Vent’anni dopo la morte di Massimo Decimo Meridio, il giovane Lucio, nipote di Marco Aurelio, che da bambino era fuggito in Numidia per sfuggire ai nemici della sua famiglia, viene fatto prigioniero dal generale romano Acacio e condotto a Roma. Qui per sopravvivere dovrà combattere nell’arena come gladiatore. Ma dentro di sé cerca la vendetta per ciò che Acacio gli ha tolto, ed è disposto ad ottenerla “in questa vita o nell’altra”. |
Il Gladiatore di Ridley Scott è un film entrato ormai nell’immaginario collettivo come una di quelle pellicole divenute cult per svariati motivi. Al di là del fatto che in Italia (ma non solo) c’è stato fin da subito molto interesse per l’opera, vuoi per l’ambientazione e la ricostruzione storica che hanno da sempre fatto la gioia degli studenti iscritti al liceo classico – al netto delle numerose inesattezze storiche presenti -, o per il fortunato adattamento e doppiaggio italiano, per una volta degno se non superiore ai dialoghi originali (leggasi: Luca Ward). Scott ha avuto l’ambizione e il coraggio di rispolverare un genere cinematografico come il peplum rendendolo “pop” con uno storytelling contemporaneo e con l’utilizzo dei primi effetti speciali in CGI, che poterono ricreare un’antica Roma incredibilmente realistica.
Un cast degno di nota e la meravigliosa colonna sonora da parte di Hans Zimmer poi fecero tutto il resto. Ora, a distanza di anni, Scott riprende atmosfere e storia del suo film cult con un sequel che ha fin da subito diviso l’opinione di critica e pubblico, com’era prevedibile. Riuscirà quindi Il Gladiatore II a restituire allo spettatore odierno le sensazioni del primo film? (Spoiler: NO).
NUOVA STORIA, NUOVA VENDETTA
FORZA E ONORE!
La pellicola, essendo un sequel, non fa affatto mistero di essere diretta discendente del primo capitolo. E si capisce fin da subito dall’apertura dei titoli di testa, realizzato come un dipinto rinascimentale in cui vengono riassunte le vicende del primo capitolo. Dopodiché, si passa subito alla descrizione del protagonista Lucio/Annone (Paul Mescal), nipote di Marco Aurelio che, da anni, vive in Numidia sotto falso nome per proteggersi dai nemici della sua famiglia. Questa informazione, che dovrebbe rimanere nascosta in quanto importante plot twist della storia, viene fin da subito “spoilerata” dai numerosi flashback che riprendono anche scene del primo film (abbastanza ridicole in realtà in quanto il bambino-attore del giovane Lucio è palesemente diverso di scena in scena).
Un giorno le truppe romane guidate dal generale Acacio (Pedro Pascal sprecatissimo in questa pellicola) irrompono in Numidia radendo al suolo la città in cui vive Lucio e uccidendone la moglie. Da qui partirà il viaggio verso Roma da parte di Lucio, fatto prigioniero e costretto a diventare gladiatore, per ottenere la sua vendetta “in questa vita o nell’altra“ nei confronti di Acacio e dell’Impero Romano in generale, di fatto ricopiando frasi fatte e percorso del suo “mentore” Massimo Decimo Meridio.
DENZEL WASHINGTON: QUANDO IL VILLAIN È MEGLIO DEL PROTAGONISTA!
Al di là della poca originalità della trama, che risulta simile o quasi al primo capitolo (di fatto molto prevedibile, anche nei colpi di scena più importanti), e al rapporto con il primo capitolo che appare fin da subito “tirato per i capelli”, il vero problema è proprio il protagonista principale. Lucio/Annone risulta abbastanza scialbo e per nulla carismatico quanto il fu Massimo di Russel Crowe. Il che è un aggravante non da poco per un film del genere.
Ad aggiungere benzina sul fuoco c’è poi una trama che ha delle falle piuttosto palesi, vuoi nella velocità con cui altera la psicologia dei protagonisti (gli sparuti incontri tra Annone e la madre sono l’emblema di una sceneggiatura scialba), vuoi per un finale discutibilissimo, vuoi per tutta una serie di eventi che accadono perchè devono accadere ma che non possono essere giustificati sotto alcun punto di vista (e qui si eviterà di fare spoiler).
Si può dire che la pellicola si salva giusto più per i villain presentati, che non per il resto.
Su tutta la marmaglia di personaggi che farciscono questo sequel svetta facilmente il personaggio di Macrino (un Denzel Washington in stato di grazia che si erge serenamente sopra chiunque altro), machiavellico senatore e organizzatore di giochi gladiatori che dapprima appare come mentore e alleato di Lucio, salvo poi rivelare la sua sete di potere, utilizzandolo solo come strumento per provare a detronizzare i due imperatori gemelli Geta e Caracalla (interpretati rispettivamente da Joseph Quinn e da Fred Hechinger). Ma è tutto troppo poco per giustificare sia una sufficienza che un sequel che si poteva e, a posteriori, si doveva evitare.
La pellicola funge da metafora politica per parlare di un Impero Romano ormai in decadenza dove i giochi di potere e la guerra la fanno da padrone rispetto alla volontà di servire il popolo romano. Ma nonostante questo intento, anche nobile, la retorica del “make Roma great again“ non coglie decisamente nel segno. Non gioca a favore del tutto una sceneggiatura stra-riciclata (con l’inserimento forzato di Connie Nielsen e Derek Jacobi per ingraziarsi il pubblico nostalgico) e una CGI scadente (coff…coff… le scimmie coff… coff…) che non rende minimamente omaggio al primo film. Un sequel tranquillamente dimenticabile insomma.
TITOLO ORIGINALE: Gladiator II REGIA: Ridley Scott SCENEGGIATURA: David Scarpa INTERPRETI: Paul Mescal, Pedro Pascal, Connie Nielsen, Denzel Washington, Joseph Quinn, Fred Hechinger, Derek Jacobi, Tim McInnemy, Lior Raz DISTRIBUZIONE: Eagle Pictures DURATA: 148′ ORIGINE: USA/UK, 2024 DATA DI USCITA: 14/11/2024 |