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C’era una volta una regina dal cuore d’oro ma dai modi sgarbati che venne allontanata dal suo regno da un perfido cattivo. La sovrana era molto triste, ma ben presto imparò che la vera bellezza non è all’interno ma all’esterno, diventando una grande regina ed una persona migliore. Prendendo questa banale trama di un classico film Disney degli anni ’90 ed Inhumans, si può notare come le somiglianze tra i due siano più che evidenti.
Fin dall’inizio della prima puntata era ormai chiaro che gli sceneggiatori volessero far evolvere la famiglia reale attraverso l’incontro con i comuni umani, trasformandoli psicologicamente e addolcendone il carattere, proprio come nei cartoni. Quello che tuttavia poteva essere considerato un messaggio positivo è qui reso in maniera errata, minando quello che si voleva trasmettere e più in generale l’intrattenimento di chi guarda. Nel corso degli anni, il mondo televisivo e non ha continuato ad evolversi, sia fisicamente che concettualmente, trasmettendo certe correnti di pensiero anche nelle arti dei rispettivi tempi. Andare a prendere certi messaggi, certe battute e certi concetti da opere di altre epoche è quindi molto rischioso, poiché la loro resa non sarà mai la stessa che aveva nell’opera originale, nell’epoca giusta, rischiando di risultare soltanto un grosso errore. Metaforicamente parlando si potrebbe dire che la serie ABC non è altro che un mangia cassette collegato ad un televisore al plasma (gli anni ’90), una combinazione quasi impossibile che rende l’immagine sgranata e quindi la visione poco piacevole.
Marvel’s Inhumans è quindi finora un grande videoclip musicale retrò dove gente che si è appena incontrata corre nuda in spiaggia amandosi come chi si conosce da una vita (storyline di Karnak) ed il sentimento fraterno con dei perfetti sconosciuti (storyline di Gorgon) è sempre più forte. Dopo aver fatto provare un po’ di nostalgia dei bei tempi (anche se involontariamente) allo spettatore, lo show lo colpisce negli occhi con una serie di sequenze che viaggiano tra il trash e l’imbarazzante.
Il primo momento è forse anche il meno grave, ovvero il colpo di scena legato ai rapporti tra Declan e Maximus, semplicemente scontato e simbolo di una pessima sceneggiatura. Andando avanti invece, lo spettatore si imbatte in una scena che prende il peggio delle telenovele, di Twilight e dei reality, unendo le terribili doti recitative di Isabelle Cornish, personaggi completamente inutili e dialoghi fuori dal mondo per creare un abominio visivo che non solo fa domandare a chi guarda il perché proseguire la visione, ma mette anche in imbarazzo chiunque lavori nel ramo televisivo e la Marvel stessa. Un episodio che ha il “pregio” di approfondire Louise, personaggio che nei precedenti episodi aveva cercato senza successo di risultare la spalla comica dello show, fallendo miseramente e risultando solamente un plagio della ben meglio riuscita Felicity di Arrow.
Quando si guarda un prodotto riguardante un supereroe bisogna infatti pensare al doppio pubblico che sta davanti, quello adulto e quello bambino, e alle differenti necessità che entrambi richiedono. Il lavoro finale dovrà quindi risultare impegnato per i più grandi ed allo stesso tempo divertente per i più piccoli, grazie a personaggi che sfornano battute che rendono il clima più leggero ed il prodotto generale più appetibile a tutti. Quando però un personaggio creato appositamente per divertire non fa ridere, il risultato non può che essere irritante ed in generale patetico, minando ogni scena in cui è presente come nel caso di Louise, personaggio simbolo di una serie che non sembra in grado di risollevarsi.
Fin dall’inizio della prima puntata era ormai chiaro che gli sceneggiatori volessero far evolvere la famiglia reale attraverso l’incontro con i comuni umani, trasformandoli psicologicamente e addolcendone il carattere, proprio come nei cartoni. Quello che tuttavia poteva essere considerato un messaggio positivo è qui reso in maniera errata, minando quello che si voleva trasmettere e più in generale l’intrattenimento di chi guarda. Nel corso degli anni, il mondo televisivo e non ha continuato ad evolversi, sia fisicamente che concettualmente, trasmettendo certe correnti di pensiero anche nelle arti dei rispettivi tempi. Andare a prendere certi messaggi, certe battute e certi concetti da opere di altre epoche è quindi molto rischioso, poiché la loro resa non sarà mai la stessa che aveva nell’opera originale, nell’epoca giusta, rischiando di risultare soltanto un grosso errore. Metaforicamente parlando si potrebbe dire che la serie ABC non è altro che un mangia cassette collegato ad un televisore al plasma (gli anni ’90), una combinazione quasi impossibile che rende l’immagine sgranata e quindi la visione poco piacevole.
Marvel’s Inhumans è quindi finora un grande videoclip musicale retrò dove gente che si è appena incontrata corre nuda in spiaggia amandosi come chi si conosce da una vita (storyline di Karnak) ed il sentimento fraterno con dei perfetti sconosciuti (storyline di Gorgon) è sempre più forte. Dopo aver fatto provare un po’ di nostalgia dei bei tempi (anche se involontariamente) allo spettatore, lo show lo colpisce negli occhi con una serie di sequenze che viaggiano tra il trash e l’imbarazzante.
Il primo momento è forse anche il meno grave, ovvero il colpo di scena legato ai rapporti tra Declan e Maximus, semplicemente scontato e simbolo di una pessima sceneggiatura. Andando avanti invece, lo spettatore si imbatte in una scena che prende il peggio delle telenovele, di Twilight e dei reality, unendo le terribili doti recitative di Isabelle Cornish, personaggi completamente inutili e dialoghi fuori dal mondo per creare un abominio visivo che non solo fa domandare a chi guarda il perché proseguire la visione, ma mette anche in imbarazzo chiunque lavori nel ramo televisivo e la Marvel stessa. Un episodio che ha il “pregio” di approfondire Louise, personaggio che nei precedenti episodi aveva cercato senza successo di risultare la spalla comica dello show, fallendo miseramente e risultando solamente un plagio della ben meglio riuscita Felicity di Arrow.
Quando si guarda un prodotto riguardante un supereroe bisogna infatti pensare al doppio pubblico che sta davanti, quello adulto e quello bambino, e alle differenti necessità che entrambi richiedono. Il lavoro finale dovrà quindi risultare impegnato per i più grandi ed allo stesso tempo divertente per i più piccoli, grazie a personaggi che sfornano battute che rendono il clima più leggero ed il prodotto generale più appetibile a tutti. Quando però un personaggio creato appositamente per divertire non fa ridere, il risultato non può che essere irritante ed in generale patetico, minando ogni scena in cui è presente come nel caso di Louise, personaggio simbolo di una serie che non sembra in grado di risollevarsi.
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Dopo quattro tremendi episodi, Inhumans continua a confermarsi come la peggior serie Marvel di sempre, irritando non solo gli appassionati dei fumetti ma qualsiasi spettatore dotato di vista e udito.
Divide And Conquer 1×03 | 2.78 milioni – 0.7 rating |
Make Way For… Medusa 1×04 | 2.30 milioni – 0.6 rating |
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.