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In Italia probabilmente il nome di Gabriel Jesus Iglesias detto “Fluffy” non dirà niente, ma in America questo comico di origini messicane che ha fatto dell’autoironia sulla propria stazza un marchio di fabbrica personale è piuttosto famoso. E, come spesso accade con i comici famosi, anche Iglesias ha ottenuto la sua serie personale, che non a caso si chiama proprio Mr. Iglesias. Tuttavia, a differenza dei vari Seinfeld o Louis C.K. che nelle proprie comedies interpretavano una versione romanzata di se stessi e del proprio lavoro di stand-up comedian, Iglesias si “reinventa” professore di storia alla Woodrow Wilson High School di Long Beach, costretto a barcamenarsi fra studenti problematici, dirigenti scolastici ottusi e colleghi svampiti.
Certo Mr. Iglesias è una sit-com, e anche abbastanza vecchio stampo, con le risate registrate in sottofondo, una caratterizzazione monolitica dei personaggi e un umorismo leggero tutt’altro che aggressivo o pungente; tuttavia, dietro lazzi e sollazzi nasconde l’amara constatazione di un sistema scolastico in cui l’effettiva funzione educativa è messa in secondo piano dalla ricerca del buon nome della scuola e dal rispetto di determinati standard, tanto da lasciare indietro gli studenti meno brillanti senza porsi troppi problemi sul loro possibile recupero.
Non si sfocia mai nella dramedy e non c’è la minima pretesa di nascondere riflessioni serie dietro il velo della comicità, ma è indubbio che Gabriel Jesus Iglesias abbia voluto portare in scena, in una veste edulcorata e demenziale, una situazione decisamente e tristemente reale. L’eponimo protagonista dello show incarna dunque quel professore un po’ alla mano, insofferente alle regole, capace di rendere interessante persino la più barbosa lezione di storia americana, che crede nei propri studenti ma soprattutto nella propria missione di forgiare giovani menti, di valorizzare ognuno nonostante i suoi problemi e le sue mancanze: sicché la prima puntata si incentra proprio sul suo tentativo di evitare una bocciatura già certa all’intera classe, ottenendo che sia ammessa ad un corso estivo di recupero.
Certo Mr. Iglesias è una sit-com, e anche abbastanza vecchio stampo, con le risate registrate in sottofondo, una caratterizzazione monolitica dei personaggi e un umorismo leggero tutt’altro che aggressivo o pungente; tuttavia, dietro lazzi e sollazzi nasconde l’amara constatazione di un sistema scolastico in cui l’effettiva funzione educativa è messa in secondo piano dalla ricerca del buon nome della scuola e dal rispetto di determinati standard, tanto da lasciare indietro gli studenti meno brillanti senza porsi troppi problemi sul loro possibile recupero.
Non si sfocia mai nella dramedy e non c’è la minima pretesa di nascondere riflessioni serie dietro il velo della comicità, ma è indubbio che Gabriel Jesus Iglesias abbia voluto portare in scena, in una veste edulcorata e demenziale, una situazione decisamente e tristemente reale. L’eponimo protagonista dello show incarna dunque quel professore un po’ alla mano, insofferente alle regole, capace di rendere interessante persino la più barbosa lezione di storia americana, che crede nei propri studenti ma soprattutto nella propria missione di forgiare giovani menti, di valorizzare ognuno nonostante i suoi problemi e le sue mancanze: sicché la prima puntata si incentra proprio sul suo tentativo di evitare una bocciatura già certa all’intera classe, ottenendo che sia ammessa ad un corso estivo di recupero.
Molto dell’umorismo nasce dallo “scontro” tra questo professore corpulento in pantaloncini e berretto e le altre figure, a lui antitetiche, che popolano il multietnico microcosmo della Woodrow Wilson High School: la preside Paula, interessata più a trovare una nuova fiamma dopo tre divorzi che a fare il proprio lavoro; il suo rigido braccio destro Carlos, ossessionato dal rispetto delle regole; la nuova assunta Abigail Spencer, professoressa dal curriculum invidiabile ma anche ingenua e fin troppo spensierata; il professor Tony Medina, che vive superficialmente il proprio compito di insegnante preoccupandosi più del salario e di eventuali aumenti. Come si vede, si tratta di caratterizzazioni molto schematiche e immediate, tipiche del genere comico più mainstream, e questo succede anche con gli studenti, delineati fin da subito in maniera tale da rimanere ben impressi e avere ognuno un proprio ruolo: abbiamo la giovane geek asociale, la ragazza brillante ma costretta da ristrettezze economiche a fare più lavori contemporaneamente, il grassoccio svogliato, l’ingenuo ignorante con una cotta per la compagna e via dicendo. Personaggi, dunque, che sembrano prestarsi poco ad approfondimenti ed evoluzioni significative ma che proprio per questo funzionano, almeno nell’immediato.
Così come funziona la comicità portata in scena: non ci si sbellica dalle risate, ma Iglesias ha carisma (umoristico) da vendere, il cast convince, la personalità dei personaggi è sopra le righe nella giusta misura senza risultare inutilmente esagerata e soprattutto le battute fanno sorridere quasi sempre. In un panorama televisivo ingombro di commedie abortite, vuoi per il cast inadatto, vuoi per la qualità della scrittura praticamente assente, Mr. Iglesias non sarà portatrice di alcuna rivoluzione ma potrebbe regalare qualche oretta di sano divertimento senza pretese.
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Alla guida del suo furgoncino Volkswagen, Mr. Iglesias approda su Netflix in una comedy che sicuramente non rivoluzionerà il panorama artistico né diventerà un must nella storia della serialità, ma che promette una buona dose di risate e magari di suscitare qualche fugace pensiero tutt’altro che banale sulle pecche del sistema scolastico statunitense.
Some Children Left Behind 1×01 | ND milioni – ND rating |
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Divoratore onnivoro di serie televisive e di anime giapponesi, predilige i period drama e le serie storiche, le commedie demenziali e le buone opere di fantascienza, ma ha anche un lato oscuro fatto di trash, guilty pleasures e immondi abomini come Zoo e Salem (la serie che gli ha fatto scoprire questo sito). Si vocifera che fuori dalla redazione di RecenSerie sia una persona seria, un dottore di ricerca e un insegnante di lettere, ma non è stato ancora confermato.