Will & Grace 9×01 – 11 Years LaterTEMPO DI LETTURA 5 min

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Il 18 Maggio 2006 (14 Novembre in Italia) andava in onda il series finale di una delle serie comedy più famose di sempre, a cui va senza dubbio riconosciuto il merito di aver sdoganato l’omosessualità all’interno della televisione americana – ma anche nostrana – rendendola di fatto un argomento rappresentabile anche in chiave comica: Will & Grace.
A chiunque sarà capitato, almeno una volta, di imbattersi in questo show un sabato mattina qualunque dopo essersi sintonizzati su Italia1 e, amanti del genere o meno, è improbabile che abbiate cambiato canale. Questo perché Will & Grace ha sempre potuto contare sull’incredibile forza dei suoi interpreti principali, divenuti iconici proprio grazie alle loro rappresentazioni sopra le righe, talvolta volutamente teatrali, come nel caso di Jack, personaggio che più di tutti evidenzia l’intenzione connaturata allo show di voler allontanare la visione stereotipata del giovane omosessuale proprio attraverso l’utilizzo dello stereotipo stesso, rendendolo di fatto strumento per una normalizzazione dell’argomento in un periodo durante il quale l’essere gay, e mostrarlo così apertamente, rappresentava un tabù abbastanza radicato all’interno della società occidentale.
La serie diventa così un punto di partenza per tutto ciò che verrà dopo, per tutti quei film e serie tv che invece tratteranno l’argomento da un altro punto di vista, addentrandosi sul più classico percorso di scoperta e conseguente accettazione, ben più rappresentato su piccolo e grande schermo, senza per questo cristallizzarsi unicamente su quest’unico aspetto. Alla luce di tutto ciò risulta quindi molto difficile trovare una collocazione, dal punto di vista quantomeno delle intenzioni, a questa ennesima operazione di revival, se non quella di ergersi a portavoce della corrente anti-Trump, intenzione ben chiarificata fin dallo special di dieci minuti andato in onda il 26 Settembre 2016 in occasione delle elezioni presidenziali.
Si riparte proprio da lì per impostare questa premiere, riprendendo esattamente dal medesimo tema politico per spostare il focus della serie dall’accettazione dell’omosessualità come orientamento sessuale – il bacio con cui Will e Jack protestano contro la decisione della NBC di non trasmettere un bacio gay in una sua famosa soap opera, andato in onda nell’episodio 2×14 “Acting Out”, è uno dei primi baci gay della televisione americana – alle battaglie per i diritti civili, ora più che mai al centro del dibattito politico internazionale.
La difficoltà di collocazione, che parrebbe aver trovato un risposta in quanto appena detto, permane invece se valutata in merito al ruolo che la serie ha avuto anni fa e alla conclusione che gli autori scelsero di attuare quell’oramai lontano 2006. Assodato lo scopo per il quale questo revival è stato realizzato, resta comunque un grande interrogativo a cui rispondere, interrogativo che tra l’altro accompagna ogni rilascio relativo ad un’operazione di questo tipo: era davvero necessario questo revival? La risposta, almeno alla luce di questa premiere, è un forte e perentorio NO.
Per quanto l’antitrumpismo, oramai diffuso a macchia d’olio anche al di fuori del territorio americano, risulti per ovvie ragioni una corrente ideologica sacrosanta (a meno che non venga portata avanti dai cosiddetti paladini della tolleranza che vengono mossi invece dal più becero risentimento ideologico, in quel caso sarebbe meglio chiamarlo perbenismo radical chic), a maggior ragione in seno alla comunità gay, spingersi oltre lo special di dieci minuti sopracitato addirittura rendendo questa tematica lo scopo unico della serie potrebbe rivelarsi un enorme autogoal.
Sebbene questo aspetto confermi in qualche modo l’intenzione della serie di trattare argomenti delicati – e attuali – con la solita naturalezza, conservando la leggerezza che contraddistinse il decennio scorso l’opera originale, è innegabile come la serie risulti debole dal punto di vista comico, mettendo così in evidenza l’inadeguatezza, arrivati al 2017, di una sit-com andata in onda tra la fine degli anni Novanta e i primi anni Zero, a maggior ragione se si decide di lasciare tutto esattamente com’era, cancellando con un clamoroso colpo di spugna quanto avvenuto nel series finale del 2006.
Un finale che ai tempi fu un vero e proprio pugno nello stomaco per tutti i fan della serie, sconcertati dalla separazione di Will & Grace, arrivati al capolinea in seguito alla consapevolezza di aver perso la complicità e l’affiatamento di un tempo e riunitisi dopo vent’anni, in maniera del tutto casuale, in seguito all’innamoramento dei propri figli. Un finale molto coraggioso, soprattutto per una comedy, tirato giù per il tubo con un bel colpo di sciacquone e trasformato nella visione onirica di una Karen in botta di alcol e chissà quali droghe. Scelta insensata a cui segue l’ancor più insensata decisione di mantenere immutata la caratterizzazione dei due protagonisti, esattamente identici a dieci anni fa al pari di Jack e Karen – la cui immobilità risulta invece sacrosanta in quanto personaggi volutamente ideati per essere macchiette – una scelta che non viaggia di pari passa al cambiamento che lo show, almeno da quanto visto in questa premiere, si propone di attuare.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Karen e Jack restano sempre l’anima dello show

  • Immobilità nella caratterizzazione di Will e Grace
  • L’antitrumpismo come fulcro narrativo come arma a doppio taglio
  • Comicità non adatta al contesto televisivo contemporaneo 
  • Finale dell’ottava stagione cancellato con un colpo di spugna ignobile

 

Seppur mossa dai più nobili propositi, anche Will & Grace sembra essere l’ennesima vittima della piaga revival che oramai dilaga all’interno del panorama televisivo contemporaneo. Affrontare la questione dei diritti civili degli omosessuali utilizzando il linguaggio di una sit-com è certamente un buon metodo per veicolare con leggerezza un messaggio importante, occorre però trovare il giusto modo per farlo, altrimenti il rischio è quello di scadere nel banale e nel didascalico, esattamente come è successo in questo caso.

 

The Finale – Part Two 8×24 18.43 milioni – ND rating
11 Years Later 9×01 10.04 milioni – 2.9 rating

 

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Ventinovenne oramai da qualche anno, entra in Recenserie perché gli andava. Teledipendente cronico, giornalista freelance e pizzaiolo trapiantato in Scozia, ama definirsi con queste due parole: bello. Non ha ancora accettato il fatto che Scrubs sia finito e allora continua a guardarlo in loop da dieci anni.

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