Shrinking 1×05 – 1×06 – Woof – Imposter SyndromeTEMPO DI LETTURA 6 min

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Recensione Shrinking 1x05Shrinking prosegue la sua avventura stagionale con altri due episodi di indubbia qualità nel corso dei quali i personaggi vengono ulteriormente approfonditi, e al termine dei quali arriva anche una serie di colpi di scena legati alle dinamiche sentimentali che legano alcuni dei personaggi della serie.
Sicuramente i due episodi finora meno ispirati, ma soltanto perché paragonati ai quattro, praticamente perfetti, che li hanno preceduti.

INDIANA THERAPIST


Gaby:Come on Paul, cheer me up a little bit. Please!
Paul:Gaby, marriage is an institution, that was created back when the people died young. It was built on land ownership and procreation. These days is mainly used to subjugate women and sell air-fryers.”
Gaby: “God, you suck at pep talk, you know that?”
Paul: “Yeah, I do.”

Il quinto episodio sembra volersi concentrare maggiormente sui personaggi che circondano Jimmy, tenendolo maggiormente in disparte per dedicarsi invece all’approfondimento delle dinamiche sentimentali che coinvolgono amici e colleghi. C’è spazio per una breve chiacchierata con Grace, primo contatto tra lei e il protagonista dopo l’avvistamento nel parco al termine del terzo episodio, ma per il momento nulla di concreto accade.
Brian vuole chiedere al suo fidanzato di sposarlo. Storyline qui soltanto accennata e poi approfondita nel corso del sesto episodio, durante il quale invece Jimmy torna ad essere al centro dell’azione. L’interesse in merito alla questione, non avendo passato molto tempo in compagnia della coppia nelle precedenti puntate, al momento non è propriamente alle stelle. Stesso discorso per la passeggiata con annessa scalata della cisterna, nel corso della quale comunque viene sottolineata l’attuale condizione emotiva di Sean, apparentemente più instabile di quanto Jimmy immagini.
Si tratta comunque del più classico degli episodi transitori, durante il quale i personaggi sullo sfondo crescono insieme acquistando progressivamente maggiore profondità agli occhi dello spettatore.
Un episodio stranamente fin troppo spensierato – se non si contano le persone appese ad una cisterna – che infatti finisce per conservare i momenti più toccanti per il finale. Questa volta è il Paul Rhodes di Harrison Ford a salire in cattedra, riuscendo, nel suo stile inconfondibile, a far parlare Sean – naturalmente utilizzandolo per infastidire Jimmy – e, come spesso accade nelle opere in cui è coinvolto Bill Lawrence, ad utilizzare un po’ della saggezza appena impartita al ragazzo, per risolvere uno dei suoi problemi, in questo caso la questione relativa alla sua malattia e al fatto che la figlia Meg ne sia ancora totalmente all’oscuro.
Paul confessa finalmente a Sean le ragioni che lo hanno portato a mentire, che naturalmente erano quelle pronosticate nella precedente recensione, e quindi guidato dai suoi stessi insegnamenti decide finalmente di fare la cosa giusta. La quale, prevedibilmente, porterà anche alla realizzazione delle preoccupazioni dello stesso Paul, portando Meg a preoccuparsi maggiormente e ad offrire tutto l’aiuto disponibile anche se non espressamente richiesto. Sacrosanto, ci mancherebbe, ma sicuramente una sfida ardua per un misantropo scorbutico e insofferente come Paul.

Sean:Hey man, he’s way better than you at these kind of stuff.”
Jimmy: “Yeah, no shit.”

HAN STONED


Recensione Shrinking 1x06People are fucking idiots.

