“Allora, cosa vogliamo fare?
Vogliamo rimuginare sugli errori del passato? Strappare la crosta da ogni ferita?
Oppure possiamo ricominciare da capo. Essere grati per quel che abbiamo.
Occuparci delle nostre relazioni.
Le nostre vite sono più intense quando scegliamo l’ottimismo.
E se lo facciamo, potremo vedere che il nostro bicchiere è un po’ più pieno di quel che credevamo.”
Son trascorsi sei mesi dall’ultima recensione di Perception ma il tempo sembra esser rimasto sospeso come in uno dei sogni di Shutter Island, tramite i quali infiltrarsi nella mente delle persone.
Tanto tempo è passato, ma ritroviamo il dottor Pierce nella medesima situazione traumatica e complessa nella quale l’avevamo lasciato: vittima di una poderosa esplosione (dovuta ad una fuga di gas) ed in bilico tra la vita e la morte. Il colpo di scena con il quale la scorsa puntata si era conclusa, era stato un vero e proprio fulmine a ciel sereno, inaspettato e che torna utile per agitare le acque della serie. Daniel si ritroverà ad affrontare due diversi casi: il primo è un vero e proprio giallo alla Agatha Christie nel quale viene incluso e bloccato dalla propria mente; il secondo sarà collegato al caso lasciato in sospeso ad agosto riguardante Sonny Coonan, il gangster sfuggito all’FBI per circa vent’anni.
Per quanto concerne il primo, la soluzione apparirà ben presto limpida e chiara agli occhi del nostro abile Daniel, ma il nocciolo importante è lì dove il caso e la sua soluzione hanno luogo. Entrambe albergano nell’adombrata (dal coma) mente del dottore che, quasi distaccandosi più del solito dal mondo nel quale vive, riesce ad interagire con allucinazioni che a tratti apparivano reali allo stesso spettatore. E’ un livello superiore alle solite allucinazioni alle quali siamo stati abituati in questi anni: si tratta proprio di un piccolo mondo a sé stante, nel quale lui stesso riesce a rinchiudersi per poter ricercare e trovare le risposte a cui tanto anela. Proprio la soluzione del caso “mentale”, sarà fondamentale per poter concludere, con l’arresto del gangster, il secondo caso dell’episodio.
I forti rimandi alla puntata “Shadow” (1×09), caratterizzano la puntata: diversamente dall’episodio in cui la schizofrenia del dottore raggiunse i massimi livelli registrati, questa non cela allo spettatore la verità, per l’intero arco dell’episodio. Ben poco, infatti, l’inganno tiene banco portando quindi gli sceneggiatori a scoprire le carte in tavola sia con Daniel, sia con noi, ignari al pari del dottore di quanto in realtà i casi fossero complessi e si intricassero tra loro.
Dopo quasi tre stagioni passate nell’anonimato, anche la forte infatuazione tra Kate e Daniel sembra pronta per poter esser messa in mostra: ciò complica notevolmente i “giochi” a Donnie, sicuramente non felice di veder fuggire la sua futura sposa con una persona che ha da poco iniziato ad apprezzare.
Per il resto, poco c’è da aggiungere: la puntata non è scarna, anzi, presenta e ristabilisce gli equilibri così indelicatamente attaccati nell’ultimo episodio. Purtroppo però la nuova stabilità sembra quanto mai vacillante ed effimera: quanto poco occorrerà perché tutto precipiti? Riuscirà a scoccare la scintilla definitiva tra Kate e Daniel?
Nota a margine – in questo caso si tratta di una nota negativa -: la serie, concluse le ultime cinque puntate di questa terza stagione, chiuderà in maniera definitiva. L’anno prossimo infatti non rivedremo né il buon Eric McCormack nei panni dello strambo Daniel Pierce, né l’agente Moretti. Ciò non può che creare un forte rammarico vista la qualità generale e le buone (se non addirittura ottime) puntate fino a questo punto mandate in onda. Non ci resta che attendere il finale e, ahinoi, accontentarci del finale di stagione, tramutato in series finale, che sceneggiatori e registi hanno ideato.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Dirty 3×10 | 2.57 milioni – 0.5 rating |
Brainstorm 3×11 | 1.61 milioni – ND rating |
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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.