
Nella scorsa recensione si era chiesto a gran voce uno sviluppo più deciso e soprattutto coraggioso per la trama che, in questa prima parte di stagione, era rimasta prepotentemente in letargo, lasciando col contagocce elementi che potevano far leva sull’interesse comune.
Oltre ad un colpo di scena ad effetto, anche la mancanza di cadaveri iniziava a far scemare il coinvolgimento nei confronti di sempre più caotici e mal assortiti avvenimenti. Come volevasi dimostrare, però, Peter Nowalk e la sua squadra di autori stavano solamente aspettando
Un modo di fare, quello di riservare tutto solo agli ultimi episodi, che non può certo accogliere grandi consensi: una serie non può vivere di innumerevoli episodi sottotono per poi svoltare il tutto in una o due occasioni portando, per la maggior parte del tempo, lo scorrere della narrazione a risentirne fortemente. Eppure questa serie continua a farlo ripetutamente ma, quando ci si trova dinanzi a colpi di scena come quello presentato in “Are You The Mole?”, passa tutto in secondo piano.
La morte di Wes Gibbins durante la terza stagione era risultata già di per sé un avvenimento sconvolgente: far fuori uno dei protagonisti principali, se non proprio il principale, soprattutto tra i ragazzi Keating, era sembrata una mossa impressionante e altamente godibile da un punto di vista narrativo. Tre stagioni dopo si scopre che invece la parte più sconvolgente di tutta questa storia non era la sua morte, bensì la sua riapparizione. Wes riappare nel flashforward di puntata vivo e vegeto portando con sé, insieme all’inevitabile shock, una moltitudine di domande. Nessuno, a suo tempo, aveva messo in dubbio la morte del ragazzo, di sicuro non dopo aver visto presentato sul tavolo dell’obitorio il cadavere dello stesso. Eppure, dopo aver assistito ultimamente agli input lanciati con Annalise e Laurel, adesso la messa in scena non appare così improbabile. Ma come sarà realmente avvenuta? Chi lo avrà aiutato nell’orchestrare ogni cosa? E Laurel avrà scoperto tutto e raggiunto Wes insieme al piccolo Christopher? Quale ruolo avrà avuto Annalise in tutto ciò?
Troppe domande per un’attesa che andrà per le lunghe.
Ma i colpi ad effetto non finiscono di certo con l’apparizione finale di Wes. Già durante lo svolgere della puntata si era assistito ad un evento che, in quel momento, da solo sembrava dare senso e allo stesso tempo sconcerto all’intero midseason. Il personaggio di Asher è sempre stato quello messo più da parte tra i ragazzi Keating, rilegato spesso e volentieri a macchietta comica dell’intero gruppo. Pochi sono stati i momenti che si sono veramente concentrati su di lui e forse proprio questo lo ha reso la talpa perfetta. Una scelta che è stata portata in scena in maniera ambivalente: da un lato il suo collaborare con l’FBI si è rivelato molto più interessante di quanto potesse essere una soffiata avuta da personaggi come Nate o Tegan, dato il ruolo dello stesso Asher negli eventi sotto inchiesta e il suo rapporto stretto con gli altri “indagati”; dall’altro però, appare poco convincente la messa in pratica dell’intero tradimento, con l’inserimento della sua famiglia che non persuade più di tanto.
Quel che è certo però, è che la morte di un personaggio di primo piano come Asher si rivela essere quell’evento forte richiesto nella scorsa recensione, una perdita importante nell’economia dei protagonisti che serve a dare più verve all’intero quadro.
Il tutto senza contare le implicazioni future di questo delitto. Il volto del vero assassino rimane un mistero, mentre gli arresti di Connor e Michaela rendono ancora più pesante il carico che gli ultimi episodi si porteranno dietro.
Tante, troppe domande che i pochi restanti appuntamenti dovranno cercare di risolvere.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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I Want To Be Free 6×08 | 2.28 milioni – 0.5 rating |
Are You The Mole? 6×09 | 2.16 milioni – 0.4 rating |
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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.