Shrinking torna in grande stile con “Honesty Era”, un episodio che finalmente accende la seconda stagione. La storia, finora altalenante, trova il giusto equilibrio in un mix di evoluzioni drammatiche e momenti comici che ne fanno uno degli episodi più riusciti.
La scoperta del tradimento tra Connor (il figlio della vicina di casa) e Alice, la figlia di Jimmy, evita i soliti tira e molla narrativi e taglia corto in modo esilarante, con un placcaggio in giardino che trasforma un momento di tensione in pura comicità.
Il modo diretto in cui la serie affronta questa storyline fa guadagnare ritmo all’episodio, creando subito lo spazio per le svolte narrative più interessanti, senza cadere nelle classiche lungaggini. Ed è apprezzabilissimo, nonchè motivo del voto dato alla puntata, che anche tutte le altre storyline ricevano uno scossone.
MERITI TECNICI
“Honesty Era” riesce a mettere sul tavolo tutte queste dinamiche con un equilibrio raro da trovare in una comedy:
- la scrittura è incisiva e non perde mai di vista l’importanza delle emozioni dei personaggi, anche nei momenti di leggerezza;
- l’evoluzione dei rapporti è naturale, senza forzature, e il fatto che i conflitti vengano affrontati anziché essere trascinati rende l’episodio ancora più coinvolgente.
È come se gli autori avessero finalmente trovato il tono giusto, bilanciando dramma e commedia, regalando momenti di introspezione e altri di puro divertimento.
Anche dal punto di vista tecnico l’episodio funziona alla grande: la regia riesce a cogliere l’intensità dei dialoghi più drammatici senza mai risultare invasiva, permettendo agli attori di portare tutta la loro forza emotiva in scena. Ford, Segel e Williams sono impeccabili, ognuno con il proprio stile e il proprio tono, e riescono a dare profondità a personaggi che, pur tra alti e bassi, stanno crescendo e prendendo forma davanti ai nostri occhi.
RIAPPACIFICAZIONI
Dal punto di vista dei character, è Paul (Harrison Ford) a fare da colonna portante dell’episodio, affrontando una delle conversazioni più cariche di emozione della serie: quella con la sua ex moglie, Susan, che lui stesso aveva tradito in passato.
Finalmente emerge la complessità di Paul, che in uno scambio onesto e intenso rivela ai suoi cari e al pubblico le ragioni dietro le sue scelte passate. Questa confessione porta una luce nuova al character, mostrando (ancora una volta) che dietro la sua corazza c’è un uomo che ha commesso errori ma anche un uomo sempre più capace di riconoscerli. In pochi minuti, Ford riesce a proporre uno sguardo autentico sul lato vulnerabile di Paul, trasformando un personaggio che all’inizio della serie era sembrato freddo e distante in qualcuno di sempre più umano e fallibile.
Parallelamente, c’è la riconciliazione tra Jimmy (Jason Segel) e Gabby che finalmente si parlano e riescono a chiudere una faida che, bisogna riconoscerlo, aveva cominciato a stancare. Il modo in cui arrivano al confronto è ironico e significativo, in puro stile Shrinking: è Liz che, con il suo tono diretto e senza filtri, riesce a scuotere Jimmy, riempiendolo di critiche da un terrazzo all’altro facendogli capire che deve cominciare ad assumersi le sue responsabilità. Questa “wake-up call” diventa il motore per Jimmy, spingendolo a chiedere scusa a Gabby e a sistemare la loro relazione. È un passaggio importante non solo per loro come personaggi, ma anche per l’equilibrio del gruppo che ha sempre visto nella loro amicizia una delle basi fondamentali della storia.
Jason Segel e Jessica Williams riescono a interpretare la scena con una chimica perfetta, bilanciando ironia e sentimento, senza mai esagerare nei toni.
BREAKING SEAN
Un’altra trama che finalmente prende forma riguarda Sean che in questo episodio affronta apertamente finalmente i problemi irrisolti con il padre. Il loro rapporto, incrinato dai traumi di Sean dopo il ritorno dall’Iraq, ha sempre aggiunto complessità al personaggio, e qui esplode in un confronto (purtroppo un po’ troppo fugace ma) carico di frustrazione con Sean che accusa il padre di aver gestito male il suo ritorno, di non aver capito le sue difficoltà e i suoi traumi. La tensione tra loro si percepisce, ed è chiaro che per Sean questo dialogo non risolva nulla; anzi, diventa un ulteriore peso da portare, un nuovo strato di rancore e amarezza che aggiunge al suo già difficile percorso di guarigione.
La scena successiva, in cui Sean sfoga la sua rabbia in uno scontro fisico, è simbolica e tragica: è un’esplosione di dolore represso, che dimostra quanto il personaggio abbia bisogno di un aiuto più profondo per affrontare i suoi demoni interiori.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Nonostante qualche situazione un po’ tirata, inevitabile in una comedy, questo episodio è la prova che Shrinking può andare oltre le gag e toccare corde più profonde. “Honesty Era” è un punto di svolta che ridefinisce le dinamiche tra i personaggi e getta le basi per i prossimi sviluppi. Con la sua onestà, i suoi conflitti ben scritti e una recitazione di alto livello, l’episodio mostra finalmente cosa può offrire questa seconda stagione, restituendo speranza e curiosità a chi aveva avuto dubbi sul suo inizio.
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.