La narrazione della vita della famiglia Anacleti raffigura alla perfezione molte tradizioni tipiche dell’etnia sinti; il lusso ostentato e sfrenato, molto pacchiano, la struttura patriarcale della famiglia, vero centro nevralgico all’interno della società etnica, le tradizioni religiose e linguistiche ( diversi dialoghi sono in romanì). E’ sicuramente uno dei tratti più interessanti e meglio riusciti della serie diretta da Michele Placido. La storia che riguarda il personaggio di Amedeo Cinaglia invece risulta, ad ora, la meno riuscita; politico idealista proveniente dalla periferia romana e amleticamente in dubbio sul da farsi è un personaggio che non è riuscito a lasciare il segno, nonostante potenzialmente sia fondamentale per il celebre affare di Ostia. Filippo Nigro non convince nella sua interpretazione e la storyline del politico risulta piatta e superficiale, non all’altezza rispetto agli altri characters.
Aureliano : “Ma te non dici un cazzo Gabriè? Ma non hai capito questa che vole?”
Gabriele: “Sì, vole fa società co noi. “
Aureliano: “Sì col cazzo. Questa vole che ammazzamo Samurai.”
Il personaggio di Samurai, ispirato al noto criminale Massimo Carminati, rappresenta il perfetto trait d’union tra la mafia siciliana, gli Adami di Ostia e gli Anacleti, senza dimenticare alti prelati e politici capitolini. Il giovane trio composto da Spadino, Aureliano e Gabriele rappresenta la parte più dinamica e vivace dei personaggi e per ora il loro affiancamento giova alla serie. È evidente come i tre ragazzi siano accomunati dalla voglia di fuggire dalle rispettive famiglie e dai loro destini già decisi dai rispettivi familiari. Rispetto alle puntate precedenti i personaggi hanno avuto un’evidente evoluzione, che li ha portati a intraprendere la folle impresa di acquisire i celebri terreni di Ostia, iniziando un percorso che li porterà ad un scontro, forse impari, con Samurai.
Proprio questa neo fazione autoplasmatasi porta in seno una rottura forse irreparabile all’interno delle famiglie dei tre protagonisti di Suburra. Gabriele è “il figlio di una guardia“: basta questo per sottolineare la forte contrapposizione tra la legalità e l’illegalità tra le quali il giovane e spaurito ragazzo si trova in bilico; Aureliano, prossimo a diventare “numero 8”, è ormai ai ferri corti con la sorella sia per scelte personali passate (e presenti, considerate quelle d’amore), sia per scelte di carattere economico; Spadino è il ragazzo tra i tre con l’animo più scontroso e violento (ma indubbiamente anche quello che crea maggiore ilarità nel pubblico) e sembra vivere una perpetua lotta famigliare con il fratello, sempre pronto a riprenderlo al minimo sgarro. La scena del lago d’acqua calda tra Spadino ed Aureliano potrebbe sì presagire qualcosa di più (dal punto di vista affettivo), ma è sempre bene tenere in considerazione i fatti narrati nell’omonimo film sequel del 2015.
Aureliano : “Mortacci quanto pizzica, Spadi’.“
Spadino “Oh. Ai preti, si sa, piace piccante. Chiedi a Isabel che magari te lo spiega!”
Nel Belpaese, ancora fortemente legato alla tv generalista, dove Don Matteo e Un posto al sole la fanno ancora da padroni, Suburra rappresenta sicuramente una ventata di ossigeno importante, sulla scia di altre serie crime come Romanzo Criminale e Gomorra. Fin dalla season premiere le aspettative sulla serie erano alte e finora non sono state deluse. Le tematiche sono dirompenti e il potenziale è molto alto. Nella parte finale della stagione è lecito aspettarsi un ulteriore salto di qualità per un gran finale.
ocation e fotografia
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La Lupa 1×05 | ND milioni – ND rating |
Aio, Oio E Peperoncino 1×06 | ND milioni – ND rating |
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Venera due antiche divinità: Sergio Leone e Gian Maria Volontè.
Lostiano intransigente, zerocalcariano, il suo spirito guida è un mix tra Alessandro Barbero e Franco Battiato.