Star Trek: Discovery 1×03 – Context Is For KingsTEMPO DI LETTURA 5 min

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“Universal law is for lackeys. Context is for kings.”

In una serie che si intitola Star Trek: Discovery dover attendere ben tre episodi per vedere, finalmente, l’astronave omonima e iniziare a parlare di esplorazioni e viaggi siderali può sembrare strano, ma il modo migliore per vedere questo avvio del nuovo capitolo della saga è considerare le tre puntate come parte di un unico pilot, un’unica maxi-puntata di quasi tre ore divisibile in due atti: il prologo, rappresentato dalla battaglia delle stelle binarie e l’avvio vero e proprio della storia, con l’introduzione della USS Discovery e del suo equipaggio.
“Battle of the Binary Stars” si era chiusa, come si ricorderà, con la pesante condanna di Michael Burnham; “Context Is for Kings” si apre sei mesi dopo, nel bel mezzo del trasferimento della prigioniera e dei suoi poco raccomandabili compagni verso le miniere di Tellun. Un incidente lungo il percorso e il provvidenziale incontro con la USS Discovery portano l’ex-primo ufficiale faccia a faccia con il capitano Gabriel Lorca, che non vuole vedere il potenziale dell’ammutinata sprecato come prigioniera in una miniera di dilithium. Com’è prevedibile, Michael finisce coinvolta in una rischiosa missione sulla nave gemella della Discovery, la USS Glenn, coinvolta in un misterioso esperimento di natura biologica andato tragicamente storto; alla fine, una seconda chiacchierata con Lorca spinge la ragazza ad accettare di rimanere sulla sua nave per mettere il proprio talento, ancora una volta, al servizio della Federazione nell’ormai inevitabile guerra coi Klingon.
Oltre alla USS Discovery sono introdotti anche, ovviamente, i membri del suo equipaggio, o quanto meno quelli che avranno presumibilmente un ruolo preponderante nella narrazione, come comprimari. Innanzitutto c’è il capitano Gabriel Lorca: un uomo in apparenza pacato e tranquillo ma anche spregiudicato, a tratti sinistro e con oscuri propositi (come dimostra la scena finale dell’episodio), distante anni luce dai suoi predecessori televisivi, James T. Kirk in testa. Per ora siamo solo agli inizi e bisognerà aspettare per scoprire se Lorca è il classico buono che non rispetta le regole per uno scopo superiore o se, piuttosto, è un opportunista che agisce per interesse personale e che tradirà la Flotta Stellare alla prima occasione; non c’è dubbio, però, che Jason Isaacs sia un interprete perfetto per un personaggio così ambiguo e nel contempo carismatico. Inoltre, c’è di nuovo Saru, che guarda caso è stato trasferito proprio sulla stessa nave su cui poi capita anche Michael venendo promosso a primo ufficiale, e tuttavia questa fortunata coincidenza è quanto di meglio si poteva chiedere alla serie, perché il rapporto tra i due ex-ufficiali della USS Shenzhou, fatto di rispetto misto a mal celate ostilità e mancanza di fiducia, potrebbe riservare piacevoli sorprese, narrativamente parlando. Altre new entries di una certa importanza sono: il cadetto Silvia Tilly, compagna di stanza di Michael piena di ottimismo e adorabilmente logorroica che allenta un po’ l’atmosfera cupa della puntata; l’ufficiale scientifico Paul Stamets, un brillante esperto di astromicologia (piccola curiosità: gli è stato dato questo nome in onore dell’omonimo micologo) che al momento si candida a personaggio meno simpatico della serie; il comandante Ellen Landry, capo della sicurezza della nave che si aggiunge all’albo delle donne forti e cazzute viste in questi tre episodi.
