allo spettatore delle ultime profetiche parole, nonché uno dei più strazianti e dolci addii nel mondo della serialità.

“Watch for that one, the one I told you about, the one under the moon on Blue Pine Mountain.”

Personaggio imprescindibile che guida essenzialmente Hawk nella sua ricerca, la mancanza di The Log Lady sarà un elemento a cui sarà difficile sopperire nel mondo e nella mitologia di Twin Peaks.
D’altra parte la costruzione del suo addio viene magistralmente costruito all’interno della puntata, quindi lo spettatore può solo che giovarsene.

“Good-bye, Margaret.”

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • I molteplici ricollegamenti a “Fire Walk With Me”
  • La teiera
  • “The long lost agent Phillip Jeffries”
  • Puntata di commiato per Magaret e anche verso Catherine E. Coulson
  • Il risveglio di Dougie Jones?
  • Sottotrama riguardante Audrey
  • Episodio per temporeggiare sotto determinati aspetti

 

A soli tre episodi dalla conclusione, Lynch decide di amplificare i richiami alla propria mitologia: tra addii strazianti e teiere parlanti, Twin Peaks continua nel suo perfetto cammino.

 

The Return, Part 14 3×14 0.25 milioni – 0.1 rating
The Return, Part 15 3×15 0.33 milioni – 0.1 rating

 

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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

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