Con “Get In The Sea” lo show di Apple TV+ continua a oscillare tra momenti di brillantezza emotiva e scelte narrative che sembrano trascinare la serie lontano dalle vette raggiunte nella prima stagione. Sebbene rimangano intatti il cuore e l’umorismo che hanno reso Shrinking una delle commedie più apprezzate del panorama televisivo, è innegabile che questa seconda stagione fatichi a trovare lo stesso slancio della prima.
Uno degli elementi più interessanti della puntata è sicuramente il plot twist finale: Jimmy scopre che Alice e Brian stanno cenando con Louis, l’uomo che ha ucciso sua moglie in un incidente automobilistico. Questo momento, oltre a creare una tensione palpabile, spinge la serie verso un territorio più drammatico, mettendo a rischio il fragile equilibrio tra commedia e introspezione emotiva che però è anche quello che più si apprezza di Shrinking.
Tuttavia, la rivelazione soffre di un problema comune nelle comedy: l’eccesso di coincidenze. È comprensibile che la narrazione cerchi connessioni tra i personaggi, ma il numero di volte in cui i personaggi si incontrano in momenti inopportuni continua a salire a dismisura (già solo in questo episodio Paul e Liz). La presenza di Louis nella vita di Alice e Brian poteva essere gestita con maggiore sottigliezza, evitando di far sembrare tutto il mondo di Shrinking un piccolo quartiere dove le vite si intrecciano costantemente.
IL TRIANGOLO DEI VECCHI
Un altro momento significativo e importante per l’intera stagione è il tradimento di Liz che bacia il suo ex fidanzato Mac.
Questa scelta narrativa sorprende e lascia un parziale senso di amarezza se si fa parte di quella schiera di spettatori che considerano Derek come un character simpatico e come parte del cuore comico della serie. Tuttavia questa svolta non è fine a sé stessa: offre finalmente uno scopo a Liz, che rischiava di rimanere una figura marginale. Il tradimento non solo arricchisce il suo arco narrativo, ma fornisce anche una ragione più concreta per la presenza di Derek nella storia come regular rispetto alla scorsa stagione. Ed è una scelta coraggiosa, anche se non necessariamente gradita, che dimostra la volontà degli showrunner di esplorare zone grigie nei rapporti umani.
QUALCUNO DIA UN OCCHIO IL MINUTAGGIO
Purtroppo però non tutto funziona. La trama che coinvolge Brian e il suo percorso verso la paternità adottiva, culminata in una sorta di terapia di gruppo in mare, appare superflua. Se da un lato è chiaro che Bill Lawrence, Jason Segel e Brett Goldstein vogliono dare spazio a ogni personaggio per brillare, dall’altro l’eccessivo minutaggio dedicato a Brian distrae dal fulcro della serie. Shrinking ha sempre funzionato meglio quando si concentra sulle dinamiche di Jimmy, Gabi, Paul e Alice, lasciando i personaggi secondari a svolgere ruoli complementari. Qui, invece, l’attenzione su Brian sembra priva di reale impatto, risultando in una sottotrama che rallenta il ritmo complessivo.
A bilanciare le cose c’è l’evoluzione di Gabi che inizia una relazione romantica con Derek #2, interpretato dall’ottimo Damon Wayans Jr. Il personaggio di Gabi si muove finalmente in una direzione più personale e intima, distaccandosi dalle dinamiche con Jimmy che avevano parzialmente ammorbato la prima parte di questa stagione. È un progresso piacevo che arricchisce il suo arco narrativo e porta un tocco di freschezza alle interazioni del gruppo con l’aggiunta di un character che sicuramente alza un po’ il livello.
UN PO’ DI CONSIDERAZIONI GENERALI
Raggiunta e superata la metà della stagione, “Get In The Sea” sembra rappresentare un momento di svolta per la serie. I temi portanti (lutto, guarigione e legami familiari) rimangono solidi, ma le trame secondarie rischiano di soffocare il nucleo emotivo che rende Shrinking speciale. La serie deve ora dimostrare di saper bilanciare questi elementi senza perdere di vista la sua identità.
Nonostante i difetti, “Get In The Sea” lascia spazio all’ottimismo per il futuro della stagione. Il cliffhanger e la tensione che crea aprono la strada a potenziali sviluppi drammatici, mentre la scelta di approfondire personaggi come Liz e Gabi aggiunge sfumature interessanti al quadro generale. Tuttavia, rimane una sensazione di incertezza: la serie saprà recuperare la magia della prima stagione o continuerà a perdersi in sottotrame che, seppur gradevoli, non aggiungono abbastanza al cuore della storia?
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Shrinking rimane una comedy di alto livello, capace di offrire momenti toccanti e riflessivi. Tuttavia, con “Get In The Sea”, si conferma quella costante che ha caratterizzato questa seconda stagione: un buon episodio, ma lontano dalle eccellenze del passato. Resta da vedere se i prossimi episodi sapranno riportare lo show sui binari giusti.
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.