Selena: The Series 1×01 – DaydreamTEMPO DI LETTURA 5 min

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“Have you heard her, brother? My Selena can sing. I drive a truck, I drive another truck. I drive another truck. In ten years I drive another truck or, in ten years, she’s a star. She’s not me. She’s going places.”

Selena Quintanilla Perez è stata una cantante statunitense, di origini messicane, molto famosa tra fine anni ’80 e inizio anni ’90.
È divenuta nota per un particolare tipo di musica detto Tex-Mex (o tejano, in lingua spagnola), un misto di pop-country e musica latinoamericana, molto in voga nello stato del Texas (da cui prende il nome) e, in generale, fra le comunità latinos negli Stati Uniti. Il successo di pubblico e critica, all’epoca, fu tale da farla diventare una vera e propria icona pop, portandola in età molto giovane a scalare le classifiche nazionali rendendo così popolare il genere anche al di fuori della sua comunità d’appartenenza, per cui venne definita la “Madonna del tejano.
Selena: The Series ha come obiettivo quello di far rivivere il mito di questa straordinaria artista, scomparsa a soli 24 anni all’apice del proprio successo. Non è la prima volta che la storia di Selena Quintanilla diventi il soggetto di un biopic musicale. Vanno sicuramente menzionati, infatti, il film Selena del 1997 (con protagonista una giovane Jennifer Lopez, per molti aspetti unica vera “erede artistica” della cantante) e un’altra serie tv, co-prodotta dalla Disney, del 2018 intitolata El Secreto De Selena.
Quest’ultima produzione era stata ampiamente criticata dalla stessa famiglia Quintanilla per le “libertà creative” che erano state prese nella rappresentazione di Selena e della sua storia.
Per questo motivo, a distanza di due anni, ecco arrivare questa nuova mini-serie targata Netflix che vede il coinvolgimento attivo della famiglia Quintanilla (nelle vesti di co-produttori) in collaborazione con Campanario Entertainment, casa di produzione statunitense che ha tra i suoi obiettivi quello di valorizzare registi e attori di origine ispanica.
L’introduzione di questo episodio pilota rispetta in pieno tutti i canoni e gli stilemi di un classico biopic musicale: Selena è all’apice della sua carriera musicale e si appresta ad esibirsi di fronte al proprio pubblico, in un’arena completamente sold out che ricalca quella del famoso concerto dell’Astrodome (anche a livello di scenografia e dialoghi).
Il momento è carico di pathos ed è costruito in maniera tale da porre l’accento sullo snodo fondamentale che questo rappresenta per la sua carriera artistica. Da qui dunque parte il lungo (ed estenuante) flashback che poi darà il via alla narrazione dell’infanzia di Selena e della sua famiglia.
Ed è proprio la famiglia Quintanilla, ed in particolare il padre Abraham (interpretato da Ricardo Chavira), la vera protagonista di questo episodio pilota, in cui, paradossalmente, la protagonista principale rimane per lo più ai margini.
La carriera musicale di Selena sembra partire, esattamente come la sua nascita e la scelta del suo nome, un po’ a caso. Nonostante, infatti, la bravura della sue due interpreti (la Selena-adulta Christian Serratos e la Selena-bambina Madison Taylor-Baez), la figura della cantante al momento rimane sempre in disparte rispetto ad un maggior protagonismo dei suoi familiari.
Si tratta di un punto di vista sicuramente interessante e finora poco esplorato nelle precedenti biografie della cantante e offre inoltre una buona rappresentazione (di certo non banale e stereotipata) delle comunità latinas americane negli anni 80, in un momento di grande depressione economica di cui fanno le spese, per prime, proprio le famiglie come quella dei Quintanilla.
I sacrifici che il padre Abraham e i fratelli di Selena fanno per poterle garantire il successo musicale sono l’oggetto principale di tutti i vari plot twist di cui si compone l’episodio. Ma tutta questa attenzione fa sì che sia proprio Selena a rimanere in penombra e a sembrare irrimediabilmente passiva nei confronti degli eventi narrati. L’impressione che se ne ricava, alla fine della visione, è che tutta la sua carriera musicale sia iniziata più per la passione del padre che non per un suo reale desiderio di diventare cantante. Il che rende estremamente difficile empatizzare proprio con questo personaggio (che dovrebbe essere la protagonista della vicenda, almeno nel titolo).
Pare evidente come la mini-serie si rivolga ad un target ben specifico di pubblico che probabilmente già conosce la vicenda di Selena, e che magari cerca qualcosa di inedito in merito alla sua storia. Ma, per la stragrande maggioranza del pubblico che non conosce la “Madonna del tejano“, una veloce ricerca su Wikipedia è quanto mai d’obbligo per non perdersi in una narrazione fin troppo dispersiva e ambigua.
Per il resto tutto è calcato sulla retorica del sacrificio e degli sforzi necessari per ottenere il successo, che appesantisce eccessivamente una narrazione che in realtà risulta, alla fin fine, molto più superficiale di quanto non voglia apparire, e che trova in facili escamotage narrativi e plot twist abbastanza discutibili la soluzione per tutti i problemi.
Con uno stacco altrettanto netto (così come l’introduzione) ecco dunque arrivare la svolta tanto attesa: con una Selena ormai adulta che ha trovato, nella lingua spagnola, la propria chiave artistica e che getta le basi per il successivo episodio che, si presuppone, tratterà un ulteriore passaggio del suo percorso esistenziale-artistico.
Ma a questo punto la noia ha ormai raggiunto lo spettatore che ha appena finito di vedere un episodio che, se fosse un normale episodio pilota di un qualunque biopic musicale, sarebbe potuto essere tranquillamente riassumibile in 15 minuti buoni introduttivi.
La lentezza narrativa di questo episodio pilota e la sciatteria del finale purtroppo inducono a pensare che anche il resto della serie possa essere dello stesso tono: un impianto eccessivamente retorico e celebrativo in cui il punto di vista rimane praticamente quello della famiglia Quintanilla (quindi per nulla oggettivo in merito alle vicende narrate) in un’autocelebrazione di sé stessi che non aggiunge assolutamente nulla, per chi già conosce la vicenda di Selena, e che certamente non aiuta a catturare l’attenzione del pubblico neofita.
Quindi, in pratica, una grande occasione persa per una delle più grandi icone musicali del secolo scorso!

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Christian Serratos e Madison Taylor-Baez nei panni di Selena da adulta e da bambina
  • Introduzione iniziale
  • Ricardo Chavira
  • Ricostruzione storica
  • Eccessivo protagonismo del resto della famiglia Quintanilla rispetto alla reale protagonista della serie!
  • Meccanismi narrativi triti e ritriti
  • Episodio che poteva essere tranquillamente riassunto in 20 minuti buoni
  • Finale sciatto

 

Una miniserie biopic riguardante Selena Quintanilla, una delle cantanti più popolari degli anni ’90. Se non ci fosse però Wikipedia a precisare questa cosa forse nessuno l’avrebbe capito!

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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!

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