“Love. It’s the center of our lives. But our lives have changed. The world has evolved around us. I should know, I’m Byron Gogol, and at Gogol Tech, we evolve communication. We’ve created your phones, your computers, your software, and now it’s time for love to evolve too. Now you and your loved one can truly come together. Every thought, every feeling, shared. Your brains, fully connected. A network of two. We made it possible because you were made for love.“
Che dire di questo primo episodio di Made For Love? Non è mai facile giudicare uno show basandosi solo ed esclusivamente sull’episodio pilota, a maggior ragione se in pratica il trailer della serie ha mostrato gran parte di ciò che poi è stato effettivamente trasmesso. Vista l’offerta sconfinata di prodotti seriali, per non parlare di quelli di genere sci-fi/distopico, decisamente fuori controllo dopo l’ingresso in scena del “pioniere” Black Mirror ben 10 anni fa (feel old yet?), oramai si tende a giudicare uno show in base a ciò che di nuovo esso ha da offrire allo spettatore rispetto alle centinaia di prodotti coevi reperibili in streaming in tempo zero.
Se ci si basasse solo ed esclusivamente su questo criterio, Made For Love sarebbe da bocciare senza nemmeno battere ciglio, essendo in pratica una versione edulcorata del suddetto Black Mirror (quantomeno di alcuni episodi incentrati appunto sulle derive distopiche in campo amoroso) con elementi che in qualche modo richiamano tutto quel filone dystopian sci-fi comedy molto diffuso sia in campo televisivo che cinematografico. Basti pensare a The Last Man Of Earth, BrainDead, Falling Skies (comedy per i motivi sbagliati), sul piccolo schermo, oppure a lungometraggi quali Idiocracy, The Lobster, Ready Player One. Prodotti che insomma cercano di dare uno sguardo alle possibili derive dell’umanità, sì con una certa malinconia, ma cercando allo stesso tempo di rendere il “viaggio” dello spettatore meno terrificante, virando verso toni più dolceamari o al limite sfociando nel black humor.
Ecco, Made For Love si presenta purtroppo come “uno dei tanti”, mostrando un’ottima qualità dal punto di vista prettamente estetico, ma peccando di originalità da quello del contesto trattato. Cristin Milioti mette in scena superbamente il disagio di una moglie in trappola, letteralmente schiava del suo matrimonio e al momento senza possibilità di sfuggire al grande occhio di Gogol. Ray Romano sembra essere invece il cardine della linea comica del telefilm, sebbene per il momento il punto più alto includa una gag con una bambola gonfiabile, non esattamente il tipo di comicità più riuscito, secondo solo alle scorregge ed Enzo Salvi.
LA CONSIGLIERESTI AD UN AMICO (A CUI TIENI DAVVERO)?
“He says you’re Made for Love. You’re already Made for Love.“
Il colpo di scena dell’intero episodio, come già detto in precedenza spoilerato bellamente a tutti coloro che hanno guardato il trailer, riguarda la (trailer o meno, telefonatissima) presenza di questo fantomatico chip all’interno della testa di Hazel, il quale permette al malvagio signor Gogol di visionare ogni sua mossa, interagendo anche con qualsivoglia tecnologia circostante quali telefoni, allarmi, telecamere, ecc. La sensazione di prigionia viene trasmessa molto bene dalla Milioti, sebbene non si percepisca mai un reale pericolo per la protagonista, probabilmente anche grazie alla leggerezza generale che la serie vuole cercare di trasmettere allo spettatore. Nel complesso comunque lo show tiene botta, aprendo diverse possibilità narrative che comunque dovranno portare ad una conclusione il prima possibile, evitando così di trasformare un’idea promettente (o meglio, un’idea non troppo originale ma raccontata in maniera differente dal solito) nell’ennesima comedy anonima destinata a perdersi nel marasma seriale in cui lo spettatore è abituato a sguazzare negli ultimi anni.
In altre parole: non si tratta sicuramente della serie che consigliereste ad un vostro caro amico (magari ad un amico che in realtà vi sta un po’ sul groppone), ma se cercate una mezz’oretta di svago in un contesto poco convenzionale allora potreste anche decidere di dare una chance a questa serie.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Detto questo Made For Love si configura come uno show ben realizzato, ma che purtroppo non aggiunge granché a quanto raccontato negli ultimi anni da altri show dello stesso genere. Un episodio pilota che senza dubbio si aggiudica la sufficienza, ma che se vorrà puntare a valutazioni più alte dovrà necessariamente inventarsi qualcosa per distinguersi dalla massa.
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Ventinovenne oramai da qualche anno, entra in Recenserie perché gli andava. Teledipendente cronico, giornalista freelance e pizzaiolo trapiantato in Scozia, ama definirsi con queste due parole: bello. Non ha ancora accettato il fatto che Scrubs sia finito e allora continua a guardarlo in loop da dieci anni.