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GLOW 3×07 – Hollywood HomecomingTEMPO DI LETTURA 4 min

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Justine: “You know? Go fuck yourself, you fucking hypocrite Buddhist! […] Your last movie sucked!”
Don: “Oh, you mean Out Of Africa? Yeah. Thanks. I’ll be sure to let Sidney know!”
(quello che tutti vorrebbero dire ma non hanno il coraggio di dire su La mia africa)

Dopo un episodio particolarmente intenso come “Outward Bound“, che è stato un punto cruciale all’interno di questa terza stagione e, in generale, di tutta la trama orizzontale di GLOW, è normale che l’episodio immediatamente successivo sia, invece, tutto sommato una “normale” puntata di raccordo.
In realtà anche in questo “Hollywood Homecoming” ci sono alcuni plot twist non da poco. Uno su tutti i problemi di salute di Sam (il sempre ottimo Marc Maron) che si fanno sempre sentire e non è impensabile ritenere che si ripresenteranno anche nei prossimi episodi (sperando di non dover dire addio al personaggio in questione).
C’è poi la momentanea risoluzione della storyline di Debbie (un’altrettanto eccelsa Betty Gilpin) che pare finalmente aver trovato un buon equilibrio per quanto riguarda i suoi problemi famigliari. L’arrivo di Randy può essere un buon spunto per momenti dramedy ben scritti (bella, a tal proposito, la scena iniziale) in cui viene affrontata il tema della difficile conciliazione (soprattutto dal punto di vista materno) tra carriera professionale e volontà di stare vicino ai propri figli. Sperando che il piccolo Randy non faccia la fine di Baby Birba (o di Kevin) poiché altrimenti quanto detto prima finirebbe per essere banalizzato. Anche l’ingresso in scena di un grande caratterista come Toby Huss (già apprezzato in Halt And Catch Fire) è positivo, soprattutto se il personaggio di JJ/Tex diventasse ricorrente da questa puntata in avanti. Ma l’evoluzione del rapporto tra lui e Debbie risulta quantomeno affrettato e fin troppo telefonato dall’inizio, un po’ come tutta la storyline in questione. Ed è un peccato perché in questo modo risulta tutto molto approssimativo, come se fosse buttato lì solo per concludere il prima possibile questo pezzo di trama.
In generale il leitmotiv di questo episodio è il rapporto genitori-figli: il già citato arrivo di Randy, che rivoluziona la vita di Debbie, la ricerca di un produttore per la sceneggiatura di Justine, che porta la suddetta e Sam a una specie di remake di In viaggio con Pippo, e l’arrivo di Birdie (la sempre ottima Elizabeth Perkins) giunta a Las Vegas per conoscere (leggasi: tormentare) la futura nuora Rhonda (Kate Nash).
Di queste tre storyline di cui si compone la puntata, l’unica veramente degna di nota risulta essere quella di Sam e Justine, sia per quanto riguarda i possibili plot twist che può comportare, sia per i suoi dialoghi cinici e taglienti, di cui sono portatori i due character che insieme ovviamente danno il meglio di sé.
Belle, inoltre, le scene di “pitch” ai quali i due si sottopongono, quasi un’auto-parodia di quella che potrebbe verosimilmente essere stata la trafila degli sceneggiatori di GLOW, qualcosa di cui Boris andrebbe molto fiero. E che rilascia anche un commento su La Mia Africa di Sidney Pollack che sarà sicuramente apprezzato dallo spettatore cinefilo!
Un’altra battuta d’effetto è quella che Debbie fa in seguito all’improvviso mutismo di Bash (Chris Lowell), ormai unica vera macchietta comica dello show (anche quando non parla), uno sfogo che fa ridere e, al tempo stesso, gioire il pubblico femminista che segue lo show. Per il resto anche per quanto riguarda la storyline dell’incontro nuora-suocera rimangono quei difetti già descritti per la storyline di Debbie: un inizio accattivante risolto in maniera sbrigativa giusto per chiudere il tutto nella maniera più veloce possibile.
D’altra parte, come già detto, la puntata serve giusto come raccordo, soprattutto se vista in un’ottica di binge-watching in cui lo spettatore deve ancora metabolizzare la puntata precedente, e la trama è più che altro una scusa per chiudere velocemente alcuni sub-plot che oggettivamente non aveva senso portare avanti nei prossimi episodi.
Una parentesi dunque, un piccolo divertissement per lo spettatore in attesa di sviluppi ben più importanti, e che comunque si merita un Save che, in questo caso, non è affatto dispregiativo ma solo un invito a procedere oltre nella visione. In tutto ciò si potrebbe aver notato l’assenza di Ruth che, però, qui compie il suo debutto dietro la macchina da presa.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Storyline di Sam e Justine
  • Mutismo di Bash
  • “I wish more men would go on vocal rest” (cit. Debbie)
  • …tutte le altre storylines
  • Classico episodio di raccordo

 

Episodio di raccordo in stile Boris. Una “impepata di cozze” comunque ben cucinata e condita, ma sempre impepata di cozze rimane. Con buona pace per Sidney Pollack!

 

Outward Bound 3×06 ND milioni – ND rating
Hollywood Homecoming 3×07 ND milioni – ND rating

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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!

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