Best 10 Of 2015: Le Serie Più Lette Di RecenserieTEMPO DI LETTURA 7 min

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Non abbiamo resistito e così, come i peggiori giornali scandalistici di genere, ci ritroviamo a fine anno a redarre una classifica delle 10 serie più lette di Recenserie.
Lo facciamo un po’ perchè ci piace ricordare chi ci ha piacevolmente stupito, un po’ per rendervi edotti dei bilanci che tiriamo a fine anno, un po’ perchè ne abbiamo viste veramente tante ed è giusto rendere onore ed omaggio alle più lette nella nostra community. Inutile dirvi che c’è anche un’omologa classifica per le 10 serie (erroneamente) meno lette visto che tra di esse si nascondono diverse perle di cui il genere umano non può fare a meno.
Tanto lo sappiamo che non resisterete e scenderete subito per guardare la n°1 ma almeno date un’occhiata veloce anche alle altre nove elencate qui sotto in rigoroso ordine decrescente.

Who’s that girl the tenth? It’s Jess!
Quatto quatto New Girl nel 2016 compirà 5 anni, decisamente tanti per una serie che in questi quattro anni di vita non ha ancora trovato un suo equilibrio interno e che non viene assolutamente premiata dagli ascolti. Basta dare un occhio veloce al calo che c’è stato dall’esordio (“Pilot” 10.28 milioni di spettatori) all’ultimo season finale (“Clean Break” 2.22 milioni di spettatori) per rendersi conto di quanto la prossima sia potenzialmente l’ultima stagione per Zoey Deschanel e coinquilini. Eppure, nel marasma generale di questo 2015, New Girl è stata pur sempre la 10° serie più letta e questo deve essere visto come un gesto di attaccamento verso una serie che, tra momenti eccezionali ed altri molto bui, comunque ha fatto parlare di sè. E noi approviamo.

It’s better call Saul. (505) 503-4455.
Era da moltissimo tempo che uno spin-off non diventava fin da subito una serie di culto ma con la creatura di Vince Gilligan e Peter Gould c’era davvero poco di cui dubitare. Non siamo ai livelli di Breaking Bad, non c’è neanche l’intenzione di essere paragonati scomodamente alla serie madre, eppure Bob Odenkirk e soci fanno parlare molto bene di sè anche senza aver vinto i 4 Emmy (Outstanding Drama Series, Outstanding Lead Actor in a Drama Series, Outstanding Supporting Actor in a Drama Series, Outstanding Writing for a Drama Series) per cui erano stati candidati. Ci saranno altre occasioni per vincerli, nel frattempo ci sono solo meno 2 mesi (15 Febbraio) per recuperarla nel caso vi fosse sfuggita: mandarini malandrini.

IF I DO NOT SURVIVE, THANK YOU FOR CREATING ME.
Finiva così l’ultima puntata di Person Of Interest che concludeva una cavalcata verso una salvezza che ha tenuto con il fiato sospeso per tutta la stagione. Nonostante non si sappia ancora la data del ritorno e nonostante il pubblico americano non si renda conto di quanto minuziosamente bene sia creata questa serie, i nostri lettori, Voi, sanno benissimo che Person Of Interest è un gioiellino. Un 8° posto che ancora non rende pienamente giustizia per il vero valore della serie ma che comunque è un inizio. Siete ancora in tempo per recuperarla in vista della (purtroppo) probabile ultima stagione.

Hello friend.
Non sarebbe una bestemmia dire che Mr. Robot sia la serie dell’anno tra le new entry, certo dovrebbe giocarsela con un altro paio di produzioni eccelse (Daredevil, Better Call Saul, Narcos, Sense8) ma il diritto alla nomination è tutto guadagnato. La serie di Sam Esmail ha sorpreso tutti, destabilizzando, stupendo e facendo parlare di sè, molto parlare di sè (nel momento in cui parliamo ci sono ancora 3 nomination ai Golden Globe pronte a far giustizia). Tuttora la distanza che ci separa dalla prossima season premiere appare immenso ma un re-watch a tempo debito sarà più che necessario anche solo per capire in che maniera lo show, in soli 10 episodi, sia passato da essere un (passateci il termine senza odiarci) Fight Club per nerd al Mr. Robot che è diventato nel finale. FSociety rulez.
You want honest? Tell me, how compromised are you?”
Una seconda annata molto discutibile per una serie molto discussa. Volontariamente o meno Nic Pizzolato (che ricordiamo essere showrunner della sua prima serie) si è ritrovato nell’occhio del ciclone dopo la prima stagione: moltissime critiche positive, un passaparola esponenziale ed una resa scenica mastodontica. Si è conclusa così la prima annata di True Detective e la seconda non ha provato a ripetersi (giustamente) ma ha cambiato totalmente direzione, purtroppo fallendo nel tentativo. C’è stata una delusione generale causata anche da delle aspettative molto alte, oltre che da critiche molto aspre. Noi, nel nostro piccolo, abbiamo provato ad essere il più oggettivi possibili lasciandoci alle spalle la 1° stagione e approcciandoci in maniera distaccata alla seconda, in fin dei conti True Detective è una serie antologica e come tale va affrontata. Sicuramente la necessità di riflettere e ponderare quanto visto, puntata dopo puntata, ha aiutato la serie di Pizzolato in questa speciale classifica, noi dal canto nostro non possiamo che apprezzare.

