But, ma’am, we can never hide who we are.”
Questa recensione, considerata l’inconsistenza della trama della serie, partirà con una premessa molto specifica.
Negli ultimi anni si è iniziato ad appuntare come i prodotti di casa Netflix, per la maggior parte, non siano più i primi rappresentanti di qualità e di buona serialità. Il gigante dell’intrattenimento sembra essersi adagiato sugli allori andando a produrre prodotti che definire nella media risulta in alcuni casi un eufemismo. Sono lontani i tempi in cui House Of Cards primeggiava nella mente degli spettatori e, nonostante alcune buone serie (Ozark, The OA, Dark, Mindhunter), anche alcuni degli show cardine hanno iniziato a perdere colpi (Stranger Things, per citarne una di cui è da poco andata in onda una nuova stagione).
Il vero dilemma, dato per assodato questo lento declino della qualità, è il seguente: esiste un’effettiva alternativa? Ad oggi il vero antagonista di Netflix è rappresentato da Amazon Prime Video, ma si tratta di un antagonismo, di fatto, presente solo sulla carta. Con l’approdo nel mondo dello streaming di Disney, WarnerMedia ecc… c’è da sperare che si inizi ad avere un’effettiva diversificazione, permettendo allo spettatore di fruire di maggiori prodotti di qualità, riuscendo a superare il comune per il quale che quantità>qualità.
Amazon Prime Video e Netflix dovrebbero rappresentare le alternative, a loro volta, dei consueti canali televisivi, riuscendo a surclassare i soliti ABC, CBS e NBC. Tuttavia, per alcune serie tv, come per esempio The Widow, si fatica a scorgere l’effettiva differenza.
Per poter osservare un plot come quello di The Widow sarebbe bastato allo spettatore medio americano accendere la televisione, collegarsi con i canali della CBS e sedersi comodamente sul divano in attesa dell’ennesimo drama a tinte poliziesche partorito dall’emittente con sede a New York.
Una moglie fortemente legata al marito si mette alla ricerca di quest’ultimo tre anni dopo la sua presunta dipartita a causa di un incidente in aereo dopo aver visto un fotogramma di un video (in maniera del tutto casuale) in cui è riuscita a riconoscerlo.
La storia punta subito sul consueto schema dell’effettiva non conoscenza tra marito e moglie, spingendo alla possibile deduzione che il marito fosse infiltrato (o stesse investigando) in chissà quale losco giro (considerata la sottotrama dei bambini-soldati si può facilmente dedurre anche questo punto). La trama è raffazzonata e pressapochista, con una presentazione abbastanza confusionaria (in cui passato e presente si mescolano in maniera del tutto casuale) dei personaggi di Georgia (Kate Beckinsale, Pearl Harbor e The Aviator) e del marito Will. Ma soprattutto cerca di mischiare le tre principali trame (Georgia, i bambini soldati di cui si faceva menzione poco sopra ed il pilota, ora cieco, dell’aereo in cui si trovava Will) senza mostrare alcun interesse particolare verso nessuna di esse. A conti fatti, la rappresentazione risulta svogliata e a tratti addirittura disinteressata dal risultato che un accostamento di una scena con l’altra potrebbe mai avere. Ed il tutto inficia su di una serie che, tutto sommato potendo contare solamente su otto episodi, non risulterebbe nemmeno questa gigantesca perdita di tempo per lo spettatore. Insomma, c’è molto peggio nel mondo seriale là fuori, ma è davvero in questo mare di mediocrità produttiva che ci meritiamo di pescare?
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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The Widow non è sicuramente la serie che ci sentiamo di consigliare in alta stagione, ma come recupero estivo (magari abbinato ad una serie effettivamente di livello), potrebbe non essere una cattiva idea.
Mr. Tequila 1×01 | ND milioni – ND rating |
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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.