In aggiunta a ciò, gli sceneggiatori hanno deciso bene di espandere l’albero genealogico della famiglia Kirkman: dopo i due figli, fortunatamente al momento fuori di scena, è arrivato il momento della suocera, un personaggio che compare nella storia completamente senza motivo se non quello di tornare utile, alcuni minuti più tardi, in quanto anello di concatenamento per quella che sembra essere parte della trama alla base di questa stagione. Un urrà per i deus ex machina. Ma i mali di questo inizio di stagione non sono finiti perché sia in “Sting Of The Tail” che in “Outbreak” viene riproposto quello stesso elemento che è stato velatamente (ma nemmeno troppo) introdotto in questa stagione tramite il personaggio di Lyor: la parte comica della trama.
“So the First Lady’s dad gets a heart transplant around the same time that her mother is handling the paperwork for a defense contract. Why does Patrick Lloyd want us to know this?”
Come un Nando Martellone qualunque in cerca del suo Stanis sulla scena, Lyor si aggira suscitando risate di gusto negli spettatori: niente di tutto ciò avviene in realtà, anche se forse era l’intento di sceneggiatori e produttori per alleggerire un po’ le tematiche trattate all’interno della serie. Tuttavia, il connubio drama-comedy è la cosa più vomitevole di questo inizio della seconda stagione di Designated Survivor, impossibile da digerire e ancora più complesso comprenderne il motivo: le tematiche, sì, sono impegnate ma non sembrano richiedere un’attenzione minuziosa tale nello spettatore da giustificare l’inserimento di patetici teatrini comici tra un personaggio e l’altro. Sia chiaro, la battuta è chiaramente esclusa dal discorso, ma è palese quando questa venga forzatamente inserita in un dialogo o quando lo stesso viene costruito ad hoc semplicemente basandosi sull’assunto “dobbiamo far ridere chi ci sta guardando“.
Le note positive sono proprio le tematiche trattate all’interno dei due episodi, unitamente ad una progressione (seppur blanda ed abbozzata) nella trama orizzontale. Ricostruito il Campidoglio e ripresa la normale amministrazione, ora a Kirkman spetta un compito assai più difficile: governare un Paese profondamente scosso e la cui fiducia verso le istituzioni vacilla come un metronomo. Il periodo della ricostruzione sarà apparso forse quello più difficile, ma il momento storico richiedeva maggiore collaborazione da entrambe le fazioni politiche e soprattutto la collaborazione e l’appoggio della popolazione erano garantite dal fervente patriottismo (elemento che Designated Survivor mostra fieramente). Ora che l’handicap iniziale sembra essersi azzerato, le complicazioni maggiori sono dietro l’angolo.
“The most powerful man in the world sucking up to the guy who lied to his face and tried to shake him down. You know what you call that? Leadership.”
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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One Year In 2×01 | 5.50 milioni – 1.1 rating |
Sting of the Tail 2×02 | 4.80 milioni – 0.9 rating |
Outbreak 2×03 | 4.61 milioni – 0.9 rating |
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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.