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Recensione Godzilla vs Kong film Monsterverse
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Godzilla vs. Kong

Recensione di Godzilla vs. Kong, crossover del MonsterVerse che vede contrapporsi il re di Skull Island e il famoso kaiju.

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Il gigantesco Kong faccia a faccia con l’inarrestabile Godzilla. Il mondo si fa spettatore del combattimento che determina chi sarà il re di tutti i mostri.

 

Dopo l’acclamatissima Snydercut della Justice League, Warner Bros. presenta il suo nuovo blockbuster. Godzilla vs. Kong è il film evento del 2021, come indicano gli incassi worldwide più alti nell’era post-covid, soprattutto in Cina. Le case di distribuzione hanno puntato infatti tanto sul monster movie per aiutare le sale cinematografiche a rinascere.
Dopo il caotico DC Extended Universe, il secondo media franchise di casa WB è il MonsterVerse. L’operazione iniziò nel 2014 con il riuscito Godzilla di Gareth Edwards, per poi proseguire con la presentazione della sua controparte scimmiesca con Kong: Skull Island nel 2017. Dopo il secondo capitolo dedicato al lucertolone Godzilla II – King Of The Monsters, in cui veniva presentato il leggendario King Ghidorah, è giunta l’ora del grande crossover. La regia è affidata a Adam Wingard (Blair Witch, Death Note – Il Quaderno della Morte) e i due mostri se le danno di santa ragione con sommo piacere di tutti.

BOTTE DA ORBI


Si parta dal presupposto che chi si appresta alla visione di Godzilla vs. Kong con le migliori delle intenzioni probabilmente si aspetta solo ed esclusivamente di vedere due mostri enormi, delle dimensioni di 100 e passa metri, che si prendono a cazzotti. Il film, da questo punto di vista, accontenta sicuramente, garantendo più di un combattimento gargantuesco. Chi, magari, cercherà in questo film anche un qualcosina in più, come era avvenuto in altri film del MonsterVerse come Godzilla e Kong: Skull Island, probabilmente rimarrà deluso.
La prima nota dolente su cui bisogna intervenire è la CGI. Per fare un confronto, ciò che funzionava maggiormente nel Godzilla del 2014 era il continuo intravedere il kaiju senza mai svelarlo del tutto, o inquadrandolo per intero. Questo escamotage, oltre ad accrescere la curiosità dello spettatore, permetteva anche di risparmiare in fase di post-produzione, in quanto era necessario ricostruire solo una parte di Godzilla. Stavolta mantenere all’oscuro i due predatori alfa sarebbe stato impossibile e controproducente, per questo motivo ci si aspettava una minuziosa ricostruzione in computer grafica dei due protagonisti.
Nonostante i livelli di CGI e fotorealismo eccellenti già raggiunti da film come L’Alba Del Pianeta Delle Scimmie nel 2011, il film di Wingard fallisce in quanto Godzilla e Kong appaiono sempre abbozzati e poco calati nel contesto, provocando un fastidioso effetto videogame.

NESSUNO PENSA AGLI ESSERI UMANI?


Oltre ai due mostruosi protagonisti, il cast di Godzilla vs. Kong presenta anche una sequela di nomi ben noti agli spettatori del piccolo e grande schermo. Ritorna dopo Godzilla II – King of The Monsters la giovane Millie Bobby Brown (Stranger Things) nel ruolo dell’intraprendente Madison Russell, figlia dell’antrozoologo Mark Russell interpretato da Kyle Chandler. Madison si unisce insieme a Josh (Julian Dennison) ed il complottista Bernie Hayes (Brian Tyree Henry) per sostenere Godzilla. Dall’altra parte del ring invece c’è Ilene Andrews (Rebecca Hall) con il geologo Nathan Lind (Alexander Skarsgård) a sostenere Kong, aiutati dalla piccola bambina sorda Jia (Kayle Hottle).
La piccola Jia, nativa dell’Isola del Teschio, è l’unica a salvarsi in un marasma di personaggi inutili e con una caratterizzazione pari a zero. Forse giusto la Madison di Bobby Brown riesce ad empatizzare con lo spettatore grazie al lavoro svolto nei film precedenti, ma finisce anche lei per risultare un personaggio molto superfluo e dimenticabile. Il geologo interpretato da Skarsgård, per esempio, risulta addirittura fastidioso. Viene presentato al pari di un protagonista ma il personaggio è statico, non agisce mai e viene sempre travolto dagli eventi.
Forse per un film del genere avrebbe fatto comodo coinvolgere di più nell’azione i personaggi umani. Magari facendogli compiere gesti eroici, riducendo anche il minutaggio ai due mostri, e garantendo una migliore resa in CGI.

ACQUA DA TUTTE LE PARTI


Lungi dal voler essere troppo critici o pretenziosi, la sceneggiatura di Godzilla vs. Kong è sicuramente la peggiore di tutto il MonsterVerse. Le scelte di Pearson e Borenstein, già autore dei film precedenti, non convincono mai, a partire dalla premessa banale e superficiale. I protagonisti umani compiono una sequenza di scelte sbagliate e strampalate, mentre i deus ex machina abbondano ovunque. Tutto è, giustamente, in funzione dello scontro tra i due alfa, ma poteva essere giustificato facilmente in modo migliore.
Volendo fare i pignoli, Kong nel suo film stand-alone era alto circa 30 metri, mentre ora si presenta delle stesse dimensioni del kaiju. Ciò è stato giustificato in quanto il re dell’Isola del Teschio nel film del 2017 era ancora un “adolescente”, mentre ora, circa 50 anni dopo, è un adulto. Il rattoppo per motivare uno scontro alla pari è evidente, ma nell’arco dei 113 minuti del film bisogna accettare scivoloni di sceneggiatura ben peggiori. Per esempio, Godzilla si trova sempre al posto giusto e al momento giusto, i progressi tecnologici sono incredibili in un lasso di tempo brevissimo e le navi riescono a sostenere il peso di Godzilla e Kong insieme.


Godzilla vs. Kong risulta essere il film più debole dell’intero MonsterVerse. Un peccato dato il livello di intrattenimento garantito da due mostri di quelle dimensioni. La regia di Wingard non dà giustizia ai personaggi umani, mentre assicura tanti combattimenti degni del titolo della pellicola. Tutti i comparti tecnici, dalla fotografia alla scenografia, sono in funzione delle scazzottate tra lo scimmione e il lucertolone. Il finale risulta forse un po’ frettoloso, dopo un secondo atto macchinoso nel preparare un gran finale da fuochi d’artificio ma che lascia purtroppo l’amaro in bocca.

 

TITOLO ORIGINALE: Godzilla vs. Kong
REGIA: Adam Wingard
SCENEGGIATURA: Eric Pearson, Max Borenstein

INTERPRETI: Alexander Skarsgård, Millie Bobby Brown, Rebecca Hall, Brian Tyree Henry, Shun Oguri
DISTRIBUZIONE: Warner Bros.
DURATA: 113′
ORIGINE: USA, 2021
DATA DI USCITA: 31/03/2021 (USA)

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Giovane musicista e cineasta famoso tra le pareti di casa sua. Si sta addestrando nell'uso della Forza, ma in realtà gli basterebbe spostare un vaso come Massimo Troisi. Se volete farlo contento regalategli dei Lego, se volete farlo arrabbiare toccategli Sergio Leone. Inizia a recensire per dare sfogo alla sua valvola di critico, anche se nessuno glielo aveva chiesto.

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