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“Find Dirk Gently!”
Assolutamente condivisibile, oltre che utile come non mai, il Previously on Dirk Gently’s Holistic Detective Agency con cui si apre l’episodio. Già non è che sia semplicissimo tenere il filo con una qualsiasi stagione antecedente, terminata neanche poco tempo prima, se poi si aggiunge il fatto che i ricordi della prima stagione, in questo caso, comprendevano: viaggi nel tempo, trasmigrazione di anime, gatti trasformati in squali, ragazze passate in cani, assassini olistici, investigatori olistici, malattie simulate e malattie effettive, un recap iniziale è assolutamente d’obbligo. Ma non solo. Si potrebbe tranquillamente ricordare per sommi capi la storia, il contesto in cui essa viene narrata, i personaggi. Ciò che rende il tutto più complicato è tentare di ricordare nel dettaglio in che modo la prima stagione si fosse conclusa: il cliffhanger poneva i protagonisti in contesti differenti, ognuno ad affrontare una situazione differente. E, sì, era difficile ricordare dettagli simili.
Al recap sulla prima stagione, istantaneo e rapido, inevitabilmente si aggiunge il recap vero e proprio: ossia l’intera premiére. Tentando di semplificare i primi 8 episodi, si potrebbe estrarre il seguente schema: un tizio ordinario (Todd) viene trascinato lentamente, da una persona assolutamente non ordinaria, in una serie di eventi straordinari. Dalla diffidenza iniziale si giunge ad un totale coinvolgimento.
L’apice raggiunto alla fine della prima stagione tocca un punto di demarcazione separando, come detto, tutti i personaggi. Va da sé che la 2×01 dovrà raccogliere i cocci e porsi nelle condizioni di ricreare il contesto intero della precedente stagione. Ecco quindi Todd, in preda stavolta ad una vera “pararibulite”, alla disperata ricerca di segnali, con un’estrema dipendenza per l’olismo. Lo space rabbit del titolo altro non è che un veicolo con cui il personaggio di Elijah Wood (sempre perfetto nel ricreare situazioni di disagio e squilibrio) dimostra di attaccarsi a qualsiasi cosa pur di ritrovare Dirk, per poi venir effettivamente condotto nel luogo in cui qualcosa di assurdo sta per capitare (la macchina che cade dall’albero).
“Space Rabbit” è una rapida successione di situazioni assolutamente slegate tra loro, tipica di una season premiére dove si pongono le basi per creare situazioni ancora più assurde rispetto alla già assurda prima stagione. Da un lato quindi il recap interno alla trama di cui si parlava qualche riga più su: Todd e Farah in giro e Dirk imprigionato e sottoposto ad una serie di esperimenti da parte di quello che era il militare stupido della prima stagione, oltre ad Amanda ormai boss dei due Rowdy 3 e Bart in una situazione totalmente assurda da descrivere razionalmente – interessante a tal proposito trovare Ken, il compagno di Bart, imprigionato dentro una camera luminosa e un taxi. Dall’altro lato si presenta una situazione (in realtà due, ma sulla seconda ci si arriverà più avanti) che ha potenzialità immense.
Il nuovo innesto è rappresentato da un personaggio femminile claudicante, represso, con la capacità di far funzionare una bacchetta magica. Evidentemente veniva presentato proprio così dagli sceneggiatori, nel momento di attuare il casting: donna sulla quarantina ben portata, con un problema alla gamba a seguito di un non meglio precisato incidente, con una famiglia non proprio amorevole, in procinto di assistere ad un omicidio con una matita (o penna), pronta a scoprire poteri magici nel momento di massima esasperazione. Proprio il suo incontro con Bart, l’assassina olistica, e la sopraffazione nei confronti di questa potrebbero essere elementi utili per definire il personaggio come nuova incognita o scheggia impazzita della stagione. Proprio come avveniva con Bart stessa nella scorsa, portata avanti in storyline parallele, destinata a convergere con Dirk e soci nel finale.
La seconda nuova situazione che viene presentata non lascerebbe molto spazio a particolari digressioni. Semplicemente: un’ambientazione fantasy, un fuggitivo innamorato di un principe locale (?), delle enormi forbici come armi, gente che invoca l’aiuto di Dirk Gently. L’inevitabile deriva in dimensioni parallele è alquanto scontata (come era facilmente pronosticabile la tematica dei viaggi nel tempo già dalla 1×01), l’eventuale rischio di cadere nel kitsch è presente. Tuttavia come non godere di questa enorme potenzialità da parte della serie di poter spaziare in maniera praticamente illimitata? Va sicuramente dato merito agli sceneggiatori e agli ideatori di questa brillante serie tv ma, più che a loro, occorre ancora una volta volgere lo sguardo verso l’alto e ringraziare il compianto genio di Douglas Adams e la sua frizzante narrativa, vera ispiratrice di queste nuove storie.
La seconda nuova situazione che viene presentata non lascerebbe molto spazio a particolari digressioni. Semplicemente: un’ambientazione fantasy, un fuggitivo innamorato di un principe locale (?), delle enormi forbici come armi, gente che invoca l’aiuto di Dirk Gently. L’inevitabile deriva in dimensioni parallele è alquanto scontata (come era facilmente pronosticabile la tematica dei viaggi nel tempo già dalla 1×01), l’eventuale rischio di cadere nel kitsch è presente. Tuttavia come non godere di questa enorme potenzialità da parte della serie di poter spaziare in maniera praticamente illimitata? Va sicuramente dato merito agli sceneggiatori e agli ideatori di questa brillante serie tv ma, più che a loro, occorre ancora una volta volgere lo sguardo verso l’alto e ringraziare il compianto genio di Douglas Adams e la sua frizzante narrativa, vera ispiratrice di queste nuove storie.
“Find the boy!”
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“Space Rabbit” paga il carattere introduttivo della sua scrittura. La nuova carne messa al fuoco garantisce indubbiamente dei futuri Bless. Indubbiamente all’inizio occorre fare il lavoro sporco e “apparecchiare la tavola”.
Two San Guys Doing Normal Things 1×08 | 0.28 milioni – 0.1 rating |
Space Rabbit 2×01 | ND milioni – ND rating |
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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.