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È passata quasi una settimana da quando ho visto questa puntata e francamente l’unica cosa di cui mi è rimasto un ricordo piacevole è di lui, l’omino nella foto. Omino è il termine adatto, probabilmente se leggesse queste righe sarebbe quasi contento del termine che ho usato per descriverlo.
Sto ovviamente parlando dell’attore Peter Dinklage, per tutti voi comuni mortali che sbavano dietro il libro delle Cronache del ghiaccio e del fuoco è più noto come Tyrion Lannister, il Folletto. Come mi è stato riferito da un amico che ha divorato l’intera collana di libri, il Folletto, ma anche in generale tutti i vari personaggi, in questo frangente narrativo antecedente alla guerra si preparano accuratamente il terreno in modo da risultare pronti qualsiasi sia l’esito finale. Se nei libri George Martin ha descritto questi passaggi con maestosa perizia, nel telefilm tutto ciò passa abbastanza inosservato per il 95% dei protagonisti ad eccezione di lui che in questa 2×03 sfodera un geniale trucchetto per scoprire di chi si può fidare a corte e di chi no. Personalmente avrei puntato tutto sull’eunuco come traditore ma a quanto pare il vecchio Gran maestro Pycelle: fuori un altro personaggio inutile.
Tutto il resto si svolge sempre all’insegna della tranquillità, come se la guerra fosse temporalmente molto lontana, tutti continuano a muoversi come pedine in questa intricata scacchiera in attesa che il “giovane lupo” attacchi il “leone” con tutti le varie variabili reali impazzite che ambiscono a questo beneamato Trono di Spade. Quasi quasi potevano chiamarlo Game of Chess vista la lentezza nello svolgimento. Unico evento significativo da notare è la presunta uccisione dell’ultimo bastardo di Robert Baratheon.
Sto ovviamente parlando dell’attore Peter Dinklage, per tutti voi comuni mortali che sbavano dietro il libro delle Cronache del ghiaccio e del fuoco è più noto come Tyrion Lannister, il Folletto. Come mi è stato riferito da un amico che ha divorato l’intera collana di libri, il Folletto, ma anche in generale tutti i vari personaggi, in questo frangente narrativo antecedente alla guerra si preparano accuratamente il terreno in modo da risultare pronti qualsiasi sia l’esito finale. Se nei libri George Martin ha descritto questi passaggi con maestosa perizia, nel telefilm tutto ciò passa abbastanza inosservato per il 95% dei protagonisti ad eccezione di lui che in questa 2×03 sfodera un geniale trucchetto per scoprire di chi si può fidare a corte e di chi no. Personalmente avrei puntato tutto sull’eunuco come traditore ma a quanto pare il vecchio Gran maestro Pycelle: fuori un altro personaggio inutile.
Tutto il resto si svolge sempre all’insegna della tranquillità, come se la guerra fosse temporalmente molto lontana, tutti continuano a muoversi come pedine in questa intricata scacchiera in attesa che il “giovane lupo” attacchi il “leone” con tutti le varie variabili reali impazzite che ambiscono a questo beneamato Trono di Spade. Quasi quasi potevano chiamarlo Game of Chess vista la lentezza nello svolgimento. Unico evento significativo da notare è la presunta uccisione dell’ultimo bastardo di Robert Baratheon.
PRO:
- Tutta l’interpretazione del Folletto
- Jon Snow che si prende parole
- Theon Greyjoy che brucia la lettera da spedire a Robb Stark
- Renly Baratheon, il re omosessuale delle Terre della Tempesta, che non riesce a scoparsi la sua più che bella moglie Margaery Tyrell
CONTRO:
- La lentezza generale ed i troppi dialoghi
- Dov’è finita Daenerys?
Con lentezza ci avviciniamo a questa guerra sempre più agognata. Se non fosse per la presenza del Folletto la sufficienza sarebbe stata molto difficile da raggiungere. Episodio non memorabile ma passabile. Avanti un altro.
VOTO EMMY
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.