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“Yahooooo!”
Halt And Catch Fire si congeda definitivamente dal piccolo schermo, non prima di aver affondato i suoi ultimi colpi nel cuore e nella mente dei pochi, ma fedeli, spettatori che hanno deciso di seguire questa straordinaria serie targata AMC.
Bisogna ammetterlo: questo show è stato un piccolo miracolo di qualità televisiva e di ostinata caparbietà nonostante gli ascolti bassissimi e questo, per una rete generalista, non è cosa da poco.
Sembra quasi che gli stessi autori del programma e la stessa rete AMC si siano immedesimati nei quattro protagonisti (Gordon, Joe, Donna e Cameron) mettendo in essi la propria testardaggine e forza immaginativa, fino ad arrivare a quello che è, a tutti gli effetti, un enorme riassunto di tutta la loro storia e un accenno al loro possibile futuro.
In effetti, l’aria di decadenza era già palpabile dalla morte di Gordon e dalla puntata precedente (da cui prende spunto e riparte “Search”) che è stato un vero e proprio plot twist che ha definitivamente tagliato la narrazione della stagione in due tronconi principali (verrebbe da dire ante Gordon e dopo Gordon). In questo senso, la funzione della puntata precedente era quella di essere un episodio di raccordo per arrivare poi al season finale che avrebbe dovuto chiudere tutte le storyline rimanenti.
Ma, come al solito, Halt And Catch Fire spariglia le carte (e non solo in senso metaforico) e presenta una doppia puntata in cui i due episodi incrociano ripetutamente passato e futuro lasciando il tutto più aperto che mai, seguendo così la lezione di altre serie storiche i cui final seasons hanno fatto la storia della televisione.
Non a caso uno dei leitmotiv di queste ultime due puntate è la ciclicità del tempo che, con il suo scorrere incessante, fa perdere e finire tante cose ma, allo stesso tempo, offre anche l’opportunità di ricominciare da capo una volta che un ciclo finisce.
In questo senso “Search” segue in parallelo le vicende dei “sopravvissuti” Donna, Cameron e Joe e dei loro alti e bassi tra progetti che affondano definitivamente (Comet sorpassata dall’avvento dell’imminente Yahoo!) e la necessità di andare avanti sempre e comunque perché il mondo dell’informatica si muove molto velocemente e chi resta fermo ne rimane schiacciato.
La puntata mostra, così, il lento ma progressivo ritorno alla vita dei tre (e di Boz, miracolato per quanto riguarda la sua salute) dopo la dipartita del loro amico, il quale rimane comunque una presenza fissa e costante in flashback e nei pixel video della pubblicità. In fondo si può dire che Gordon non se n’è mai andato veramente dalla storia, sono gli altri che sono cresciuti e ora possono andare avanti per la propria strada.
“Let me start with a question…”
Ma qual è questa strada che attende i quattro (se si considera Haley una quarta co-protagonista dello show)?
Anche in questo senso, gli autori sono bravi a dare una non-risposta a questo quesito.
Joe, Donna e Cameron sono cresciuti negli anni, da giovani e ingenui idealisti, convinti di cambiare il mondo tramite il world wide web, hanno dovuto affrontare tante sfide e hanno visto naufragare numerosi progetti. Sono stati proprio i loro sbagli ed errori, più che i loro successi, a renderli le persone che sono. Perciò è emblematico il dialogo tra Boz e Cameron in “Ten Of Sword” riguardo lo stile di vita compsci, così come la lunga sequenza che riguarda Haley e il suo file danneggiato. La tecnologia permette di ricominciare da capo e di correggere ogni volta gli errori, a patto che tutto venga “resettato” per poter ricominciare da capo e che si abbandoni la propria “comfort zone”. Una bella metafora che si accompagna ad una lunga serie di pugni nello stomaco (per lo spettatore) in cui la storia dei quattro viene riassunta con dialoghi continui delle due protagoniste femminili.
Appare dunque evidente che l’ultima puntata ha lo scopo di unire il passato, il presente e il futuro dei quattro. Tutto è un enorme recap in cui vengono raccontati aneddoti e fatte continue citazioni a tutto ciò che si è visto nelle precedenti stagioni. E, ovviamente, quale luogo migliore per farlo se non dove tutto era cominciato: in quel casolare abbandonato che è diventato l’ormai storica Mutiny.
Ed è proprio da qui che il ciclo ricomincia con nuove idee, nuovi stimoli e nuove sfide, con l’attenzione verso le nuove generazioni (Haley, la cui citazione a Star Trek è degna di nota) e nuove opportunità lavorative (Donna-Cameron ma anche Joe nella sua nuova veste di professore).
“Ten Of Swords” è empatia allo stato puro, una degna “non-conclusione” per una serie che ha fatto dei suoi personaggi, così umani e reali, il suo punto di forza.
Allo stesso modo Halt And Catch Fire riesce nel suo intento di raccontare la rivoluzione digitale dal punto di vista di chi c’è stato e di chi ha contribuito a crearla (e qui il discorso finale di Donna ha tutto il sapore di un commiato rivolto agli stessi spettatori). Una serie che ha parlato di futuro facendo leva (paradossalmente) su uno stile “retrò” e convenzionale che si basa più sulla scrittura e sui dialoghi efficaci che non su particolari effetti visivi o virtuosismi registici (che non sono comunque mancati). Un risultato non da poco e che sarà difficilmente eguagliabile per le serie a venire.
Halt And Catch Fire è finita. Viva Halt And Catch Fire!
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Finisce così una delle serie più belle che sia mai stata scritta. Chissà se le repliche faranno più ascolti.
Goodwill 4×08 | 0.32 milioni – 0.08 rating |
Search 4×09 | 0.39 milioni – 0.12 rating |
Ten Of Sword 4×10 | 0.39 milioni – 0.12 rating |
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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!