“You look so beautiful, Mary!”
L’idea alla base di Dead Still, nuova comedy del canale inglese Acorn tv, è talmente semplice e geniale che viene da chiedersi come mai nessuno ci avesse pensato prima.
Alla fine dell’800, con la nascita della fotografia, in Europa si sviluppò anche la pratica delle cosiddette fotografie post-mortem, ossia il farsi fotografare insieme ai propri cari defunti in maniera da avere un ricordo indelebile di essi anche dopo la morte. Nacquero così degli studi fotografici specializzati in questo tipo di fotografia con tanto di set di posa dove i cadaveri venivano lavati, truccati, vestiti e tirati a lucido per l’occasione, come fossero ancora in vita. Si trattava di una maniera di elaborare il lutto e all’epoca ebbe un discreto successo soprattutto fra le classi sociali più abbienti che vedevano nel nuovo medium della fotografia un modo di esorcizzare il pensiero della morte con uno strumento che garantiva una sorta di “immortalità” visiva.
Una pratica del genere, per via della sua eccentricità, si presta naturalmente a diventare il soggetto per una serie televisiva in cui il tipico black humour anglosassone la fa da padrone.
E così hanno pensato gli autori di Dead Still, bizzarra comedy irlandese i cui protagonisti hanno tutti dei nomi astrusi, il che accentua ancora di più l’effetto comico su di essi. È il caso del protagonista, Brock Blennerhasset (Michael Smiley, già visto in Luther), fotografo specializzato in questo tipo di “servizi” nonché uno dei più noti in questo settore nella città di Dublino, meravigliosamente ricostruita in stile vittoriano per l’occasione. La sua “quotidianità” viene sconvolta dall’arrivo improvviso della nipote Nancy Vickers (Eileen O’Higgins), aspirante attrice giunta in città per sfuggire al clima soffocante della campagna irlandese e per fare carriera nel teatro. Ma questo è solo il primo dei tanti sconvolgimenti che, in meno di 24 ore, capiteranno al povero Blennerhasset. Una sua fotografia, infatti, viene misteriosamente rubata e dovrà fare di tutto per recuperarla, pena la sua credibilità nei confronti dei clienti, anche decidere di assumere Conall Molloy (Kerr Logan, già visto in Game of Thrones), becchino appassionato di fotografia che sogna da sempre di lavorare con il “maestro” Blennerhasset. Il tutto mentre un misterioso omicida si aggira per la città creando de “finti suicidi”.
“Photochemistry” si comporta da perfetto episodio-pilota svolgendo il suo ruolo di introdurre i personaggi principali e il primo caso verticale della stagione. Viene lasciata al momento da parte quella che è la linea orizzontale della storia, limitandosi ad introdurre quelle che probabilmente saranno le situazioni ricorrenti da qui in poi (le indagini sul misterioso killer, il rapporto tra Conall e Nancy…). Ma va più che bene poiché non ci si aspetterebbe niente di più per un episodio pilota. E soprattutto perché tale difetto viene oscurato dalla bravura del cast scelto, che dimostra di adattarsi molto bene nei rispettivi ruoli, sia per quanto riguarda i protagonisti sia riguardo i numerosi e memorabili comprimari comici presenti (l’acido cocchiere e l’imbranato detective su tutti).
La comicità e l’assurdità delle vicende sono sicuramente i punti di forza di Dead Still, insieme al già citato humour nero tipico dei paesi anglosassoni, ma è presente anche una certa componente di slapstick comedy senza che questa diventi troppo invadente. A questo si unisce anche un certo gusto per il period drama e per il mistery, elementi che se ben amalgamati sono un’accoppiata vincente e aiutano a co-creare una comedy vivace e frizzante come non si vedeva da tempo.
Per questi motivi “Photochemistry” si conferma una buona puntata introduttiva, capace di appassionare alla vicenda e ai personaggi narrati. E Dead Still è sicuramente un prodotto meritevole di attenzione, se non altro per il coraggio di aver proposto un argomento del genere senza scadere troppo nello splatter e nel demenziale puro, ma preferendo uno stile garbato e semplice che comunque riesce a far divertire il proprio pubblico.
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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!