Adolescence 1×01 – Episodio 1TEMPO DI LETTURA 4 min

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Recensione Adolescence 1x01 Pilota NetflixGià dal trailer, la nuova miniserie britannica di Netflix non si prospettava come uno show facile da digerire. Dopo aver assistito ad “Episodio 1”, si può tranquillamente affermare che Adolescence sia un prodotto intenso e difficile da guardare per chi soffre la tensione. Questo è, infatti, un dramma familiare sconvolgente, con al centro un’accusa di omicidio, che esplora le complesse dinamiche dell’adolescenza in un mondo in cui comunicare e comprendere i sentimenti è sempre più complesso, soprattutto a causa della moderna tecnologia. Una serie così attuale che viene da chiedersi se abbia preso ispirazione da una storia vera, vista la quotidianità delle dinamiche descritte. Tuttavia, non ha spunti reali se non il fatto che Stephen Graham, uno dei due ideatori della serie, abbia preso nota da diverse notizie riguardanti minorenni accusati di gravi reati.

UN PESO SUL PETTO


Come già accennato, Adolescence non è una serie per tutti. Non perché presenti immagini particolarmente forti; anzi, la telecamera decide di non avvicinarsi alla scena o distoglie lo sguardo puntando sul viso dei protagonisti. La tensione e la pesantezza costante permeano ogni scena. A enfatizzare questa inquietudine è la scelta stilistica di girare ogni episodio in un unico piano sequenza senza tagli, decisione che amplifica questa sensazione, creando un’esperienza immersiva che può provocare ansia e malessere negli spettatori più sensibili. Questa tecnica, sebbene non sia una novità assoluta nel panorama televisivo (vedasi, ad esempio, l’ambizioso episodio di “Mr. Robot”), è utilizzata con vera maestria dal regista Philip Barantini.
Tutto questo viene utilizzato per raccontare una storia già emblematica dal titolo: Adolescence si propone di esplorare le difficoltà che i giovani affrontano nel relazionarsi, sia in termini di sessualità che di rapporti affettivi. Il primo episodio tocca temi come l’influenza dei social media, la fiducia della famiglia e la fragilità emotiva tipica di questa fase della vita. Un mix di temi a tratti angoscianti che vedono protagonista un tredicenne, rendendo il tutto più estenuante.

DIETRO E DAVANTI LE TELECAMERE


Ad impreziosire lo show sono soprattutto le interpretazioni degli attori, ancora più sorprendenti considerando che si tratta di un unico piano sequenza, quindi senza margine di errore. Tra i più appariscenti ci sono: Stephen Graham, nel ruolo di Eddie Miller, offre una performance intensa e credibile, incarnando un padre che vede il figlio tredicenne, Jamie, accusato dell’omicidio di una compagna di classe. Ashley Walters, nel ruolo del detective incaricato del caso, aggiunge profondità alla narrazione con la sua presenza scenica. Ma è l’esordiente Owen Cooper, nei panni di Jamie, a sorprendere maggiormente: la sua capacità di trasmettere la vulnerabilità e la confusione tipiche dell’adolescenza è notevole e promettente per il prosieguo della serie.
Dietro Adolescence troviamo importanti figure del panorama televisivo e cinematografico britannico. Jack Thorne, co-ideatore della serie insieme a Stephen Graham, ha scritto per serie come Skins e This Is England. Philip Barantini, alla regia, porta con sé un’esperienza sia davanti che dietro la macchina da presa. Dopo una carriera come attore in produzioni come Band Of Brothers, Barantini ha diretto film come Boiling Point, noto per essere stato girato in un unico piano sequenza, tecnica che ha perfezionato e riproposto in Adolescence per aumentare l’intensità narrativa.
In conclusione, questo primo episodio, praticamente esente da difetti, pone le basi per una miniserie che promette di mantenere alta la qualità narrativa e tecnica. Se ciò avverrà, si potrà dire di aver visto una delle migliori serie dell’anno. L’unico timore che potrà essere risolto nei prossimi capitoli è ciò che si evince dal finale: una rivelazione talmente eclatante e fattuale che ci si chiede cos’altro potranno fare per riempire i prossimi minutaggi, se non creare un complicato plot twist con il rischio di vanificare quanto di buono fatto.

 

THUMBS UP 👍 THUMBS DOWN 👎
  • Regia coinvolgente
  • Attori tutti capaci
  • Storia coinvolgente ed angosciante
  • Ci sarà altro da raccontare?

 

Adolescence è la nuova miniserie di Netflix che ha tutte le carte in regola per annoverarsi tra i migliori prodotti seriali del 2025. Cast, regia e trama funzionano in modo ineccepibile in questo primo episodio, non adatto a chi soffre la tensione. Un pilota ricco di drammaticità che sviscera la psicologia di un ragazzino di tredici anni accusato di omicidio, filmato interamente dal suo risveglio all’interrogatorio con la polizia. Nulla di estremamente originale, ma uno show decisamente diverso dal solito e più interessante per gli standard di Netflix.

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Detto anche Calendario Umano, si aggira nel sottobosco dei prodotti televisivi e cinematografici per trovare le migliori serie e i migliori film da recensire. Papà del RecenUpdate e Genitore 2 dei RecenAwards, entra in tackle in pochi ma accurati show per sfogarsi e dire la propria quando nessuno ne sente il bisogno.

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