Quanto a Michael, non se la passa certo bene tra i sensi di colpa per quanto ha compiuto e l’ostilità di qualsiasi essere senziente che incrocia, sempre pronto a rinfacciarle in maniera più o meno esplicita lo scoppio della guerra coi Klingon e la morte di oltre ottomila persone: un’ostilità indubbiamente esagerata, visto che la guerra è scoppiata per cause che non hanno nulla a che fare con l’operato di Michael, la cui funzione è semplicemente quella di rendere ancora più cupa la condizione della protagonista in vista di una sua redenzione futura. Rassegnata al proprio destino se non addirittura desiderosa di espiare a pieno la propria colpa con la reclusione a vita, l’ex-primo ufficiale della USS Shenzhou si ritrova coinvolta suo malgrado in un gioco più grande di lei, come pedina dei non meglio precisati piani del capitano Lorca, legati a misteriosi esperimenti biologici. Ufficialmente il progetto scientifico della USS Discovery e della sua gemella, la USS Glenn, riguarda un avveniristico motore a spore, ma le scene ambientate su quest’ultima nave, che si svolgono in un’atmosfera degna di uno space horror come Alien o di un film di John Carpenter, e il plot twist che chiude l’episodio, fanno capire che c’è sotto qualcosa di ben più terribile, forse la creazione di una nuova arma biologica da usare contro i Klingon. Inoltre, il fatto che non vi sia traccia alcuna del propulsore a spore nelle altre serie di Star Trek ambientate dopo Discovery, rende lecito supporre che nel prosieguo qualcosa andrà storto e porterà al fallimento del progetto o alla sua messa al bando da parte della Flotta Stellare.
Infine, non mancano nemmeno a questo giro graditi rimandi e citazioni più o meno esplicite alle altre serie e alla mitologia trekkiana, a volte semplici easter eggs (gli Andoriani, il pianeta Romulus, il Tribolo sulla scrivania di Lorca, lo scheletro di un Gorn, l’arte marziale vulcaniana Suus Mahna), altre volte decisamente più importanti ai fini della trama e della caratterizzazione dei personaggi. In quest’ultimo senso va letta la menzione ad Amanda Grayson, la moglie terrestre di Sarek (e di conseguenza madre adottiva di Michael e biologica di Spock) e alla sua passione per Alice In Wonderland, che in qualche modo giustificano il perché la protagonista sia così impulsiva e “umana” pur essendo cresciuta tra i Vulcaniani. Né si può ignorare il fatto che a bordo della USS Discovery alcuni membri dell’equipaggio sfoggino distintivi neri, che richiamano subito alla mente quella divisione segreta della Flotta Stellare nota come Sezione 31: potrebbe essere semplice fumo negli occhi, uno specchietto per le allodole, ma di fronte all’atteggiamento del capitano Lorca e alla segretezza del progetto scientifico che sta conducendo non si può non ritenere plausibile un plot twist del genere.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Finalmente la USS Discovery!
  • Jason Isaacs e la splendida ambiguità del capitano Lorca
  • Atmosfere da space horror sulla USS Glenn
  • Graditi rimandi al resto della saga
  • L’odio nei confronti di Michael è forzato, esagerato e ingiustificato

 

Con “Context Is for Kings” si conclude la parte meramente introduttiva della nuova serie di Star Trek: adesso la USS Discovery può partire finalmente per il suo viaggio verso l’ultima frontiera, con un capitano ambiguo e sinistro al comando ed una protagonista in cerca di redenzione nel suo equipaggio.

 

Battle At The Binary Stars 1×02 ND milioni – ND rating
Context Is For Kings 1×03 ND milioni – ND rating

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Divoratore onnivoro di serie televisive e di anime giapponesi, predilige i period drama e le serie storiche, le commedie demenziali e le buone opere di fantascienza, ma ha anche un lato oscuro fatto di trash, guilty pleasures e immondi abomini come Zoo e Salem (la serie che gli ha fatto scoprire questo sito). Si vocifera che fuori dalla redazione di RecenSerie sia una persona seria, un dottore di ricerca e un insegnante di lettere, ma non è stato ancora confermato.

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