La famiglia Spengler torna dove tutto è iniziato, l’iconica caserma dei pompieri di New York, e si unisce agli Acchiappafantasmi originali che hanno sviluppato un laboratorio di ricerca top-secret per portare la lotta ai fantasmi a un livello superiore. Quando la scoperta di un antico artefatto scatenerà una forza malvagia, i vecchi e nuovi Ghostbusters dovranno unire le forze per proteggere la loro casa e salvare il mondo da una seconda era glaciale. |
Sono già passati ben tre anni da Ghostbusters: Legacy, uscito nel 2021 e che ha rilanciato il franchise degli Acchiappafantasmi sul grande schermo dopo il flop economico e mediatico del reboot al femminile del 2016. Si può tranquillamente sorvolare sulle decisioni prese dalla distribuzione italiana, che dopo aver cambiato Afterlife in Legacy, mantenendo un sottotitolo inglese (che ha però un significato diverso), stavolta stravolge Frozen Empire in Minaccia Glaciale, facendo perdere uno specifico riferimento all’opera, in favore di un sottotitolo vago e anche abbastanza fuorviante.
Non torna, ancora una volta, Jason Reitman in cabina di regia, bensì solo in vesti di produttore, cedendo lo scettro al collega Gil Kenan, noto ai più per un titolo meteora degli anni 2000 come Ember – Il Mistero della Città di Luce. L’intera pellicola è però dedicata all’altro Reitman, ovvero Ivan Reitman, padre di Jason, creatore del fenomeno dei Ghostbusters con la regia dei due film di culto originali degli anni ’80.
FIREHOUSE
Questo era il titolo di lavorazione dell’ultimo capitolo della saga degli Acchiappafantasmi. Una volta visto il film non è difficile comprendere il perché. Infatti, Minaccia Glaciale va a riprendere tutti quegli elementi iconici solo intravisti o accennati nel predecessore ambientato in Oklahoma per riportare alle origini lo status quo dei Ghostbusters. Si torna in azione nella Grande Mela, e il nuovo team che comprende Phoebe, Trevor e Callie Spengler, più lo stralunato Gary Grooberson, torna ad avere come quartier generale la famosissima caserma dei pompieri.
La caserma degli Acchiappafantasmi stavolta gioca anche un ruolo fondamentale all’interno della trama. Ci pensa già la scena iniziale, ambientata nel 1904, all’interno dell’edificio della futura Firehouse, a rivelare un glaciale mistero che avvolge la struttura. Un antagonista dormiente all’interno di un particolare manufatto che coinvolgerà la simpatica new entry Nadeem Razmaadi. Un nullafacente che passa le giornate a rivendere antichi cimeli orientali della defunta nonna (interpretato da un divertentissimo Kumail Nanjiani) che aggiunge alla squadra quella dose di ironia improvvisata che mancava nell’alchimia dei protagonisti.
GLI ORIGINALI
Altra differenza significativa da Ghostbusters: Legacy è la più consistente presenza dei rimanenti personaggi del team originale degli Acchiappafantasmi in questo film. Se nel reboot i vari Murray, Aykroyd e Hudson facevano poco più di un cameo, qui possono essere considerati quasi dei veri e propri comprimari. I Ghostbusters originali sono diventati una specie di guru del paranormale, aprendo una propria base di ricerca che è, di fatto, il reparto di ricerca e sviluppo dei protagonisti.
Tuttavia, seppur Venkman, Stentz e Zeddemore siano personaggi al servizio della trama, è evidente che il loro impiego non sia sufficiente per saziare la fame dello spettatore. Alcuni characters all’interno della base di ricerca, come gli “ingegneri di Winston”, sono palesemente personaggi inseriti per soccombere ad una limitata disponibilità data dagli Acchiappafantasmi. Questo vale specialmente per Bill Murray, che gode di uno screentime ridottissimo, ma che garantisce risate di qualità ogni qual volta apre bocca.
Nadeem Razmaadi: “Does anyone have a lighter?”
Ray Stantz: “I quit smoking in the ’90s.”
Peter Venkman: “Proud of you then, proud of you now.“
TROPPI INGREDIENTI IN PENTOLA
Passata l’euforia da fan della saga di culto, ci sono alcune considerazioni da fare sulla riuscita della pellicola. In primis, si può tranquillamente affermare che la sceneggiatura ha fatto un grosso passo indietro rispetto alla sensibilità messa nel predecessore. Il tutto qui è tagliato con l’accetta. Gli archi dei personaggi non sono propriamente narrati, facendoli arrivare dal punto A al punto B a volte quasi per magia, mentre gli eventi si susseguono riducendo all’osso i passaggi intermedi.
La sensazione è che in Ghostbusters – Minaccia Glaciale sia stata messa troppa carne a cuocere. Tantissimi personaggi da gestire, aggiungendo al ricco cast di Legacy tutti gli storici della saga. L’antagonista è una minaccia di scala enorme, portando in gioco praticamente tutti i fantasmi mai visti nella saga. Il risultato, con tutti questi ingredienti, non può non essere una sceneggiatura biblica, per riuscire a gestire il tutto, a discapito chiaramente del ritmo e della narrazione. Probabilmente sarà stato questo a portare ad un montaggio fin troppo netto, quasi tangibile dallo spettatore, che ha la persistente sensazione di essersi perso dei pezzi dal montato originale.
Ghostbusters – Minaccia Glaciale è un film che sarà anche apprezzato dai fan, ma che potrebbe essere percepito dal pubblico generalista come un netto passo indietro rispetto al revival che aveva ridato vita al franchise degli Acchiappafantasmi. Ne è una riprova anche l’assenza di un vero e proprio amo forte verso il continuo del franchise, quasi a riprova del fatto che anche Sony potrebbe aver intuito il flop economico che il film di Gil Kenan avrebbe prodotto. Dopo soli due film i Ghostbusters sono di nuovo in bilico e chissà quando si rivedranno sul grande schermo.
TITOLO ORIGINALE: Ghostbusters: Frozen Empire REGIA: Gil Kenan SCENEGGIATURA: Jason Reitman, Gil Kenan INTERPRETI: Mckenna Grace, Finn Wolfhard, Paul Rudd, Carrie Coon, Kumail Nanjiani, Patton Oswalt, Dan Aykroyd, Ernie Hudson, Bill Murray DISTRIBUZIONE: Eagle Pictures DURATA: 115′ ORIGINE: USA, 2024 DATA DI USCITA: 11/04/2024 |