“Whoaf, whoaf whoaf!”
(Brady sotto i ferri nell’imitazione di Bobby Briggs)
Se si dovesse riassumere in un’unica parola tutta questa seconda stagione di Mr. Mercedes, questa sarebbe sicuramente “attesa”.
Gli autori hanno giocato continuamente a suscitare suspense nello spettatore, ridefinendone completamente il concetto.
Prova di ciò è l’intenso cliffhanger finale in cui non solo trovano finalmente un senso tutti gli allenamenti di Brady all’interno del suo cervello (“ma che ha da allenarsi tanto?” si chiedeva l’ignaro spettatore), ma si tratta anche del primo e vero plot twist stagionale.
Nella parabola discendente del povero Al (un immenso Mike Starr, capace di creare un personaggio al tempo stesso tenero e inquietante come pochi) si ha, per la prima volta, un cambio di rotta rispetto a quanto visto finora.
Infatti, anche se Brady rimane nel suo stato semi-comatoso, per la prima volta ha il coraggio di portare a termine il suo piano criminoso di vendetta, pur utilizzando un involucro corporeo diverso dal suo.
La scena finale e il relativo cliffhanger sono l’apice di una punta che viene costruita tutta sulla suspense continua. Fin dalla prima scena si ha uno strano misto di quotidiana serenità famigliare (quella di Bill e della preparazione del viaggio in Irlanda) e di minaccia per qualcosa che dovrebbe avvenire a breve (l’operazione sotto i ferri a Brady).
Tutto l’episodio verte su queste due parallele che, insieme, riescono nell’intento di conferire un’immagine straniante di ciò che sta avvenendo. E con questa sensazione lo spettatore viene guidato, attraverso le varie scene, a temere per la sorte del personaggio di turno, in quanto Brady appare veramente come uno sorta di Onnipotente, capace di fare del male in qualsiasi momento.
Si ha, ad un certo punto, anche la sensazione che la soluzione finale (il piano di Bradly) sia anche piuttosto scontata.
Ma qui sta il bello di Mr. Mercedes: quando sembra che la narrazione stia prendendo una piega troppo prevedibile gli autori riescono ad inserire un plot twist, talmente banale quanto efficace, che riapre completamente la narrazione. Che è un po’ il riassunto di tutta questa seconda stagione di Mr. Mercedes, a pensarci bene.
In mezzo a tutta questa tensione continua, come già detto, si staglia la storyline di Al, povero Pinocchio-omicida manovrato, a sua insaputa, da Brady, che non fa che aumentare il sentimento d’angoscia sopra-descritto.
Anche perché il personaggio si va ad inserire all’interno di una schiera di personaggi secondari (il dottor Felix, la moglie Cora, il direttore dell’ospedale…) che sono tutt’altro che positivi.
Se c’è una cosa positiva di questa seconda stagione di Mr. Mercedes infatti (come già detto anche nella recensione precedente) è quello di aver dato ampio spazio al contesto e all’ambientazione generale delle vicende di Bill-Brady, mentre la prima stagione era stata impostata come una secca partita a scacchi tra i due.
In questo scenario urbano contemporaneo, i soli personaggi veramente positivi di tutta la storia sembrano essere quelli legati alla “famiglia” di Bill e Lou. Il resto è uno sconcertante, e allo stesso tempo affascinante, ritratto di “mostri” moderni sotto forma di multinazionali del farmaco e di medici corrotti alla ricerca di fama e pubblicità. Un universo corrotto e violento in cui vengono ridimensionati anche i crimini compiuti da Brady-Al (a questo punto da considerarsi come personaggi positivi rispetto a quelli appena citati).
Il bene, se c’è, ha una sola finalità possibile: ed è quella del fratello di Al a cui viene reciso un orecchio e tagliata la gola. Un universo desolante che si rifà alle atmosfere dei grandi capolavori cinici del noir tradizionale, di cui Mr. Mercedes di Stepehen King è l’erede diretto.
Anche il finale dell’episodio non è del tutto positivo, anche se il pericolo imminente è, per il momento, scampato.
E da questo momento in poi si può solo attendere il final season stagionale (per cui ormai mancano solo tre episodi) e il risveglio definitivo di Brady che segnerà il culmine finale di questa seconda stagione, nonché il round finale (e chi ha visto l’episodio sa che è una metafora fino ad un certo punto) nello scontro tra i due grandi nemici-amici.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
|
|
Proximity 2×06 | ND milioni – ND rating |
Fell On Black Days 2×07 | ND milioni – ND rating |
Quanto ti è piaciuta la puntata?
0
Nessun voto per ora
Tags:
Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!