The Lady 3×05 – Episodio CinqueTEMPO DI LETTURA 4 min

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“Divina mia ermellina, che mi dici?”


Ancora una volta la David Lynch de noartri è riuscita a lasciare basiti i propri spettatori.
Mai si era vista cotanta sperimentazione, suspense, una struttura così delineata e perfetta da lasciare interdetti anche gli spettatori più cinici e disillusi, in una serie tv italiana (sia pure webserie, in questo caso). The OA e Stranger Things fatevi da parte, è arrivata la vera novità del 2017: The Lady, una serie tutta nostrana che si pone sempre di più al livello delle più blasonate colleghe americane e non.
La trama orizzontale (ebbene sì c’è, potete non crederci ma c’è) viene completamente lasciata da parte, quasi a voler far prendere fiato agli spettatori dopo i costanti intrighi della puntata precedente.
Spettatori che, come la protagonista Lona, si prendono un meritato riposo in barca (che si chiama One more toy, nomen omen? Una citazione colta e piena di significati esoterici?) cogliendo l’opportunità di una puntata di raccordo (ma che annuncia sorprese) per lanciare una serie di dialoghi solo apparentemente privi di senso, ma che, in realtà, sono dei piccoli sunti di filosofia neo-platonica applicati alla realtà contemporanea:

“La vita è il più grande giocattolo, il regalo più bello, basta solo saperlo usare”
“Essere star è un limbo che si conquista da soli”
“Io ho un solo obiettivo, condurre la mia vita in porto” (notare la metafora: sono su una barca…barca-porto…capito?)
“Bisognerebbe parlare per frasi fatte, almeno si avrebbe la certezza di non sbagliare”
“Il mio più grande regalo è lavorare. Tv, cinema, pubblicità…”
“Non una donna, ma una superdonna” (chiaro riferimento al Superuomo nietzschiano)


Queste frasi così sintetiche eppure così piene di significato, degne di stare dentro i Baci Perugina, nascondono, in realtà, una spietata critica nei confronti della società contemporanea, una denuncia bella e buona al precariato e alla disumanizzazione dei rapporti sociali che ci attanaglia. Una cosa che Black Mirror gli spicca casa, insomma!
Per chi se lo chiedesse poi (ma chi è che non se lo chiede?), la scena dell’uomo mezzo nudo che viene friendzonato malamente è un vero e proprio inno al femminismo, una scena forte e commovente allo stesso tempo che solo la grande sensibilità di una regista impegnata come la Del Santo poteva concepire. Non è forse un caso se, nei due dialoghi alternati tra le due coppie di amici (due maschi e due femmine, notare la finezza nel montaggio e l’introspezione degna di Grease!) è la coppia di ragazze a fare i dialoghi più filosoficamente elevati (che si vorrebbe agguantarle dal gran che sono elevati!) mentre quelli dei due ragazzi sono più terra-terra?
Un chiaro messaggio di speranza per tutte le donne – anzi per tutte le superdonne – del mondo maltrattate e oppresse. Una scelta coraggiosa e innovativa degna di una grande regista. E pensare che c’è gente che etichetta questa serie come semplice “trash”.
The Lady è arte post-contemporanea allo stato puro, una serie piena di riferimenti e citazioni colte, che unisce Tarantino e Breaking Bad“Pensa che ora va di moda trasformare le ceneri dei defunti in diamanti. (…) Il progresso è sempre più tentacolare. Voglio farmi un tatuaggio, mi accompagni?”
In tutto questo, l’unica pecca di questa terza stagione è l’aver accantonato due personaggi sapientemente scritti e di grande levatura e caratura come Doris e Chang, un vuoto che sembra essere incolmabile per i fan della serie, unico neo di una produzione altrimenti perfetta.
Ed è per questo che la puntata si merita solo un misero Thank, ma oramai lo sappiamo che Lory Del Santo si sta trattenendo per riservarci delle sorprese e dei colpi di scena che non si possono neanche immaginare. E non si sa mai che cosa possa saltare fuori dal suo cappello da prestigiatrice, eccelsa qual è.
Attendiamo, dunque, con una certa ansia, i risvolti(ni) che avverranno nelle prossime puntate – dopo questo episodio di raccordo – pre-annunciati dai culi delle cubiste dell’ultima scena, anche questa un’evidente metafora.

This is my lady, my number one…   

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Tutto
  • Rivogliamo Doris e Chang!!!
  • Poche inquadrature delle tette della Bush a questo giro
Un inno al femminismo? Una sottile denuncia sociale al precariato e all’ansia da competizione tipica della società contemporanea? Una parodia della serialità odierna? Un’ardita metafora? Forse. O forse semplicemente è The Lady. A posto allora, bene così.

 

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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!

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