M. Il Figlio Del Secolo 1×03 – Episodio 3TEMPO DI LETTURA 4 min

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Recensione M. Il Figlio Del Secolo 1x03M. Il Figlio Del Secolo sta uscendo nel miglior periodo storico e sociale possibile. Le serie televisive sono ancora molto popolari e, contemporaneamente, stiamo entrando a grandi passi in una nuova era: quella della rabbia, dell’incertezza e del timore per il futuro. Un nuovo mondo per una nuova serie che racconta un periodo storico con diverse similitudini con quello attuale, il che rende questo prodotto made in Italy ancora più interessante di quanto sarebbe stato diversi anni fa.
Lo show di Sky riesce a risaltare ancor di più anche grazie al panorama attuale delle serie televisive che, sebbene ancora di moda, è dominato da prodotti sempre più uniformi e privi di un vero valore distintivo. Tutto questo è facilmente visibile nei nostri RecenUpdate sui social e nelle puntate dedicate del nostro podcast Spin-Off. In più, la serie di Sky è un esempio lampante di come si possa raccontare una storia nota a tutti in maniera avvincente e artistica, distinguendosi dalla massa e facendo parlare bene di sé.

“È arrivato il tempo della politica. Gli uomini forti sì, ma che usino la testa, meno muscoli ma più cervello, meno risse da strada ma più strategia politica. È arrivato il tempo dei pensatori, non dei guerrieri, dei cavalli di razza, non dei cani della guerra.”

M. DI MARINELLI


Dopo questo terzo appuntamento, non si può che continuare a esaltare una sceneggiatura che, grazie a una base solidissima, risulta essere costantemente avvincente, soprattutto grazie a dialoghi intriganti e mai banali. Un ottimo lavoro che in questo terzo episodio vede ben sei mani a lavorare al soggetto: Stefano Bises, Davide Serino e Antonio Scurati; per una sceneggiatura poi scritta dagli stessi Stefano Bises e Davide Serino.
Ma ciò che è ancora più encomiabile è l’interpretazione di Luca Marinelli. Il suo Mussolini riesce a bilanciare due aspetti apparentemente inconciliabili: una caricatura ironica e quasi comica, e al contempo una presenza inquietante e magnetica. Marinelli dà vita a un Duce che non solo domina la scena, ma incarna con precisione la sceneggiatura audace della serie, che si diverte a giostrarsi tra il grottesco e il drammatico, tra l’esagerazione e la riflessione storica.

M. DI MUSSOLINI


Marinelli non è l’unico abile giocoliere, forse più di lui è il suo Mussolini, che riesce a giostrarsi abilmente sia in parlamento che alla guida dei suoi uomini. Infatti, riesce a trasformare i suoi seguaci, definiti da lui stesso come “cani randagi”, in una sorta di “cani di razza”. Il concetto non è solo metaforico: la narrazione sottolinea come il Duce riesca a dare ordine, gerarchia e un motivo di esistenza a una massa altrimenti disorganizzata, trasformandola in un’arma politica efficace. Il risultato è sia brutale che affascinante, ma frutto di una mente intelligente ed esperta. Una manipolazione che raggiunge il suo culmine nel congresso dei fasci di comando a Roma l’8 novembre 1921.

M. DI MATTEOTTI


L’ombra di D’Annunzio, una figura storica estremamente interessante e ben realizzata in questa serie, non è l’unico grattacapo di Mussolini. In questo episodio fa il suo ingresso una figura destinata a diventare centrale nei prossimi sviluppi: Giacomo Matteotti. La sua presenza è breve ma significativa e ben interpretata da Gaetano Bruno, un preludio che promette tensioni e un terribile e famoso epilogo.
La sua figura viene approfondita con il crollo dei governi del Regno d’Italia, ma qui ci si imbatte in una delle piccole imperfezioni della serie. Una critica che si può fare è la gestione del tempo narrativo. La rapidità con cui gli eventi si susseguono, unita a una mancanza di transizioni chiare, può risultare disorientante per lo spettatore. Solo le date che appaiono sporadicamente sullo schermo forniscono un appiglio concreto, ma non bastano a evitare momenti di confusione.
Nonostante questo difetto, M. Il Figlio del Secolo continua a dimostrarsi una produzione di altissimo livello, capace di fondere intrattenimento e rigore storico in un equilibrio che poche serie riescono a raggiungere.

 

THUMBS UP 👍 THUMBS DOWN 👎
  • Ottima regia
  • Sceneggiatura intelligente ed intrigante
  • Ottimo cast, soprattutto Marinelli
  • Presentazione dei vari personaggi
  • Gestione dei passaggi temporali
  • Cliffhanger inutile

 

Se le prossime puntate riusciranno a mantenere questo livello – e a risolvere alcune piccole criticità nella gestione del ritmo – ci troveremo di fronte a una serie destinata a lasciare un segno indelebile nel panorama televisivo italiano. Anche se il finale di puntata sarebbe stato decisamente migliore con quel cliffhanger di dubbio gusto e oggettivamente inutile.

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Detto anche Calendario Umano, si aggira nel sottobosco dei prodotti televisivi e cinematografici per trovare le migliori serie e i migliori film da recensire. Papà del RecenUpdate e Genitore 2 dei RecenAwards, entra in tackle in pochi ma accurati show per sfogarsi e dire la propria quando nessuno ne sente il bisogno.

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