Se la quinta puntata di Daredevil: Born Again fosse una persona, sarebbe quella che si presenta a una festa con due ore di ritardo, non porta nulla e poi resta in silenzio sul divano a guardare il telefono. Perché sì, questa è la prima puntata dell’intera stagione in cui Wilson Fisk non compare nemmeno per sbaglio, e l’assenza pesa. Eccome se pesa. La forza gravitazionale del personaggio di Vincent D’Onofrio è tale da reggere mezza stagione da solo e, quando viene meno, si sente che manca quel baricentro narrativo che dà anche un senso alla serie stessa.
A questo si aggiunge il fatto che, di fatto, l’intera puntata è un bottle episode ambientato in una banca, con Matt Murdock coinvolto (forzatamente) in una rapina che si trasforma in un’occasione per salvare vite, fare discorsi morali e — più di tutto — riempire 40 minuti con un’avventura che non aggiunge assolutamente niente all’universo in cui Daredevil opera. Se si considera che la stagione è composta da sole 9 puntate, usarne una intera per un filler del genere ha tutto il sapore dell’occasione sprecata. In una serie da 20 episodi ci può stare. In una da 9, no e profuma di insulto.
Yusuf Khan: “Exactly what kind of lawyer are you?”
Matt Murdock: “A really good one.”
L’IMPATTO DEL PRECEDENTE DAREDEVIL: BORN AGAIN
Post visione, la sensazione è che si tratti di un episodio di transizione girato prima del reboot creativo della serie. E le indiscrezioni parlano chiaro: è probabilmente l’ultimo girato sotto la direzione dei precedenti showrunner, prima del licenziamento e del rimpasto produttivo che ha portato a riscrivere gran parte del progetto. Indiscrezioni, certo, ma indiscrezioni che hanno un certo senso e in effetti si vede: la puntata sembra scollegata da tutto, tanto nella trama quanto nel tono. Non ci sono avanzamenti di arco narrativo, non ci sono rivelazioni, non ci sono connessioni vere con quanto accaduto prima. È una parentesi. Una lunga parentesi che si chiude e non lascia niente, a parte un invito a cena.
L’unico momento che strappa un mezzo sorriso arriva con l’apparizione di Yusuf Khan, il padre di Kamala (Ms. Marvel), qui nei panni di un bancario ostaggio durante la rapina. Una presenza chè è un inatteso (e non necessario) easter egg che riesce a connettere per un istante Daredevil al resto del MCU, in modo (abbastanza) naturale e non forzatissimo. È una scelta carina, che dà un minimo di senso di universo condiviso e che, essendo stata fatta prima del rimpasto narrativo, era stata probabilmente pensata a tavolino per incentivare alla visione di Ms. Marvel.
BOTTLE-EPISODE AL GUSTO FILLER
Per il resto, “With Interest” è il classico caso di puntata che esiste solo per far numero. Non è terribile, sia chiaro. È girata bene, le coreografie delle (poche) scene d’azione sono pulite, e Charlie Cox è sempre convincente nei panni di Matt. Ma l’episodio ha il sapore del filler, quello che esiste solo per diluire, non per raccontare.
In una stagione corta e con ambizioni alte, un episodio del genere era e doveva essere evitato. Si poteva sintetizzare in due minuti, accennarlo in un dialogo, o — meglio ancora — non girarlo proprio. Invece arriva nel mezzo della stagione, a interrompere il ritmo e sostanzialmente a far perdere tempo. È un peccato, soprattutto perché gli episodi precedenti avevano iniziato a costruire qualcosa di interessante e si sente proprio questa specie di “natura diversa” della puntata.
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“With Interest” è tecnicamente sufficiente, ma narrativamente trascurabile. Si guarda, si digerisce facilmente ma si dimentica un secondo dopo però ricordandosi dell’occasione sprecata. E, quando mancano solo quattro episodi alla fine della stagione, non è per niente quello che ci si aspettava di vedere e un po’ di frustrazione è innegabile.
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.