È la fine e His Dark Materials ha concluso la sua parabola discendente. Fa quasi male ammetterlo ma la serie tv nata dalla collaborazione tra i due giganti BBC e HBO non ha dato i frutti sperati. Anzi, dal finale più che deludente della seconda stagione in poi, con una lievissima ripresa all’inizio di questa terza, la storia di Lyra Belacqua e compagnia non è riuscita a reggere il confronto con il materiale originale andando a creare una storia ricca di nonsense e soluzioni fuori da ogni logica. Ed è un peccato.
Una storia così coinvolgente e piena di possibilità è stata del tutto snaturata ed elevata a teen drama con qualche effetto visivo per colorire. Incredibilmente tutti gli elementi che avevano reso grande le stagioni passate come l’uso dell’aletiometro da parte di Lyra, il viaggio di scoperta e formazione, l’acquisizione della conoscenza e il gap tra scienza e fede (che avrebbero dovuto culminare nell’ultima e campale battaglia tra Bene e Male) si sono sciolti come neve al sole e hanno lasciato il posto a trame a dir poco assurde con un finale assolutamente indegno.
UNA BATTAGLIA EPICA CONTRO UN VILLAIN DELL’ULTIMO SECONDO
Lord Asriel: “Some of us will die today. The Authority wants you to be afraid of that. And why not? We are all of us here mortal. Whether our lifespans are three or 300 years, our time down here in the Earth is finite. And so we cower. We cower under the tyranny of an authority who calls himself Creator… Who tells us that hell awaits those who disobey him. And that paradise exists only for those who obey.
This is a lie. A lie that has prevented us from living our lives to the utmost. Today is our chance. It is our chance to tell him that our lives are beautiful and precious, and that we should be allowed to experience all they have to offer without the fear of retribution. Because if we don’t fight until the end, we will lose everything. So, yes, today, some of you will die. But thanks to my daughter… Thanks to Lyra… We need no longer fear that fate.
For from today, death is no longer an ending, but instead a journey back into life. So from today, the Authority has no power over us.
Today, life confronts death, and our light shines through the darkness.
Today, we will tell him that our children shall experience paradise, but they will know it down here, in the earth.
Today, we are free!”
Sebbene Metatron sia stato presentato nel corso di quest’ultima stagione come il grande villain contro cui Lord Asriel si è scagliato e contro cui dovrebbero lottare tutti i ribelli, il personaggio antagonista non è così temibile perché di fatto è sconosciuto. Il suo volto non viene mostrato e rimane un’entità quasi astratta, un nemico dell’ultimo minuto che avrebbe meritato sicuramente più spazio. Il punto è che si capisce che si tratta pur sempre di qualcuno-qualcosa di importante, con una storia epica e grandiosa alla base, ma sullo schermo non appare certo così.
Il nemico presentato sin dal primissimo episodio di His Dark Materials è sempre stato il Magisterium, le credenze religiose contro la scienza, il dilemma tra scienza e fede ed è per questo che Lord Asriel combatte, come si evince anche dal suo discorso di incitamento alla battaglia. Per le premesse e lo sviluppo della serie ci si sarebbe aspettati una battaglia a cui anche il Magisterium avrebbe preso parte, da un lato dello schieramento o dall’altro, invece si è andata configurando come una grande guerra quasi personale di un leader carismatico che ha trascinato dietro di sé più gruppi di combattenti insoddisfatti.
Anche la fase finale del combattimento, quella che vede protagonisti Lord Asriel, Marisa Coulter e Metatron, per quanto patetica e in qualche modo epica, risulta poco centrata.
UN EDEN DIVERSO
Lyra: Is that what I think it is?
Mary: It’s the answer to the question you asked me in Oxford. Do you remember? Whether Dust was sin? Well, your Dust, my shadow particles… here, they called it Sraf, but it’s all the same thing. It’s the spark that means we’re alive. It’s consciousness.
Lyra: So Dust isn’t sin?
Mary: It’s just as good or bad as we are.
L’Eden proposto da His Dark Materials è il luogo in cui sono approdate le anime dei morti della prigione-purgatorio di Metatron, dove si sono dissolte e ricongiunte al resto dell’universo trovando la pace. Casualmente è anche l’universo in cui si trova la professoressa Mary Malone che dopo aver camminato per diversi episodi è giunta nella casa dei Mulefa e ha conosciuto Atal, una saggia Mulefa che le ha insegnato le regole di questo mondo. La risposta tanto agognata alla domanda di Lyra e del suo intero mondo ha trovato soluzione e Lyra è in grado, con Will, di riparare i mondi e compiere la profezia. Tutto bene, a parte il fatto che la storia d’amore tra Lyra e Will venga introdotta solo nell’ultimo episodio in modo funzionale allo sviluppo del finale (patetico) che dovrebbe commuovere ma che fa piangere per il nonsense. Infatti, è proprio qui che vengono fuori tutti i difetti di trama mostrando come la storia non è supportata dalla sceneggiatura.
Di fatto, appare evidente come sia stato commesso qualche errore quando per comprendere il senso profondo di ciò che avviene sullo schermo bisogna fare riferimento al materiale di base. Sicuramente la pandemia ha giocato un ruolo essenziale in questo finale, dal momento che per vedere la luce la terza stagione ha dovuto fare a meno di una puntata, ma viene comunque spontaneo chiedersi quanto un episodio in più avrebbe cambiato le carte in tavola, dato l’uso, spesso poco azzeccato, fatto del tempo a disposizione negli episodi precedenti.
L’ESTREMO SACRIFICIO
Per concludere la carrellata di nonsense ci si può chiedere perché mai i due protagonisti, i salvatori dei mondi, salvati a loro volta in più occasioni, dopo le tante peripezie e i sacrifici devono sacrificarsi ancora secondo la volontà degli Angeli, (nemmeno del Creatore!), e riparare il multiverso che, per quanto perda Polvere come uno scolapasta, ha retto per ben tre secoli.
Se ogni personaggio incontrato fino ad ora ha deciso autonomamente la propria strada e l’ha seguita in nome di un libero arbitrio personale e di nessun tipo di controllo da parte di una qualunque Autorità, perché chi la merita davvero non può usufruirne e compiere l’estremo sacrificio? Le risposte si trovano in His Dark Materials, versione cartacea, una trilogia di romanzi di grande successo in libreria ma estremamente sfortunata sugli schermi.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Un finale non all’altezza delle aspettative. Da un materiale di partenza come i romanzi di Philip Pullman, di una tale complessità e profondità, non ci si poteva aspettare niente di peggio. È il fallimento della collaborazione tra BBC e HBO che non hanno saputo bilanciare magnifici effetti visivi con una scrittura intelligente e rispettosa del materiale originale o almeno logica. Anche la “finestra” lasciata aperta alla fine della serie su una possibile storia futura incentrata su Lyra adulta e Pan si spera che venga chiusa senza pensarci troppo se questo sarà il tenore.
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La notte sognivaga passeggia nel cielo ed il gufo, che mai dice il vero, sussurra che sono in me draghi ch'infuocano approdi reali e assassini seriali, vaghi accenti d'odio feroce verso chiunque abbia una voce e un respiro di psicosfera che rende la mia indole quanto mai nera. Però sono simpatica, a volte.