Marvel’s Luke Cage 2×11 – The CreatorTEMPO DI LETTURA 3 min

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Luke:To be honest, I’d love to see you and Mariah kill each other. But in this story, I guess I’m the good guy. And I can’t let that happen.
Bushmaster:You and me we’re not so different, you know? We could have been bredren.
Luke:Well, I never had much luck with brothers, to be honest. Walk away. For good. Because if we mix it up again, I’ll make sure you don’t walk away this time. Feel me?
Bushmaster:I’ll be ready. I’m not looking forward to killing you, yeah?

 

Proveremo a non ripetere quanto detto nelle precedenti recensioni circa la rigidità dettata dai 13 episodi per stagione ed il conseguentemente annacquamento di trame ed eventi altrimenti più potenti se condensati in un minor minutaggio. Ci proveremo, ma guardando “The Creator” qualcosa è decisamente andato storto.
Luke Cage, da qualche episodio a questa parte, sembra aver perso il suo ruolo di protagonista diventando più un espediente narrativo per spostare l’attenzione del pubblico su altri luoghi ed altri personaggi. Nei più recenti “For Pete’s Sake” e “The Main Ingredient” sono infatti assurti agli onori delle cronache Black Mariah e Danny Rand che, praticamente da soli, hanno tenuto in piedi le puntate. Il character di Mike Colter invece è apparso e appare tuttora quasi più sullo sfondo, come una presenza che gironzola per Harlem a seconda di dove lo mandano le notizie ma mai senza un vero e proprio peso specifico. Anche qui infatti prosegue questo trend con un Luke che va alla ricerca dell’unica sopravvissuta al “The Rum Punch Massacre” per farle (tra l’altro anche male) da babysitter. Difficile trovare un senso alla gestione abbastanza puerile ed inutile del personaggio: se da un lato si può capire il bisogno di guadagnare tempo, dall’altro non si può svilire così tanto il protagonista.
Come contraltare a quanto detto finora su Luke c’è però un interessante, quanto scontato, lavoro sul background di Bushmaster che inevitabilmente si è visto ricadere addosso una serie di flashback atti a tridimensionalizzare il personaggio e far empatizzare lo spettatore con lui. E la cosa funziona anche in quanto John McIver viene dipinto come la vittima dei magheggi e delle (non) contrattazioni di Mama Mabel, che poi darà fuoco alla casa abitata da sua madre e darà il via alla faida con gli Stokes. Il punto di vista di Bushmaster, esattamente come quello di Mariah in “For Pete’s Sake“, viene presentato sotto una nuove luce che dà una diversa prospettiva alla figura del villain non totalmente cattivo né totalmente buono ma soltanto alla ricerca di una vendetta personale per quanto accaduto a sua madre, per colpa della madre di Mariah.
Rimane sempre vivido e viene anche ripetuto più volte il pensiero “But more war isn’t the answer to war. Otherwise, it’s just chaos“, ma a questo punto della stagione, e con questa famigerata guerra che rappresenta l’ultimo salvagente dello show, lo scontro a tre tra Bushmaster-Luke-Mariah rimane l’unica vera motivazione per continuare a sopportare questo lentissimo ed inesorabile susseguirsi di dialoghi non richiesti. Si potrebbe serenamente continuare a guardare i primi e gli ultimi 10 minuti di ogni episodio e non si perderebbe alcun pezzo di trama.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Approfondimento tramite flashback di Bushmaster
  • Brevissimo ma onesto faccia a faccia tra Luke e Bushmaster
  • Voltafaccia di Shades
  • Luke Cage non è più al centro della trama
  • Un altro episodio che si poteva facilmente evitare
  • Mariah che prova a limonarsi il mondo: seriously?
  • Voltafaccia di Shades
  • Trama praticamente immobile
  • Nessun vero valore aggiunto in oltre 56 minuti di visione

 

A due episodi dal termine è abbastanza chiaro che “The Creator” sia uno di quegli sfortunati episodi concepiti più per necessità che per reale vena artistica. Praticamente è l’equivalente di un ultimo respiro profondo prima dell’ultima immersione, niente di più e niente di meno. Evitabile comunque nel dubbio o comunque decisamente e facilmente migliorabile.

 

The Main Ingredient 2×10 ND milioni – ND rating
The Creator 2×11 ND milioni – ND rating

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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