Mayans MC 5×10 – Slow To Bleed Fair SonTEMPO DI LETTURA 4 min

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Mayans MC 5x10 recensioneQuesto finale di serie rappresenta al meglio l’intero arco narrativo della serie di casa FX con una montagna di sottotrame gestite male, pessime scelte narrative e cinque minuti validi all’interno dell’intera puntata.
La “fortuna” vuole che questa serie, partita bene nel 2018, sia finalmente finita visto il livello imbarazzante raggiunto dopo il cambio al timone da Kurt Sutter a Elgin James. Una fortuna che si materializza con ben tre anni di ritardo.

LA GUERRA


La guerra tra i Mayans e i Sons Of Anarchy ha occupato una buona fetta dello screen time stagionale ma la sua fine in questo decimo episodio è assurda e repentina: a ben vedere i Sons sono stati sempre nettamente superiori a livello numerico, eppure non si sa bene come a inizio puntata sbucano infiniti Mayans di altri charter che, insieme ai Grim Bastards, si preparano a chiudere la guerra.
Il raid che ne segue è veramente inverosimile, con il blitz di Mayans e soci all’interno di un locale dove si trovano un numero esiguo di Sons e guarda caso Isaac, teoricamente pericolosissimo leader che viene ucciso insieme agli altri in una manciata di minuti. La gestione è veramente pessima e la chiusura data a questo filone narrativo è lontana anni luce a qualcosa di anche solo vagamente accettabile per uno spettatore che ha speso perso cinque anni di vita per arrivare a questo momento.
Va leggermente meglio con la famiglia Galindo, visto che la morte di Miguel è sacrosanta per un character inutile da diverso tempo, ma lascia comunque perplessi l’esecuzione da parte di Emily e la relativa messa in scena grazie all’angolo cieco delle telecamere, francamente poco credibile.

I MAYANS


Elgin James decide di recuperare l’unico elemento interessante a disposizione, ormai si erano perse le speranze, tirando fuori il passato di Ez con i federali e usandolo come grimaldello per scompaginare completamente gli equilibri interni ai Mayans.
Al di là di evidenti buchi di trama riguardanti la vendita della droga ai mercenari completamente interrotta dopo l’incendio del laboratorio delle Broken Saints e la morte del cuoco, la questione dei Cartelli e tanti altri che ne se potrebbero citare, bisogna ammettere che, a sorpresa, gli ultimi cinque minuti della puntata sono degni di essere guardati.
Il problema però sono gli 80 minuti di minutaggio complessivo, comprensibili per un finale di serie, incomprensibili visto l’utilizzo che ne è stato fatto, sprecandone di fatto la maggior parte.
La morte di Ez per mano di Angel rappresenta una chiusura degna per un personaggio che aveva subito una notevole involuzione nel corso delle ultime stagioni e a cui viene tolto tutto, visto la morte anche della ragazza incinta sempre per mano del charter.
La rinuncia di Angel al club è stata quindi molto significativa e costosa a livello personale e il blitz finale da parte dell’ATF, dove probabilmente sono morti molti o tutti i membri dei Mayans di Santo Padre, rappresenta la chiusura del cerchio per un gruppo che, dopo aver raggiunto l’apice vincendo la guerra, paradossalmente si ritrova a perdere tutto.
A non convincere, come già detto visti gli 80 minuti a disposizione, è la gestione delle tempistiche considerando che tutto questo avviene solamente nei minuti finali della puntata, nonostante la lunghissima durata dell’episodio che non giustifica in alcun modo le scelte deleterie di Elgin James. Anche se non si può negare che almeno si sia scelta una chiusura realistica e dolorosa lontana dal vissero tutti felici e contenti.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La morte di Miguel Galindo…
  • La morte di Ez per mano di Angel, una chiusura degna del personaggio
  • Il blitz finale dell’ATF nella sede dei Mayans
  • …per quanto l’esecuzione materiale sia inverosimile
  • Pessima la gestione della guerra con i Sons Of Anarchy
  • Diversi buchi di trama
  • Un’ora e venti ci possono anche stare per un finale di serie, peccato che la maggior parte siano stati sprecati

 

Nonostante le evidenti criticità riscontrate in questa puntata e la pessima gestione dei tempi narrativi conditi ovviamente da una buona dose di buchi di trama, si sceglie di premiare il coraggio (qualcuno potrebbe dire la decenza) dimostrato nel finale di puntata, dove ci aspettava il classico happy ending e qualche escamotage per introdurre l’ennesimo spin-off. Almeno questo è stato risparmiato agli spettatori, motivo per cui si opta per una sufficienza striminzita, ampiamente immeritata. L’agonia è finita, andate in pace eroici spettatori di Mayans. A Elgin James invece si augura ogni male.

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Lostiano intransigente, zerocalcariano, il suo spirito guida è un mix tra Alessandro Barbero e Franco Battiato.

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