Supernatural 9×03 – I’m No AngelTEMPO DI LETTURA 3 min

Voi guardate “I’m No Angel” e pensate di aver visto un bell’episodio. Sbagliate. Siete stati accecati dalla potenza narrativa di un Castiel umano che si converte ai piaceri della carne ma la realtà è un’altra.
Immaginate gli sceneggiatori come delle persone incontrate per strada a cui chiedete informazioni, questi vi hanno indicato con il dito la direzione, voi avete guardato il posto che è stato indicato mentre lo sceneggiatore bastardo vi ha rubato il portafoglio, ergo siete stati fregati. Non vi è ancora chiaro il perché di questa mia metafora? Se non lo è vi dico solo due nomi: Crowley e Kevin.

Nella scorsa puntata avevamo lasciato l’ex(?) re degli inferi legato ad una sedia nel bunker ed un Kevin commosso dalle frasi di Dean che aveva scelto definitivamente se credere o meno ai Winchester ed alla loro causa. In questo episodio di loro non c’è traccia, non c’è alcuna frase che li citi o che riporti la loro presenza, quasi come se fossero due personaggi a sé stanti che non sono rilevanti ai fini della narrazione. Sbagliato. Sbagliato soprattutto perché all’inizio e alla fine della puntata tutti sono nel bunker
così come dovrebbero esserci Crowley e Kevin, e, se almeno per Crowley posso sforzarmi di pensare che essendo legato alla sedia per i due fratelli non rappresenti un problema, per il piccolo profeta non esiste che io possa trovare una spiegazione perché non c’è. Dobbiamo forse pensare che abbia avuto un’influenza intestinale che lo ha costretto al bagno per più giorni? O magari è più credibile pensare che sia andato a fare la spesa o che fosse a tener compagnia a Crowley? La soluzione non esiste ma la loro assenza è riconducibile totalmente ad una mera questione di budget, d’altronde Mark A. Sheppard avrà pure un cachet di un certo livello…

Detto ciò se da una parte c’è questa voragine narrativa inspiegabile, dall’altro gli abili borseggiatori sceneggiatori sono da ammirare per la maestria con la quale ci hanno distratto da questa mancanza sopperendovi con un episodio intrigante e ben costruito, a parte la questione fin qui menzionata. La forza di “I’m No Angel” sta tutta nell’introspezione con la quale viene portato avanti il personaggio di Castiel, ormai assurto a character principale a tutti gli effetti. Quella che dovrebbe essere in teoria una discesa nel baratro delle debolezze dell’essere umano, oltre che di essere umano, per lui è in realtà un’ascesa ad uno status quo che lo ha da sempre affascinato. La fame, la sete, le pulsioni sessuali: tutte novità che non dispiacciono all’ex angelo, anche se deve ancora abituarsi ad urinare.
In tutto ciò l’aiuto degli unici amici che gli sono rimasti è una mano santa che non può essere negata, sempre se a chiederlo non è Ezekiel. Anche qui ci sarebbe una piccola questione di cui discutere. Se, e ripeto se, Sam, Dean, Castiel e Ezekiel stanno dalla stessa parte, informare Castiel del nuovo status di Sam sarebbe senza ombra di dubbio la scelta più saggia perchè eviterebbe di farsi del male da soli raccontandosi bugie come al solito. Ovviamente il “se” è d’obbligo perchè non siamo ancora a conoscenza di cosa abbia detto Dean a Castiel ma se fosse così sarebbe l’ennesimo casino creato ad hoc solo per rendere la vita più difficile a tutti. Let’s see.