Halt And Catch Fire 3×08 – You Are Not SafeTEMPO DI LETTURA 4 min

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“I did this because security is a myth”.


La Rete è un luogo incredibile. Si fa veramente di tutto su Internet compreso il sesso e la sua importanza nella vita di tutti i giorni è estremamente rilevante (si è parlato negli scorsi episodi della nascita di un nuovo “diritto umano alla connessione libera e gratuita”). Ovviamente questo legame tra Internet e il mondo reale non è sempre rose e fiori. E qui sorge l’annosa (e ormai veramente abusata) questione del rapporto con la sicurezza e la privacy. Soprattutto negli ultimi mesi il tema è tornato spesso alla ribalta per via di episodi spiacevoli alimentati dalla cronaca e dall’informazione, ma anche dal senso di spaesamento e d’alienazione che è tipico di paranoie gombloddistiche della società contemporanea. Tale senso di alienazione e paura è stato, da sempre, uno dei temi prediletti dal cinema e dalla televisione che, fin da subito, hanno attinto, e continuano ad attingere, storie da questa problematica (gli esempi più recenti sono la serie televisiva Mr. Robot e l’ultimo film di Oliver Stone dedicato al “caso Snowden”).
Poteva una serie come Halt And Catch Fire non affrontare questa annosa questione del rapporto tra Sicurezza e Internet?
Tanto più che il tema appare ancora più sentito proprio perché l’ambientazione e il periodo appartengono a un’epoca in cui Internet e la Rete sono ancora agli albori. Il dramma vissuto dai protagonisti della serie risulta ancora più grande e insormontabile proprio perché nuovo.
Questa immedesimazione che lo spettatore prova (pur appartenendo a un’epoca dove, invece, certe tematiche sono già state discusse e approfondite da tempo, anche se non ancora risolte) è dovuta soprattutto all’interpretazione carismatica di Lee Pace, Mackenzie Davis e Manish Dayal, i quali sono stati capaci (nel corso di queste otto puntate) di far emozionare e far immedesimare gli spettatori nelle loro problematiche.
Il punto di forza di tutta la serie, infatti, è da sempre la descrizione di questi personaggi che sono di fatto dei sognatori, degli utopisti, i quali devono però avere a che fare con un mondo che non li capisce. E molto spesso rimangono scottati e traumatizzati quando i loro piani vengono sconvolti per gli errori, per il caso oppure (spesso) per destino.
Come succede in questo episodio che rappresenta, all’interno della stagione, il punto più basso di tutta la loro esistenza, il turning point finale che sembra dare l’addio definitivo a tutti i loro sogni. In un climax crescente di sfortune e disattese il cliffhanger finale sembra presagire la fine dell’avventura per i protagonisti dello serie ma anche una possibile speranza per il futuro. D’altra parte mancano ancora due puntate alla fine e la serie ci ha ormai abituato a repentini cambi e turning point continui.
La disperazione dei nostri protagonisti viene espressa mediante poche e semplici battute che lasciano spazio a lunghi silenzi eloquenti. Il merito va soprattutto agli interpreti che sono riusciti a sintetizzare, bene come non mai, le loro emozioni con gli sguardi, i gesti, e le metafore (due scene fra tutte: il dialogo tra Joe e Cameron a casa sua e lo sguardo di Joe che osserva la porta-finestra aperta, rimarranno tra le migliori in assoluto).
In tutto questo ancora una volta gli sceneggiatori si sbizzarriscono nel cambio di rapporti tra i protagonisti seguendo la scia dell’episodio precedente. Gordon e Joe ridiventano grandi amici e complici, come nelle passate stagioni, con un Joe che sembra molto in secondo piano per buona parte dell’episodio (e che fa rimpiangere l’astuto manipolatore e calcolatore delle scorse puntate). Inoltre, vediamo come l’asse su cui ruota tutta la puntata è il parallelismo tra i rapporti maschi-femmine (Gordon-Joe e Donna-Cameron) e di come queste due coppie riescano a gestire i conflitti a cui vanno incontro nel corso delle vicende.
Anche in questo caso, dunque, il tema dominante sono i rapporti umani e la loro complessità. L’immagine di Joe che osserva da lontano il Golden Gate Bridge (vedi immagine) è sicuramente la più eloquente di tutto l’episodio. Internet non è riuscito a collegare veramente le persone tra di loro.
Il sogno di cambiare il mondo, che accompagnava i protagonisti, è dunque, già finito? Pare di sì ma non è bene scommetterci. Come insegnano gli autori di Halt And Catch Fire, tutto può cambiare da qui alla fine della stagione.

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Interpretazioni di Lee Pace, Mackenzie Davis e Manish Dayal
  • Tema del rapporto complesso tra Sicurezza e Rete affrontato da un’ottica diversa
  • Capacità di esprimere tante emozioni usando solo poche immagini e silenzi eloquenti
  • Climax finale
  • Rivogliamo il Joe spietato e calcolatore
  • Morte di Ryan
Puntata ricca di novità: gli equilibri tra i personaggi, già sconvolti nello scorso episodio, vengono di nuovo ri-sconvolti con molte sorprese. Il tutto in una puntata che tratta temi molto delicati e molto attuali con una regia e un’interpretazione collettiva che dimostrano il grande sviluppo della serie.
Threshold 3×07 0.30 milioni – 0.1 rating
You Are Not Safe 3×08 0.36 milioni – 0.1 rating

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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!

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