Il sesto episodio, invece, è quello delle svolte. Molte cose accadono, molte dinamiche tra personaggi cambiano, o comunque cambieranno in seguito a determinati avvenimenti e, per la prima volta, facciamo la (breve) conoscenza della moglie di Jimmy, ovviamente tramite flashback che servono allo spettatore per comprendere meglio il dolore provato dal protagonista.
Non solo lutto per la perdita della persona amata, ma anche rimpianto per non aver avuto l’occasione di risolvere i problemi di coppia prima che fosse troppo tardi.
In questo scenario, considerato il senso di colpa, i dubbi in merito ai sentimenti della moglie nell’ultimo periodo passato insieme e l’ingente quantitativo di alcol ingerito, era lecito aspettarsi un passo falso da parte di Jimmy al termine dell’episodio. A stranire, per il momento, è appunto la decisione autoriale di optare per un flirt con Gaby, migliore amica della sua defunta moglie ma soprattutto collega dipinta finora soltanto come amica quasi fraterna.
A voler essere onesti, l’intenzione finora sembrava quella di creare un personaggio che fungesse più da “cool aunt” che da interesse sentimentale per Jimmy. Sicuramente si tratterà del classico errore da ubriachi, e ancor più certamente tutto questo porterà ad una cambio nelle dinamiche con Alice (che tra l’altro ora sarà pure frustrata per il rifiuto di Sean), ma per il momento, allo stato attuale delle cose, sembra una decisione un po’ casuale.
Molto meno casuale la decisione presa da Sean di rifiutare le avance di Alice, non tanto per il fatto che si tratti di una ragazzina, ma per tutte le complicazioni che un gesto simile avrebbe portato rispetto al rapporto (comunque assurdo) creatosi con Jimmy. Proiettile evitato, per ora.
Oltre alla gioia nel vedere Christa Miller solo in poche, ma mirate, sequenze, c’è sicuramente molta felicità nel vedere finalmente Brian determinato a chiedere la mano del suo fidanzato. Il disastroso party per celebrare la proposta di matrimonio diventa il mezzo perfetto per raccontare il passato di Jimmy, solo attraverso brevi sequenze flashback, raccogliendo comunque tutti i personaggi sotto lo stesso tetto, ognuno alle prese con le proprie beghe personali.
Paul subisce le ovvie conseguenze della confessione fatta a Meg, la quale naturalmente diventa iperprotettiva facendo sentire, involontariamente, suo padre come un vecchio malato bisognoso di attenzioni extra in virtù della sua condizione. Il tutto, però, viene smorzato dal fatto che l’uomo sia stato drogato (in buona fede) da Liz e, forse anche per questo motivo, incline a dispensare perle di saggezza con la solita allegria e voglia di vivere che da sempre lo contraddistinguono. A lui, anche, il merito di “rovinare” il momento romantico tra Brian e il suo futuro marito, ruminando Doritos sullo sfondo e poi sganciando la bomba emotiva che, di fatto, farà da trampolino di lancio per i due momenti clou avvenuti sul finale. Un personaggio, quello di Harrison Ford, rivelatosi una delle sorprese più gradite all’interno di questo show, ma anche uno di quelli che, per ovvie ragioni, in futuro finirà col far scorrere fiumi e fiumi di lacrime tra gli spettatori.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La serie riesce a mantenere alto l’interesse ma soprattutto le risate
  • Paul finalmente fa la cosa giusta dopo aver fatto aprire Sean
  • Finalmente compare la moglie di Jimmy in un flashback
  • Il party prevedibilmente rovinato da Jimmy
  • Sean per fortuna respinge le avance di Alice…
  • Finora i due episodi meno ispirati, ma solo per comparazione con i precedenti
  • …peccato però che a baciarsi siano Gaby e Jimmy. Una decisione che al momento non esalta.

 

Si scende di un gradino alla fine di questa doppietta di episodi, rimanendo comunque in zona verde. La serie continua a regalare intrattenimento di grande qualità, ma le quattro puntate che hanno aperto la strada alla narrazione avevano qualcosa in più rispetto a queste due. Il colpo di scena con cui si conclude il sesto episodio risulta senz’altro inaspettato e, almeno per il momento, anche abbastanza casuale; per giudicare la decisione degli autori sarà comunque meglio aspettare di vedere il prossimo. Anche perché, guardando indietro al cliffhanger di “Potatoes“, appare evidente come i colpi di scena a volte siano soltanto meri specchietti per allodole, costruiti allo scopo di distrarre lo spettatore da ciò che sta accadendo proprio sotto i suoi occhi.

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Ventinovenne oramai da qualche anno, entra in Recenserie perché gli andava. Teledipendente cronico, giornalista freelance e pizzaiolo trapiantato in Scozia, ama definirsi con queste due parole: bello. Non ha ancora accettato il fatto che Scrubs sia finito e allora continua a guardarlo in loop da dieci anni.

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