Lo facciamo perché, a volte, nella frenetica routine quotidiana si rischia di perdere l’attenzione, soprattutto considerata la mole di nuove serie che continuano ad uscire. Quindi non c’è niente di meglio che tirare le somme dell’anno (solare) appena passato e capire se si è svolto un buon lavoro di selezione in questi ultimi 12 mesi. D’altronde quante serie sono andate in onda da gennaio ad oggi e quante effettivamente ne avete viste? Ma soprattutto: quante hanno meritato veramente? È giusto rendere onore e omaggio anche a quelle più lette nella nostra community che celano diversi capolavori e svariate delusioni.
Inutile dirvi che c’è anche un’omologa classifica per le 10 serie (erroneamente) meno lette visto che tra di esse si nascondono diverse chicche che andrebbero recuperate al più presto per cultura personale.
“I know I’m not special. I know I’m just one little Harfoot in a grand wide world. But he is special. I can feel it.”
Probabilmente definibile come la più grande delusione di questo 2022 visto che è la serie più costosa di sempre e, proprio per questo, anche quella più deludente viste le altissime aspettative. Che sia per questo, ovvero per la ricerca nelle recensioni di un riscontro della propria delusione, che la serie di Amazon Prime Video è al 10° posto di questa classifica?
“Renato, io faccio tutta la serie in aramaico. Questa non è una cosa negoziabile.“
Voluta, temuta ma alla fine apprezzata: Disney+ ha resuscitato e prodotto Boris che, pur non risultando un capolavoro, nel corso degli anni di “buio” ha racimolato un seguito così ampio da conquistare giustamente questa ambita posizione. Il recupero è d’obbligo.
“So you were always like this…“
Una delle migliori serie degli ultimi anni con una regia, una recitazione ed una sceneggiatura da far invidia a chiunque. Certo, sarebbe meglio aver visto Breaking Bad prima di cominciare il recupero, però Better Call Saul è un gioiellino che può reggersi serenamente sulle sue gambe senza aver nulla da invidiare alla serie madre. Ed è stato un addio con i fiocchi.
“Ripeto a tutti: stiamo uniti. Oggi è il tempo della responsabilità.”
I 330 minuti dell’omonima pellicola di Marco Bellocchio sono stati suddivisi in una miniserie di sei episodi dalla Rai, una scelta molto intelligente che rende onore ad una storia, quella di Aldo Moro, che Bellocchio ha portato in vita perfettamente. Una delle migliori produzioni italiane degli ultimi anni.
“It’s the one constant in life. You build something worth having, someone’s gonna try to take it.“
Stagione dopo stagione, la serie diretta, scritta e creata da Taylor Sheridan continua a macinare record dopo record e spin-off dopo spin-off e non è solo merito di un Kevin Costner in grande spolvero. Non a caso l’anno scorso era tra le serie ingiustamente più snobbate mentre quest’anno è tra quelle più lette, ci sarà un motivo no?
“Mercoledi!“
C’era molta diffidenza intorno a questa rivisitazione della Famiglia Addams da parte di Netflix e Tim Burton, alla fine però la scommessa è stata vinta e Wednesday, Mercoledì per il pubblico nostrano, si è rivelato essere un ottimo teen drama che ha saputo ripescare temi “harrypotteriani” adattandoli ad una trama interessante. Touchè.
“If the world of men is to survive, a Targaryen must be seated on the Iron Throne. A king or queen. Strong enough to unite the realm against the cold and the dark.“
Nella battaglia per il titolo “fantasy dell’anno”, i Targaryen e HBO hanno serenamente stravinto. Chi temeva un mezzo fallimento si dovrà ricredere, detrattori di Game Of Thrones inclusi. Assolutamente da recuperare in attesa della 2°stagione in arrivo nel 2024.
“I think I’ve made a terrible mistake.”
La fine di una sofferenza durata 11 anni ma anche la nascita di tantissimi, leggasi troppi, spin-off. Forse è la voglia di leggere gli insulti in ogni recensione, forse è la necessità di condividere questa sofferenza con qualcun altro, ad ogni modo The Walking Dead è riuscito ad arrivare sul gradino più basso del podio. Senza lode ma con tanta infamia.
“We begin in the waking world, which humanity insists on calling the real world… as if your dreams have no effect
upon the choices you make. You mortals go about your work, your loves, your wars, as if your waking lives are all that matter.
But there is another life which awaits you when you close your eyes… and enter my realm.“
Un titolo veramente difficile da adattare ma che Neil Gaiman, padre e padrone di The Sandman, è riuscito a trasporre con successo su Netflix. Dire che questo risultato sia un “sogno” che diventa realtà non è esagerato…
“The Bear is coming.”
Non è una comedy, non è un drama, è semplicemente un capolavoro. Disponibile su Disney+ ma prodotto da FX e con una 2° stagione in produzione, The Bear è una serie che riesce a farsi spazio nel cuore dello spettatore che non potrà far altro che ingurgitare senza pausa tutti e 8 gli episodi. Specialmente il 7°. C’è un motivo se è la serie più letta di quest’anno su Recenserie.
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