Person Of Interest 2×13 – Dead ReckoningTEMPO DI LETTURA 3 min

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Poi qualcuno dovrà spiegarmi perchè si continua a parlare di The Big Bang Theory come la serie con più ascolti in assoluto in America quando Person Of Interest è qualitativamente e quantitativamente meglio. Su questo non penso ci possano essere discussioni. Però mi rendo conto che il mio dilemma è parificabile al perchè gli italiani vanno a vedersi i cinepanettoni e snobbano invece Argo o film simili solamente perchè sono poco mainstream. Per quei pochi italiani che lo seguono però, Person Of Interest è una fonte inesauribile di shock e di eventi epici che a fine episodio ti fanno venire voglia di applaudire e di piangere da quanto ti senti preso da queste storie. Non sono una mammoletta ma se non guardate Person Of Interest non potete nemmeno capire.
Avevamo lasciato John e la Carter nei resti accartocciati della macchina dell’Agente Speciale Donnelly ed era ricomparsa l’ex compagna di Reese (di battaglie e di letto) Kara Stanton che lo aveva rapito. Tutto chiaro fin qui? Bene perchè se pensavate che la Stanton agisse da sola vi sbagliavate di grosso perchè ci sono poteri occulti che muovono le pedine sulla scacchiera che noi per ora non conosciamo ancora. Il nome del vecchio che ha salvato la Stanton non ci è ancora noto ma per ora non ci importa perchè al posto di dirci il suo nome ci ha dato il nome di colui che voleva morta lei e Reese e, ragazzi, questa più che una mina pronta ad esplodere è una bomba atomica che è puntata dritta su New York. Harold Finch. Come dire: pensavate di sapere tutto ma in realtà non sapete nulla… Dubito francamente che Finch abbia agito senza una buona motivazione ma senza dubbio rimane il fatto che se è veramente lui il mandante direi che il meglio di Person Of Interest dobbiamo ancora vederlo, per fortuna.
Dell’episodio ci sarebbe veramente tanto da dire ma quel tanto è riassumibile solo in una parola: incredibile. Incredibile è il finale a sorpresa; incredibile è la dedizione con cui Reese è pronto a sacrificare sè stesso pur di perpetrare una giusta causa; incredibile è l’affiatamento che spinge Finch a rischiare di esplodere insieme a Reese pur di salvargli la vita. Alla fine della fiera però bisogna tirare le somme ed ecco quindi che l’FBI chiude definitivamente il caso “The Man in the Suit”, cosa che limitava e non di poco la copertura di Reese; poi il filone della Stanton e di Snow che va in giro a fare la bomba umana si è concluso ma allo stesso tempo si è evoluto in qualcosa di ben peggiore per il dinamico duo; ed infine come non parlare dell’affiatamento che si è creato trai quattro vigilanti di NY? Qualcosa di poetico.
Il fatto che il caso del giorno non ci sia non lo notiamo neanche da quanto siamo presi nel turbinio di azione ed esplosioni, cosa che pochi telefilm possono permettersi. Di norma infatti si nota subito se l’episodio è senza il caso del giorno ma questa 2×13 ti prende talmente tanto che solo pensandoci a mente fredda ti viene in mente che effettivamente manca o che, anzi, la persona da salvare questa settimana è proprio John Reese. Togliamoci il cappello e rendiamo onore a Nolan e soci.

PRO:

  • E’ stato ufficialmente chiuso dall’FBI il caso “The Man in the Suit”
  • Il biglietto
  • Bye bye Kara Stanton
CONTRO:
  • Troppo poco Fusco e Carter
  • Bye bye Mark Snow

 

Non c’è nulla da aggiungere, dispiace solo che le puntate durino 40 minuti perchè il tempo vola troppo velocemente quando c’è il dinamico duo in azione.

VOTO EMMY

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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