Peacock continua a costruire il proprio catalogo di serie originali, delle quali non si sa se arriveranno mai nel belpaese, con Laid, una black comedy che si distingue dalle produzioni più tradizionali del genere. Lo show è ideato da Nahnatchka Khan sceneggiatrice e regista di ottima reputazione (American Dad!, Fresh Off the Boat, Young Rock) e Sally Bradford McKenna (The Mick). La serie si basa sull’omonimo show australiano del 2011, ma viene qui reinterpretata con uno stile più moderno e una prospettiva americana che mantiene un equilibrio tra il grottesco e il surreale.
SESSO E MORTE
La trama del nuovo prodotto di Peacock ruota attorno a Ruby Yao (interpretata da Stephanie Hsu), una giovane donna che scopre di essere al centro di un bizzarro e macabro fenomeno: tutti i suoi ex partner sessuali stanno morendo in ordine cronologico. Queste terribili coincidenze porteranno la protagonista a contattare tutti i suoi ex per tentare di salvargli la vita. Ruby nel corso di questa terribile esperienza è affiancata dalla sua migliore amica AJ (interpretata da Zosia Mamet), assieme cercheranno di dare un senso a questa maledizione.
Spiegata la trama si capisce che il concept di Laid è senza dubbio originale, anche se non del tutto nuovo per chi ha familiarità con la serie australiana o con altre sex comedy più irriverenti. Resta inteso che il tono sexy in salsa dark non si traduce mai in qualcosa di esplicito o volgare: la sensualità è più implicita, filtrata attraverso l’umorismo delle parole e dell’immaginazione.
RUBY E AJ
Una nota del tutto positiva di Laid è il cast guidato da Stephanie Hsu, l’attrice statunitense ha guadagnato notorietà grazie alla candidatura all’Oscar del 2023 per Everything Everywhere All At Once e qui ha il ruolo di protagonista assoluta. La fu Joy Wang interpreta un personaggio completamente differente dal film che la resa nota, la sua Ruby è un personaggio complesso, decisamente lontano dall’eroina tradizionale. Egoista, ironica e spesso sgradevole, Ruby non è pensata per piacere, e questa scelta risulta vincente. Tuttavia, il personaggio in questo primo episodio merita un approfondimento maggiore in quanto vi è una sola appena accennata tridimensionalità.
Al suo fianco troviamo Zosia Mamet, famosa per Girls, The Flight Attendant e The Decameron, che che interpreta la migliore amica della protagonista fidanzata con lo stereotipo dello streamer. La chimica tra le due attrici funziona e promette di essere uno degli aspetti più divertenti della serie con la ricerca della soluzione al misterioso problema di Ruby.
UN APPROCCIO MODERNO
Come già accennato lo show si presenta come un prodotto volutamente moderno, che rompe gli schemi della classica comedy americana. La protagonista non è “buona” e la serie non si preoccupa di renderla tale: il pubblico è invitato ad osservare, giudicare, ma mai ad assolvere Ruby. Questa scelta potrebbe risultare divisiva, soprattutto per chi cerca comfort nella narrativa televisiva, ma rende il personaggio differente da molti protagonisti delle comedy.
Per quel che si è visto l’umorismo è cinico, alquanto crudele, e per ora non sono presenti momenti di pura riflessione con una morale. Tuttavia, questa stessa modernità potrebbe rappresentare un limite: per l’appunto senza una vera morale potrebbe non esserci alcun significato dietro a quello che si sta guardando tanto che ci si potrebbe dimenticare della serie appena concluso l’ultimo episodio.
In conclusione Laid, di Peacock, è una black comedy che si allontana dai canoni tradizionali del genere per offrire qualcosa di più audace e sperimentale. Non si vede quel x-factor che potrebbe farle fare un passo in più, ma 8 episodi da mezz’ora sono più che accettabili se si vuole passare delle serate con spensieratezza.
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“Brandon From College” è un buon inizio, ma potrebbe essere già uno stop per chi non è l’amante del genere. Nonostante il talento del cast e una premessa intrigante, l’episodio fatica a trovare un equilibrio perfetto tra mistero e humor, lasciandolo però volare via velocemente. C’è del potenziale per migliorare sperando che lo show non diventi troppo ripetitivo e che si riesca a dare la giusta sfaccettatura i personaggi. Per ora serie promossa con una sufficienza piena.
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Detto anche Calendario Umano, si aggira nel sottobosco dei prodotti televisivi e cinematografici per trovare le migliori serie e i migliori film da recensire. Papà del RecenUpdate e Genitore 2 dei RecenAwards, entra in tackle in pochi ma accurati show per sfogarsi e dire la propria quando nessuno ne sente il bisogno.