Designated Survivor 3×10 – #truthorconsequencesTEMPO DI LETTURA 3 min

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Designated Survivor 3x10 - #truthorconsequencesThank you, thank you, thank you very much!

Come si vede dall’immagine, le elezioni hanno succhiato, non solo metaforicamente, sangue ed energie di tanta gente, ma hanno avuto l’esito sperato e Kirkman è stato rieletto. D’altronde, non era difficile tifare per il personaggio interpretato da un Kiefer Sutherland sempre all’altezza: dei suoi concorrenti, uno è stato semplicemente presentato come un riccone senza scrupoli e poco approfondito. L’altro, Cornelius Moss, partito come un politico prestigioso, portatore di quell’esperienza che a Kirkman mancava nel giostrarsi fra intrighi ed emergenze di ogni tipo, è stato trasformato in un vecchio texano razzista e retrogrado. Nello stesso modo Aaron Shore, partito come personaggio molto interessante nella sua ambiguità, è stato trasformato nel sexy alfiere dell’elettorato latinoamericano.
Alla festa per la vittoria c’è pure Sasha, lasciata prima in disparte per ragioni di opportunismo (a cui il cognato, in quest’ultima stagione, è apparso sempre molto sensibile). Jamie Clayton continua così l’opera iniziata con Sense8 di dar voce ai trans.
La novità sta nel modo in cui viene presentata la vittoria. Innanzitutto, la puntata ha una struttura a cornice: si comincia vedendo il presidente a colloquio con lo stesso psicologo a cui si era rivolto in occasione della morte della moglie, poi si torna indietro. Dal dialogo fra i due emerge una situazione amletica e, significativamente, il terapeuta non dà “l’assoluzione” al paziente, ma lo lascia a valutare da sé le proprie azioni (prima fra tutte, non aver reso nota la registrazione che avrebbe alleviato la posizione di Cornelius Moss) e a decidere in merito.
Addirittura, la situazione richiama quella in cui si ritrovano, in altri film, personaggi in punto di morte. Fra tutti, la Giovanna d’Arco del film di Luc Besson, interpretata da Milla Jovovich, la quale prima di essere messa al rogo, nella sua cella, dialoga con Dustin Hoffman, il quale non si capisce se interpreti un demone, la sua coscienza, un’allucinazione o altro. Certamente, fa capire come la conquista del seggio presidenziale, ora legittimata sotto ogni punto di vista, non porti gioia, ma dolori al di là degli oneri connessi alla carica.
In generale, l’episodio offre una degna conclusione a tutte le vicende, tranne a quella di Mars Harper. Il sentirlo proporre la candidatura al Senato alla moglie, con tutto quel che la poveretta ha avuto, rischia davvero di rovinare un bel personaggio, inseritosi assai bene nell’economia generale della narrazione.
Attualmente, non si sa se ci sarà una quarta stagione di Designated Survivor. Potrebbe anche dipendere da come si metteranno le elezioni presidenziali USA previste per il novembre 2020, da chi sfiderà Donald Trump. Sarà difficile, in ogni caso, rivedere Lorraine Zimmer. Il pimpante personaggio, tutto sommato simpatico, ha concluso il suo compito con la chiusura della campagna elettorale e si è congedato con una perla di cattiveria tale da meritare un premio, se esistesse: aver detto a Emily che “non è nemmeno stata capace di ammazzare sua madre per bene”. Se comunque si volesse continuare, lo show ne avrebbe le potenzialità, soprattutto puntando sulle testimonianze senza copione di gente comune, su casi reali. Puntare a diventare per davvero una piattaforma di discussione potrebbe essere non solo un modo per diversificare questo prodotto dagli altri, ma anche per rendere la gente più attrezzata ad affrontare un mondo in continuo cambiamento.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Struttura a cornice della puntata
  • Sasha alla festa, sul palco
  • Perla di cattiveria di Lorraine Zimmer
  • Sembra che Kirkman debba morire
  • Mars propone alla moglie di candidarsi

 

Con l’animo del protagonista dilavato e un po’ sdrucito dalle situazioni affrontate in un ambiente con pochi amici, ma moltissimi squali, Designated Survivor conclude degnamente la sua terza stagione. Meno puntate, ritmo più veloce, maggiore libertà di espressione rispetto a quello concesso da un network generalista sono state le carte vincenti, ma soprattutto l’inserimento di testimonianze prese dalla realtà. Si attendono ora notizie su un’eventuale quarta stagione, la quale, se venisse realizzata, partirebbe certamente dalle trame rimaste aperte, ad esempio da Isabel che ha scoperto di essere incinta del novello vice presidente.

 

#undecided 3×09 ND milioni – ND rating
#truthor consequences 3×10 ND milioni – ND rating

 

 

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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).

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