The Mist 1×09 – The Waking DreamTEMPO DI LETTURA 3 min

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Nel mondo della serialità si è soliti utilizzare il termine “deus ex machina” per indicare quei personaggi o fattori che intervengono inaspettatamente all’interno dell’episodio o della trama per sancirne il buon andamento e salvare quindi la deprecabile situazione. Il tutto assume quindi una valenza negativa dal momento che questi interventi il più delle volte evidenziano delle forzature di trama inimmaginabili e palesemente inserite senza alcun nesso logico. È proprio un deus ex machina gigantesco come una casa a salvare la situazione in questa puntata e permettere a Kevin di sopravvivere dopo il dubbio scontro con il Demonio sceso in terra con sembianze umane Adrian: la decisione di Vic di rimanere indietro probabilmente da solo, tenuto conto che Kevin era dato per morto, non potrebbe essere considerata in maniera differente. D’altra parte al personaggio di Kevin occorreva una nuova spalla per procedere nel proprio cammino verso il centro commerciale, dopo che la precedente ha ammesso di avergli stuprato la figlia.
Proprio al centro commerciale, come si era anticipato nella scorsa recensione, si sono congiunte tutte le varie suddivisioni di trama fin qui presentate: la pazza Nathalie ed il suo braccio armato sono arrivati dalle fogne, mentre il secondo gruppo composto dall’ex tossica Mia, dall’uomo senza memoria Bryan/Jonah e dal Demonio Adrian, è riuscito ad entrare in maniera completamente silenziosa ed inosservata all’interno della stazione.
Proprio dalla memoria persa di Bryan/Jonah c’è da attendersi quanto meno un grosso colpo di scena, considerato il fatto che, se ciò non dovesse avvenire, l’intero plot che lo riguarda scadrebbe ancor di più nel no sense: sono passati nove episodi nei quali nulla si è detto del suo personaggio, nemmeno tramite qualche breve flashback, quindi una minima spiegazione sarebbe quanto meno apprezzabile.
Messo da parte Bryan, le altre storie hanno ben poco da dire allo spettatore: la finta ricerca dell’assassino continua all’interno del centro commerciale, Alex scopre che sua madre è una pazza (una delle tante), Adrian continua la sua mefistofelica parte.

Ma la nebbia?

Acuta osservazione, caro lettore. La nebbia è risultata essere semplicemente un elemento accessorio chiamato in causa e fattore di paura solamente quando gli sceneggiatori hanno deciso di farlo: i Cavalieri dell’Apocalisse che uccidono il prete, lo strano essere che non uccide Alex e poco altro. Effettivamente non sembra portatrice di morte, almeno non quanto quella del film di Darabont: nella pellicola, fuggire in macchina era pericoloso sia per la guida completamente alla cieca, sia per la difficoltà nel riuscire a raggiungere un luogo coperto dove ripararsi data la presenza di esseri immondi.
Nella serie di Torpe, invece, la guida pare non essere un problema: pur essendo completamente alla cieca, sembra non essere complicato né riuscire ad orientarsi, né riuscire ad evitare qualsiasi oggetto indesiderato abbandonato in mezzo alla strada. Una nebbia magica quindi: oscura e che rende ciechi alle volte, limpida e cristallina le altre. Probabilmente il fattore che dovrebbe incutere timore nello spettatore sono più le musiche che accompagnano i protagonisti durante le forsennate corse mentre si ritrovano allo scoperto. Del resto, pochi altri elementi si evidenziano a tal punto da classificare la serie come “horror“.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • -1 alla fine
  • Bisogna proprio sparare sulla Croce Rossa?

 

Ragazzi, è The Mist. Cos’altro possiamo dire? Ah, sì: sarebbe stato meglio lasciarla nel cassetto questa ciofeca.

 

The Law Of Nature 1×08 0.37 milioni – 0.1 rating
The Waking Dream 1×09 0.39 milioni – 0.1 rating

 

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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

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