“The audience has spoken and unfortunately the word is: “meh”. So with due respect, we bring our mythology to an epic and fiery close. Uno tempore. Unus amor.”
Con queste parole Kurt Sutter mette la parola fine alle avventure del suo Bastardo Esecutore, caduto per mano del Mietitore Seriale al termine di una stagione per nulla premiata dall’audience. I due milioni di spettatori registrati nel corso della hour and a half premiere del 15 settembre scorso avevano fatto ben sperare in merito al proseguimento dello show, ma il brusco calo di ascolti che ha accompagnato la serie per tutta la sua durata non ha lasciato scampo all’odissea di Wilkin Brattle, cancellata da FX il giorno seguente alla messa in onda del decimo episodio. L’erronea gestione di un contesto storico televisivamente abusato come quello storico-medievale, unito ad una narrazione troppo lenta e ad una scrittura talvolta superficiale, hanno dato luogo ad una mitologia eccessivamente disorganica, caotica nella pretesa di offrire al pubblico qualcosa di innovativo e dunque difficilmente attraente agli occhi del target di riferimento.
L’episodio scorre linearmente regalando una conclusione alle diverse storyline, sviluppate nel corso della stagione, purtroppo l’impressione, al termine dei sessanta minuti di girato, è quella di un finale fortemente forzato dalla chiusura anticipata dello show. Certamente positivo l’intento di voler conferire un’uscita dignitosa alla serie, un po’ meno positiva la ricerca di un happy ending in praticamente tutte le linee narrative. Vendetta, violenza e tradimento lasciano così posto a onore, perdono e trionfo dell’amore. Che, per carità, saranno pure ideali nobili e preferibili ai primi, ma visti in relazione al resto della stagione ci fanno storcere il naso circa la tipologia di finale che ci saremmo aspettati da uno show ideato da Sutter.
La componente esoterico-religiosa, che nelle precedenti puntate pareva l’elemento di maggiore interesse, finisce per diventare la parte meno convincente dello show, proponendoci una serie di pronipoti del Nazareno di cui Wilkin sarebbe l’ultimo discendente. La battaglia contro gli uomini dell’Arcidiacono costituisce senza dubbio il punto più alto dell’episodio, impreziosita dal sacrificio (evitabile) del templare interpretato da Sutter che, nonostante la breve parentesi da torcia umana, rimane uno dei personaggi più epici della serie.
I due confronti tanto attesi Toran/Locke e Wilkin/Leon si risolvono a tarallucci e vino, il primo conclusosi “in pareggio” al termine di uno scontro dove forse avrebbe colpito di più la sconfitta senza giustizia di Toran, e il secondo direttamente abbandonato in seguito alla conveniente visione mistica della defunta moglie di Wilkin, che grazie al suo intervento impedisce al suo amato di dare il colpo di grazia al suo avversario. La verità circa il vero assassino di Petra e del figlio mai nato di Wilkin rimane così nascosta al nostro boia, che comunque si consolerà presto tra le braccia del suo nuovo amore senza troppe remore.
Infine, impossibile non spendere una manciata di buone parole per gli ultimi dieci minuti dell’episodio, buttati in caciara tra baci, abbracci e battute a sfondo sessuale al limite del trash. Sebbene in queste sequenze finali si arrivi a ribaltare completamente la figura di Corbett, da viscido ciambellano spietato e calcolatore, a dolce e fidato uomo di buon cuore, non si può fare a meno di sorridere agli scambi di battute tra lui e l’ancella della baronessa riguardanti “bastoni consacrati in durezza o in lunghezza” o ancora scoprendo la passione di Lady Love per i role play medievali in seguito alla sua indecisione sulla scelta del Wilkin con cui giacere: “un celebrato guerriero, un coltivatore d’orzo o Maddox il giustiziere? Forse tutti e tre”. Se poi parte pure Ed Sheeran in sottofondo ad accompagnare l’atto sessuale, sai cosa gliene frega a Wilkin di non tornare per una seconda stagione.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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The Bernadette Maneuver / Cynllwyn Bernadette 1×09 | 0.82 milioni – 0.2 rating |
Blood And Quiescence / Crau A Chwsg 1×10 | 0.87 milioni – 0.3 rating |
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Ventinovenne oramai da qualche anno, entra in Recenserie perché gli andava. Teledipendente cronico, giornalista freelance e pizzaiolo trapiantato in Scozia, ama definirsi con queste due parole: bello. Non ha ancora accettato il fatto che Scrubs sia finito e allora continua a guardarlo in loop da dieci anni.