His Dark Materials 2×05 – The ScholarTEMPO DI LETTURA 3 min

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Mrs Marisa Coulter: “What do they drink in this world?”
Lord Carlo Boreal: “That they do rather well. How did you find Malone?”
Mrs Marisa Coulter: “Impertinent. Intelligent. Free.”
Lord Carlo Boreal: “I found her arrogant, like many women in this world.”
Mrs Marisa Coulter:
“Do you find me arrogant?”

Lord Carlo Boreal: “Of course not. Take a breath, Marisa. You’re clearly upset.”
Mrs Marisa Coulter: “Did you know, when I was an honorary scholar, I achieved the highest results in our final examination, but because I was a woman, I was denied a doctorate by the Magisterium? I’ve written plenty of papers. But they’re only published if I agree to let a man… take the credit.”
Lord Carlo Boreal: “What did Malone say to upset you so much?”
Mrs Marisa Coulter: “Hm. Do you know who I could have been in this world?”

Le seconde stagioni sono spesso un po’ sottotono, tranne poche eccezioni che confermano la regola. Questa seconda stagione è molto difficile da giudicare per i suoi alti e bassi ma quello che è certo è che risente delle aspettative del pubblico.
Se, infatti, il precedente episodio ha in parte deluso gli spettatori per la resa di situazioni drammatiche, come il taglio rituale delle due dita del “Portatore” che non impedisce a un ragazzino appena quindicenne di continuare a combattere con il nemico, in “The Scholar” la situazione sembra salvarsi.
In primo luogo, Ruth Wilson. L’interprete di Mrs Marisa Coulter, infatti, con la sua impostazione teatrale, riesce a condensare nella sua magistrale interpretazione il desiderio di maternità che ha sempre avuto, il suo amore per la figlia Lyra, e, allo stesso tempo, tutta la tensione e i sommovimenti della sua anima che anela alla libertà personale, allo sganciarsi dal suo essere solo una donna in un mondo di uomini ed essere semplicemente se stessa: una donna con capacità superiori alla media, una donna migliore di molti uomini, una donna migliore di altre donne. Una donna intelligente che sa quello che vuole e vuole ottenerlo. Per questo il suo scambio con l’accademica Mary Malone risulta così convincente, ovviamente se contestualizzato. In quest’ottica tutto il percorso di Mrs Coulter assume altri connotati. Oltre al fatto, non propriamente secondario, della rivelazione definitiva sulla sua vera natura.
All’accademica Mary Malone viene finalmente dedicato, in questo episodio, più spazio. Infatti, i suoi anni di ricerche vengono coronati con una rivelazione. Anche la sua vita è intrecciata a quella di Lyra e questo non può che scatenare domande nello spettatore. Riuscirà una scienziata, prima suora, a tornare nei ranghi della teologia? Saprà dosare le due parti al momento giusto?
Menzione a parte per Lyra, che in questo episodio si evolve in maniera inaspettata. Sta consolidando il suo carattere, sta cercando se stessa e ha bisogno di modelli, come in ogni racconto di formazione. Anche Will sta crescendo, anche se troppo in fretta per i normali standard e sta accogliendo il suo compito. In generale, le evoluzioni della coppia di protagonisti sono soddisfacenti.
Delude, invece, la storyline del personaggio di Andrew Scott, le cui apparizioni centellinate e relegate a semplici fotografie e menzioni facevano presagire un grande personaggio che a quanto pare sa solo fare qualche magia e che non ha ben chiaro in che direzione sta andando il destino del mondo.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Ruth Wilson magistrale nell’interpretare il suo desiderio di maternità ma allo stesso tempo di libertà personale in un’oscillazione da brividi
  • Un occhio alla condizione femminile non ha guastato
  • Momenti di tensione ben resi sul finale
  • Ruth Wilsonnnn
  • Evoluzione inaspettata del personaggio di Lyra
  • La teologia che si intreccia alla scienza e la scienza che si intreccia alla teologia
  • Ruth Wilson
  • Dialogo degli Angeli e Mary Malone
  • Il personaggio di Andrew Scott che delude le aspettative

 

A pochi passi dal finale di stagione, la tensione cresce e non resta che scoprire come andrà a finire.

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La notte sognivaga passeggia nel cielo ed il gufo, che mai dice il vero, sussurra che sono in me draghi ch'infuocano approdi reali e assassini seriali, vaghi accenti d'odio feroce verso chiunque abbia una voce e un respiro di psicosfera che rende la mia indole quanto mai nera. Però sono simpatica, a volte.

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