“I feel trapped, like there’s no escape. And it’s not because I’m at the post office. She’s got me penned in like a caged animal and an animal is never more dangerous than when it’s backed into a corner.”
Esattamente come precisa Debra a fine puntata: è cambiato tutto. Ma non Dexter ed il suo schema narrativo, bensì la fazione del killer non è più composta da una singola persona. Certo, nelle passate stagioni altre figure si sono avvicinate all’esperto genetista ematico della polizia di Miami, ma si è trattato di aggiunte momentanee. L’ultima, in ordine cronologico, è stata sicuramente Lumen Pierce, uscita di scena con il finire della quinta stagione.
No, ora la fazione di Dexter può contare attivamente su Debra, sulla sorella tanto amata. Un fattore sicuramente positivo è che la non estraneità dalla seconda vita di Dexter da parte della tenente semplifica, e di molto, la costruzione della narrazione. D’altra parte i giochi si complicano all’interno della storia, specialmente per l’interessato: Dexter si ritrova costretto ad un lungo digiuno, ma soprattutto deve sottostare all’occhio vigile e attento della sorella senza sgarrare in alcun modo.
Riuscire a districarsi per Dexter inizia a diventare complicato, quindi, considerato che le maglie della legge iniziano a stringersi attorno a lui. Ma si tratta della morale della sorella, non della vera legge. Quindi c’è possibilità di manovra, ecco quindi che Dexter cerca di portare Debra dalla sua parte rendendola in parte complice di un suo obbiettivo: Ray Speltzer, killer rimasto in libertà e pronto ad uccidere nuovamente.
L’idea di Dexter, di immergere attivamente nella propria seconda vita la sorella, tuttavia non va secondo i piani: il senso del dovere la sovrasta e le intima di cercare giustizia nei modi corretti e legali. Eppure uno spiraglio rimane aperto visto che Debra arriva ad appuntare che i metodi di Dexter in un certo tal senso sono “un male necessario”. Un flebile spunto, ma sul quale sicuramente la sceneggiatura lavorerà nei prossimi episodi così da renderlo un appiglio vero e proprio al quale la narrazione riuscirà a rifarsi al momento opportuno. Le premesse stanno lentamente delineandosi, ma è facile aspettarsi ben presto un’immersione totale nella criminalità da parte di Debra. Fino ad ora il segreto del macellaio di Bay Harbor è stato mantenuto non per riservatezza, ma per il sentimento (amore vero, non quello banale tra fratello e sorella) che scorre tra i due. Se a questo sentimento, quindi, dovesse aggiungersi una ritrovata giustizia impossibile dal lato legale, Debra cadrebbe facilmente preda di Dexter e del suo Oscuro Passeggero che, lentamente e con sapienza, la sta conducendo al fantomatico lato oscuro della Forza.
Nella precedente recensione si era appuntato come la lontananza di Dexter dal caso di stagione, riguardante la caccia all’assassino di Mike, affievoliva l’intero elaborato tanto da renderlo un banale riempitivo degli intensi minuti passati tra Dexter e Debra. Una nota, evidentemente, riscontrata anche dagli sceneggiatori visto e considerato che proprio in questo terzo episodio Isaak Sirko e Dexter entrano in contatto, anche se involontario. Il dialogo è rapido ed innocente tra i due, ignari l’uno dell’identità dell’altro. A farne le spese il povero Louis, completamente smantellato in questa puntata in ogni singolo frangente della sua inutile vita (ed inutile presenza nello show, a questo punto).
Dexter si limita a distruggerlo lavorativamente (incastrandolo con il reperto del killer del camion frigo) e sentimentalmente (fa ritrovare alla fidanzata un video compromettente), ma sarà Isaak ad eliminarlo fisicamente uccidendolo sulla barca di Dexter. L’uomo sbagliato (ma giusto, così da toglierlo di mezzo allo show), nel posto sbagliato evidentemente.
Dexter sembra uscire vincitore, almeno per ora, per due fronti su tre: Louis tolto da qualsiasi equazione; Debra rabbonita. L’unico frangente non controllabile e pericoloso ancora in gioco è l’indagine portata avanti da LaGuerta relativamente alla vera identità del Macellaio di Bay Harbor. Un’indagine pericolosa per entrambi i fronti visto e considerato che si tratta di sopravvivenza per Dexter, in precedenza già entrata in gioco togliendo di mezzo Doakes.
“I’m finally out of my cage. But freedom comes with a cost.”
PRO:
- Incontro Isaak-Dexter
- Dexter finalmente in contatto con la trama principale della stagione
- Dexter ed il tentativo di portare Debra dalla sua parte, rendendola complice di un omicidio
- La realizzazione di Debra riguardo il “lavoro” di Dexter: un male necessario
- Louis è uscito di scena, ottima anche l’esecuzione oltre che la decisione
CONTRO:
- LaGuerta e le sue indagini, momentaneamente in stand-by
- C’è molto attendismo nell’aria
- La sottotrama di Randall apporterà qualcosa alla storia vera e propria?
- Quinn e la spogliarellista: ok, altri sviluppi ne abbiamo?
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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.