Nel 2017 Elisabetta II d’Inghilterra festeggerà 65 anni di regno (è già record fra i sovrani britannici) e 70 di matrimonio col duca Filippo di Edimburgo. Forse per questo, Netflix ha deciso di dedicarle una miniserie. Il racconto parte dal 1947, il giorno prima del matrimonio. Protagonista della sequenza di apertura non è lei, ma il futuro marito. Viene sottoposto ad una cerimonia che ricorda tanto la spogliazione della principessa Maria Antonietta, quando dovette spogliarsi di ogni cosa prodotta in Austria ed entrare in Francia indossando solo cose francesi. Filippo viene privato di ogni precedente titolo e nazionalità, per riceverne di nuovi dalle mani di re Giorgio VI. Il sovrano, di cui si rivela la grave malattia fin dalle prime inquadrature, viene rappresentato come un padre amorevole nonostante la sua fragilità (a cominciare dalla balbuzie). L’ex Dottore Matt Smith dà invece vita ad un Filippo simpatico e dinamico, sinceramente innamorato della sua principessa e felicissimo nel suo ruolo di ufficiale di Marina. Il suo ruolo, come si vedrà meglio anche col procedere della serie, è quello di portatore delle esigenze della modernità, con il suo spiccato individualismo, di fronte ai difensori delle più antiche tradizioni e dei riti immutabili, dei quali, a volte, si è perso il senso ed il significato. Nel cercare di portare avanti il proprio personale punto di vista, comunque, non giungerà mai agli estremi “dirompenti” dello zio di sua moglie, il quale abdicò per sposare Wallis Simpson e andò praticamente in esilio, o di sua cognata, la principessa Margaret, pronta a (quasi) tutto per poter sposare l’amore della sua vita, Peter Townsend, già sposato con figli.
Il vero personaggio carismatico, però, è sir Winston Churchill, interpretato da John Lightgow. Ormai anziano e con tutti i suoi acciacchi, salutato come un salvatore della patria, dopo quanto da lui fatto durante la Seconda guerra mondiale, sa come concedersi un’entrata in pompa magna al matrimonio reale ed è sempre sul pezzo, scoprendo prima degli altri le reale condizioni di salute del re, con cui ha un rapporto di grande stima e quasi amicizia. La futura regina, cioè Elisabetta, per ora viene rappresentata solo come una saggia fanciulla dai grandi occhioni blu. Sta appena cominciando, dietro consiglio del padre, a imparare il mestiere di regnante. In un’intervista, la protagonista, Claire Foy, si è dichiarata “emozionata” nel ritrarre la gioventù di una persona che da allora è molto cambiata e ha imparato molte cose, insomma nel dover rappresentare il seme da cui poi è nato un grande albero.
Per passare velocemente dai giorni del matrimonio a quelli di qualche anno dopo, immediatamente precedenti alla salita al trono della sovrana, la sceneggiatura si serve di un artificio: quello di una videocamera arrivata come dono di nozze, grazie alla quale vengono mostrate solo alcune scene riguardanti gli eventi principali accaduti in quel periodo, come fossero filmini di famiglia. Su tutti, la nascita dei primi due figli: Carlo e Anna. Questo è coerente col taglio intimista di tutta la produzione, ma non solo. La videocamera fu davvero un regalo di re Giorgio VI alla figlia, la quale, da allora, ha sempre avuto la passione di fare riprese e di immortalare diversi momenti coi suoi familiari. Ultimamente, addirittura, questi filmini sono stati proiettati negli appartamenti reali, alla presenza del principe Carlo o dei suoi figli, William e Harry. Sono state filmate anche le reazioni dei nobili spettatori alla proiezione.
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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).