Democracy is so overrated.
Mentre in questi giorni lo spot elettorale di Frank Underwood impazza nel web, noi non possiamo che accodarci alla vostra scelta e lodare il 3° anno di presenza scenica di un Kevin Spacey in perenne stato di grazia. Nonostante ci siano stati degli alti e bassi più o meno importanti durante questa stagione, House Of Cards conferma la sua potenza scenica, recitativa e narrativa rimanendo uno dei capisaldi di Netflix del passato, del presente e del futuro. Senza l’acclamazione della serie fin dalla sua 1° stagione forse ora non avremmo potuto fruire di questa nuova annata. Ovviamente siamo confidenti di ritrovarci qui anche l’anno prossimo, magari qualche gradino più su.

Inhumans.
Il 2015 è stato l’anno della definitiva conferma per Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. ed è inutile negarlo. I pochi spettatori rimasti dopo la 1° stagione hanno avuto il privilegio di assistere ad un continuo miglioramento di una serie che, partita male ma pubblicizzata tantissimo, ha deluso fin da subito salvo poi guadagnarsi, episodio dopo episodio, la fiducia del pubblico. L’anno appena concluso ha dimostrato quanto gli sceneggiatori abbiano imparato dai propri errori e siano riusciti a migliorarsi in maniera quasi esponenziale. Certo, l’Agente Coulson non avrà l’appeal di un Daredevil o di un Oliver Queen, però l’appuntamento settimanale con lui e la “nuova specie” degli Inumani non può mancare.

I’m blind.
Dove non è riuscito Ben Affleck è riuscito a Netflix. La prima produzione nata dal connubio con la Marvel è stata amata, idolatrata e apprezzata indistintamente da pubblico e critica per la sua crudeltà, freddezza e imponenza. 13 puntate che, viste insieme, rappresentano un film lungo 13 ore ma che, viste singolarmente, compongono un mosaico meritevole di un’analisi singola. Come detto prima alla 7° posizione, Marvel’s Daredevil si candida senza alcuna ombra di dubbio in maniera prepotente come Best New Series del 2015. Era difficile immaginarsi una Hell’s Kitchen così urban e sanguinaria, eppure eccola qua. Bravi tutti, Charlie Cox compreso.
Shame!” 
Tra leak selvaggi e suore dotate di campane che ti urlano “Shame!” alle spalle, la serie tratta dai libri di George R. R. Martin non poteva non essere sul podio. D’altronde la fama e l’accuratezza scenica garantita dalla HBO meritano di essere sulla bocca di tutti e, come tale, era prevedibile la presenza della serie qui in cima alla classifica. Game Of Thrones è un fenomeno di costume, inutile negarlo, gli spoiler arrivano da ogni dove e l’attenzione mediatica imposta anche dai social network garantisce annualmente alla serie un hype decisamente superiore a quello di qualsiasi altra serie. Se a questo ci aggiungiamo il fatto che ormai la serie ha superato quanto raccontato dai libri, allora il gioco è fatto.

This isn’t a democracy anymore.
Era così che 4 anni fa Rick Grimes chiosava la fine della democrazia e l’inizio del dominio di The Walking Dead. La serie tratta dai fumetti di Robert Kirkman ha ormai ottenuto una fama mondiale oltre che uno spin-off di dubbio gusto e come tale è sulla bocca di tutti tanto che chiunque ha visto per sbaglio almeno una puntata. Poi la si può odiare, amare, idolatrare o criticare aspramente per il modo in cui dilata le tempistiche o per qualsiasi altra ragione, tuttavia The Walking Dead è la serie più letta da Voi lettori di Recenserie e quindi: massimo rispetto. D’altronde Oscar Wilde lo diceva: “Non importa che se ne parli bene o male, l’importante è che se ne parli”.
Adesso avete 1 anno di tempo per cambiare le cose ma in quanti già scommettono che The Walking Dead sarà la serie più letta anche l’anno prossimo?

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