Prime Target 1×01 – A New PatternTEMPO DI LETTURA 3 min

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Prime Target 1x01 recensioneTra le varie serie proposte mensilmente da Apple TV+ spiccano senza dubbio i thriller. Genere sempre in voga e ben apprezzato dagli spettatori, risulta sempre più facile acchiappare l’interesse con storie senza troppe aspettative ma piene di segreti e misteri.
Rientra in tale categoria Prime Target, recente aggiunta del catalogo streaming di Apple TV+.
Annunciata la produzione circa un anno fa, la serie ha esordito il 22 gennaio con i primi due episodi, mentre gli altri si susseguiranno con appuntamento settimanale, per un totale di otto puntate.

MISTERI E NUMERI PRIMI


Prime Target è una miniserie creata da Steve Thompson e che vede Leo Woodall (conosciuto soprattutto per il ruolo nella seconda stagione di The White Lotus) nei panni del protagonista.
La serie, in questo primo episodio quasi interamente ambientata a Cambridge, è stata girata tra Londra e Windsor, con il College a fare da sfondo che si lascia sempre apprezzare come location.
Al centro della storia c’è il giovane Edward Brooks, dottorando di Cambridge e genio della matematica. Una presentazione del protagonista che rispetta i canoni usuali: il solito genio nel suo campo, ma che pecca un po’ dal punto di vista delle relazioni umane. Un fattore questo, che va ad inficiare la presentazione della storia stessa. Edward, infatti, non riesce subito a creare un legame con lo spettatore in quanto risulta troppo incastrato nei suoi stessi schemi mentali. É difficile quindi trovare un punto di collegamento col personaggio, che sembra creare una storia a sé. Una problematica che si riversa anche attraverso il rapporto con gli altri character, dove manca una certa connessione per far sviluppare la storia anche dal punto di vista umano.
In realtà, si prova a far trasparire tale connessione tra il ragazzo e il suo ex professore, ormai non più in carica a causa della malattia, ma per il resto i legami restano distanti.
L’unico elemento centrale per Edward Brooks sono i numeri primi e il potere che essi nascondono ed è da qui che si sviluppa il fulcro dell’intera serie.

CALCOLI PERICOLOSI


La matematica è al centro del grande mistero dello show, ma in questo episodio ovviamente ben poco viene rivelato. In realtà, un altro dei punti deboli del pilot è proprio quello di essere fin troppo vago, non lasciando allo spettatore una traccia più corposa da seguire.
C’è l’evento finale che, attraverso il suo dramma, aprirà a varie strade da seguire per comprendere alcune situazioni finora accennate e che vedono coinvolto l’attuale professore di Edward, Robert Mallinder (interpretato da David Morrissey). C’è poi il collegamento con Baghdad, introdotto ad inizio episodio e destinato a risultare centrale grazie alle scoperte negli scavi della città.
Oltre questo, però, ben poco sembra essere chiaro e lo spettatore si ritrova così a seguire una serie di eventi confusi senza un contesto ben definito. Una scelta in realtà abbastanza comprensibile se si pensa che la serie ha esordito con i primi due episodi insieme e dunque alcuni chiarimenti saranno sicuramente nascosti nel secondo episodio.
Tuttavia, per il pilot rimane una prima impressione “vuota” e confusa, con nessun elemento che riesce davvero a coinvolgere lo spettatore e a creare quella curiosità per il prosieguo della storia. Ciò non significa che gli eventi in serbo non possano sorprendere, ma bisognerà continuare col secondo episodio per avere una conferma o una smentita definitiva.

 

THUMBS UP 👍 THUMBS DOWN 👎
  • Il finale di episodio spiana la strada al mistero
  • Collegamento con gli scavi a Baghdad
  • Una serie di situazioni confuse e approssimative
  • Protagonista poco coinvolgente dal punto di vista narrativo

 

Prime Target è il solito thriller che getta troppa carne sul fuoco senza un apparente motivo. Per il bene della storia, si spera che dietro ci sia un piano ben più coerente di quel che appare.

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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.

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