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Curon 1×05 – La MaledizioneTEMPO DI LETTURA 4 min

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“Daria, non è che hai paura che questa non sia la vera mamma perché con lei ti ci trovi bene?”

Qualcosa comincia da ingranare in quel di Curon (BZ). La nuova serie Netflix italiana non è partita certo con il piede giusto, complice il fatto di essersi giocata in poco tempo tutte le sue carte più credibili, per poi virare sempre più in un pallido teen drama con venature di mistery soprannaturale. E per una serie che si presentava come “un misto di Dark e Stranger Things” (cit. dello stesso cast) non è certo un complimento.
Per fortuna, “La Maledizione” cerca di porre rimedio rimettendo finalmente al centro quello che dovrebbe essere il cuore della storia: la maledizione che affligge il paese del Trentino e che è legata al misterioso villaggio sommerso nel Lago di Resia.
Prendendo finalmente spunto dalla famosa regola dello show don’t tell, gli autori scelgono il character di Albert come esempio per mettere in scena quello che effettivamente accade quando un’Ombra (il doppelgänger che esce dal Lago) decide di sostituirsi all’originale. Il tutto in una bella cornice anni ’90 con tanto di musica synth in sottofondo, esattamente come la serie dei fratelli Duffer insegna. Le scelte narrative ed estetiche del flashback iniziale funzionano e raggiungono il loro scopo con una buona dose di suspense che non guasta. Rimangono però molti dubbi riguardo la logica che sta dietro il “funzionamento” delle Ombre e della Maledizione in generale.
In questo senso, più che allo “Stranger Things italiano” si è di fronte all’ “Us italiano”, come esempio di buona intuizione (legata al topos narrativo del doppio) che pecca però di logica e di costruzione interna. Perché, ad esempio, alcune Ombre nascono già simili come vestiario al proprio originale (Anna e Albert) mentre altri (Lukas) sono nudi? Il Lago fa dunque una “fotografia” dei suoi abitanti oltre a coglierne la psicologia repressa? E ancora: Albert e l’Ombra di Anna si conoscevano già? Perché Albert non ha mai pensato di andare a cercarla all’hotel di Thomas? Come fanno le Ombre ad apprendere le informazioni sulla vita dei loro originali ma a dimenticarsene altre?
Sarebbe bello pensare che gli autori scelgano volutamente di lasciare questi interrogativi per destare curiosità attorno a questa strana maledizione che riguarda l’intero paesaggio di Curon, o anche per lasciare la scoperta delle risposte nelle successive puntate. Tuttavia il rischio, come spesso accade, è che i “poteri” delle ombre vadano un po’ a seconda di dove gli autori stessi vogliano portare la trama principale. Si tratta di un terreno molto scivoloso poiché, in base a come si evolverà questo accumulo di domande, si deciderà se la serie sarà un successo o “una cagata pazzesca”. La logica, infatti, è purtroppo quell’elemento che, in un qualsiasi prodotto di genere horror, può far crollare anche la sceneggiatura migliore per un’inezia, se non usata correttamente.
Per il momento, la struttura messa in piedi dagli autori di Curon sembra reggere, pur con i soliti difetti già riscontrati nelle scorse puntate, tra cui i dialoghi perennemente insulsi ed esplicativi, e characters che purtroppo non riescono ancora ad avere quel carisma tale per risultare memorabili. È il caso dei due fratelli Mauro e Daria che dovrebbero essere i protagonisti della serie ma che finora hanno fatto ben poco per rendersi tali; anche in questa puntata, infatti, i due vivono gli eventi in maniera molto passiva, almeno fino al cliffhanger finale che pare presagire un cambiamento nelle loro azioni (sempre però su iniziativa di altri, in questo caso dei fratelli Asper).
Un’evoluzione più che positiva arriva invece per i characters interpretati da Valeria Bilello e Luca Castellano. La prima torna finalmente protagonista con una doppia interpretazione, dimostrando grandi capacità nell’interpretare due personalità molto differenti come Anna e la sua Ombra. Allo stesso modo, Lukas nella sua versione “malvagia” è il vero villain di cui lo show aveva bisogno. Questo grazie alla mimica e alla gestualità del suo interprete ma anche alla regia e ad una soundtrack che riesce sempre a valorizzare le sue entrate in scena.
Nonostante i difetti, dunque, ci sono un po’ di elementi buoni che fanno ben sperare per un miglioramento dello show. E visto che prodotti del genere, almeno in Italia, non ce ne sono poi molti, sarebbe più che auspicabile.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Flashback anni ’90 iniziale
  • Spiegazione del funzionamento delle Ombre…
  • Lukas malvagio
  • Valeria Bilello 
  • …anche se molte cose non sono ancora completamente chiare
  • Daria e Mauro schizofrenici e insulsi
  • Dialoghi sempre pessimi

 

A distanza di cinque episodi, Curon comincia finalmente ad ingranare. Questo soprattutto per merito dei villains dello show che iniziano ad essere tali. Per quanto riguarda i “buoni”, invece, si attendono ancora segni di vita.

 

I Padri 1×04 ND milioni – ND rating
La Maledizione 1×05 ND milioni – ND rating

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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!

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