Come di consueto, cominciamo con una brevissima sinossi per tenere sotto controllo l’avanzamento nelle diverse timeline, dopodiché procediamo con l’analisi della puntata. In Immortal la narrazione appare compartimentata in tre segmenti narrativi fortemente scollegati tra loro, ambientati in tre linee temporali differenti e in altrettante location. Al 2044 il compito di aprire e chiudere l’episodio: nulla da dire per quanto concerne la trama, questa settimana in fase di stallo nel “presente” di Katarina e colleghi; discorso differente per l’aspetto emotivo, quasi interamente concentrato in quest’epoca, prima con lo scambio di battute tra Ramse e suo figlio e infine con la dimostrazione di amore fraterno tra i due viaggiatori, fra imbarazzo e finto machismo da osteria. Un discorso differente va fatto per le altre due timeline, centro dell’azione e soprattutto fulcro narrativo dell’intero episodio. Nel 1975 i due compagni di viaggio rintracciano Kyle Slade, noto serial killer oltre che Primario, scoprendo la ragione nascosta dietro l’uccisione delle sue vittime: uccidere gli altri Primari per impedire ai Messaggeri di scatenare paradossi temporali. Nel 2016, invece, Cassie entra in contatto con il Testimone, presentatosi con le sembianze di Aaron, dando adito inizialmente ai timori espressi nella precedente recensione, rivelando infine la sua natura ingannevole e polimorfica. Il piano escogitato dal creatore dell’esercito delle 12 scimmie viene finalmente svelato: cancellare il tempo per annullare la morte. Mostrato il suo inganno, il Testimone sparisce, lasciandoci con lo sguardo “posseduto” di Cassie e, nuovamente, con una marea di dubbi sulla sua reale identità.
Cassie: “He told me he wants to destroy time, so there’d be no more death. He made it sound almost beautiful.”
Jennifer: “Well, it’s not. Death is like everything. It’s a time clock that makes us better. Make us love harder. I don’t know, I think it’s like, maybe, what makes us human.”
Quando si ha a che fare con produzioni televisive tratte da opere cinematografiche già esistenti la differenza nel minutaggio a disposizione, smisurato in relazione alla canonica ora e mezza da film, conduce, prima o dopo, ad episodi come “Immortal”, le cosiddette puntate riempitive, tendenzialmente autoconclusive e caratterizzate da una forte staticità narrativa. Nonostante il prodotto ideato da Matalass e Fickett abbia mostrato fin da principio una sua identità, utilizzando l’opera madre solo come traccia iniziale – oltre che come trampolino mediatico – e discostandosi dagli eventi mostrati nel lungometraggio diretto da Terry Gilliam, era inevitabile che prima o dopo si giungesse a episodi (parzialmente) filler come questo, costruiti sulla spettacolarizzazione del time travelling. A voler essere del tutto onesti, qualche piccolo avanzamento diegetico viene mostrato, più che altro finalizzato ad alimentare la già considerevole curiosità in merito all’identità del Testimone.
Essendo appunto un episodio di transizione, possiamo focalizzare la nostra attenzione sull’unico segmento narrativo realmente interessante, relegato praticamente agli ultimi dieci/quindici minuti di puntata. “Immortal” trae tutta la sua forza dalla continua alternanza tra 1975 e 2016, realizzata in maniera impeccabile tramite un’ottima gestione del montaggio. Il viaggio di Cole e Ramse, inizialmente al centro della narrazione, finisce per risolversi unicamente nell’uccisione di Kyle Slade, lasciando invece a Cassie e Jennifer il ruolo centrale per quanto riguarda l’avanzamento della trama principale. Nella sequenza appena citata, il parallelismo tra i dialoghi dei protagonisti, entrambi incentrati sulla Red Forest, viene ulteriormente valorizzato dall’impeccabile soluzione di montaggio, offrendo contemporaneamente allo spettatore due visioni diametralmente opposte del piano elaborato dal misterioso Testimone.
Allo stesso tempo assistiamo all’ennesimo ribaltamento psicologico tra Cole e Cassie, il primo nuovamente disposto a tutto pur di riportare ordine, la seconda alle prese con i dubbi relativi al piano dell’esercito delle 12 scimmie, rivalutato in seguito alla rivelazione circa l’annullamento del tempo e dunque la conseguente impossibilità di morire da parte degli esseri umani. Saranno le parole di Jennifer (riportate poco sopra), paradossalmente, a portare chiarezza nella testa di Cassie, visibilmente sconvolta dopo la lunga chiacchierata con la proiezione del suo amato Aaron. La “possessione” finale di Cassie, durante la quale la dottoressa assume gli occhi neri del Testimone, mescola nuovamente le carte in tavola, proiettandoci verso un settimo episodio che, certamente, cambierà in maniera definitiva i delicati equilibri della serie.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Bodies Of Water 2×05 | 0.37 milioni – 0.1 rating |
Immortal 2×06 | 0.35 milioni – 0.1 rating |
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Ventinovenne oramai da qualche anno, entra in Recenserie perché gli andava. Teledipendente cronico, giornalista freelance e pizzaiolo trapiantato in Scozia, ama definirsi con queste due parole: bello. Non ha ancora accettato il fatto che Scrubs sia finito e allora continua a guardarlo in loop da dieci anni.